Civiltà del bere in edicola tutta nuova e conferma l’Es di Gianfranco Fino primo vino italiano
E’ in edicola il primo numero della seconda vita di Civiltà del Bere, la più antica rivista italiana di vino fondata da Pino Khail. Il testimone è passato nelle mani di Alessandro Torcoli che ha rinnovato la squadra e allargato la cerchia dei collaboratori.
Un atto di coraggio nel momento in cui tutti hanno decretato la morte del cartaceo che, noi come Alessandro, pensiamo abbia più che una ragione per essere uno strumento valido a patto di offrire approfondimenti. Insomma, uno strumento più che un oggetto a dispetto della deriva che spesso viene data da chi lavora ancora nel cartaceo.
Il corpo redazionale è coordinato da Elena Caccia e vede in redazione Jessica Bordoni, Marianna Corte, Elena Erlicher, Ana Raimondi, Agnese Pellucci e Max Tortoli.
Molto valido il parterre di collaboratori che affiancano la storica figura di Cesare Pillon: Maria Cristina Beretta, Emanuele Pelucci, Tracey Dobbin, Aldo Fiordelli, Luca Giaccone, Marco Santini e Roger Sesto.
In questo numero, in edicola a 7 euro, un grande approfondimento sul Dosaggio Zero, reportage dall’estero, un grande lavoro analitico sulle scelte dele guide specializzate che vedono al top l’Es Primitivo di Manduria di Gianfranco Fino, un ricordo di Antonio Mastroberardino di Ezio Rivella, papà della maggioranza delle doc italiane.
La sezione rubriche vede Cesare Pillon, Luciano Ferraro, Tracey Dobbin e lo stesso Torcoli.
Siamo stati moto contenti di aver dato un piccolo contributo presentando la piccola doc Costa d’Amalfi, massimo 250mila bottiglie, con tutti i protagonisti, nessuno escluso, di questa straordinario miracolo enologico del Sud sospeso tra mare e cielo.
Auguri, allora, per questa iniezione di fiducia nel settore editoriale in un momento in cui davvero ce n’è bisogno.