Coevo Ristorante a Bacoli: un angolo di paradiso dei Campi Flegrei, dove la Dimora dei Lari ospita una solida cucina fine dining
Coevo Ristorante a Bacoli
Via Cicerone, 23
Chiuso di lunedì.
Aperto solo la sera, sabato anche a pranzo. Domenica solo pranzo.
Tel. 081 804 0255
di Antonella Amodio
Charmant, elegante e nel contempo raffinata ma non impostata: così si presenta la Dimora dei Lari, moderna struttura della famiglia Laringe, a picco sul mare con vista sul golfo di Bacoli e sul lago D’Averno. Tony, Lisa e Fabio, già proprietari con i genitori dell’Hotel Il Gabbiano, hanno creato La Dimora dei Lari: quattro piani di uno spazio architettonico contemporaneo che gioca sui colori naturali della pietra, esaltando così l’azzurro del mare che non abbandona mai la vista, attraverso le vetrate e la terrazza che sembra sospesa tra il cielo e il mare. All’interno sono ospitate 5 suite, due bar e il ristorante Coevo, di soli 60 posti.
Arredo moderno, sedute comode e mise en place minimal: la raffinatezza del ristorante si evince anche dal tovagliolo di puro lino bianco. Dettagli di non poco conto, che fanno la differenza.
A dirigere il nuovo progetto della famiglia Laringe c’è Angelo Di Costanzo, che non ha bisogno di presentazione, visto che è protagonista del mondo food & wine da diversi anni, ricoprendo ruoli di alta responsabilità. Un professionista che contribuisce a rendere indimenticabile la sosta a La Dimora dei Lari e al Coevo Ristorante. In cucina c’è lo chef Daniele Perucatti, con esperienza da Uliassi, e al Capri Palace con Oliver Glowig, che rivela mano sul pesce e sulla carne in egual misura, proponendo una cucina solida e ben fatta che ha radici nei Campi Flegrei e nella Campania tutta.
Cosa si mangia al Coevo Ristorante di Bacoli
Echi classicheggiante nei piatti, che rivelano tecnica e conoscenza della materia prima, con approccio giovane e presentato in veste contemporanea. Un menù che grida mediterraneità, con l’immancabile sezione dedicata ai crudi, una proposta di degustazione di 5 portate a 80,00 € e piatti alla carta molto interessanti.
Capesante, animelle di vitello e carciofi. Cotto crudo di fassona alla pizzaiola con scarola.
Tra i primi c’è Idea di pescatora (riso carnaroli riserva Acquerello), Spaghettone aglio nero e olio, con ricciola affumicata e polvere di jalapeño, dove si nota la perfetta consistenza della pasta dell’artigianale Pastificio Cacciapuoti.
Poi Polletto ruspante locale arrosto con porro, spinacino e acciuga. Piatto, questo, che per me merita assolutamente l’assaggio.
Alla partita dei dessert, un giovane pastry chef, Mamun Matubber, vero asso nella manica. Bengalese, scuola alberghiera di base e poi diversi corsi di specializzazione sulla pasticceria. La sua visione del cioccolato è un rapporto di amore e di ricordi. E sono proprio i Ricordi d’infanzia che mi fanno chiudere in bellezza questo percorso snodato tra mare e terra.
Una rivisitazione del pane e cioccolato che Mamun propone con ganache al cioccolato fondente e gelato al pane e salsa al caramello salato. Petit four deliziosa.
Carta dei vini importante, con focus sui Campi Flegrei, la Campania e poi il resto del mondo.
La sala gira bene. Il servizio professionale, attento e cortese è coadiuvato da Gennaro Cortese, Assistant Restaurant Manager.
Coevo Ristorante a Bacoli
Via Cicerone, 23
Chiuso di lunedì.
Aperto solo la sera, sabato anche a pranzo. Domenica solo pranzo.
Tel. 081 804 0255
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Grande Antonella