Pizzeria 50 Kalò di Ciro Salvo a Londra: una perfetta macchina per la gioia
Pizzeria 50 Kalò di Ciro Salvo
7 Northumberland Ave, Westminster, WC2N 5BY
Tel. +44 20 7930 9955
Aperta tutti i giorni, dalle 12:00 alle 23:00
www.cirosalvo.it
di Germano Sollazzo
Con il coronavirus che ormai sembra solo un lontano ricordo, Londra ha ripreso a vivere e con essa anche le pizzerie. Se a questo aggiungiamo il clima natalizio, le luci e la fantastica cornice di Trafalgar Square, 50 Kalò di Ciro Salvo resta sempre il porto sicuro, quell’oasi nel deserto in un angolo di paradiso al centro di Londra. Dopo il quarto posto del 2021 e il terzo posto del 2022, 50 Kalò a Londra si conferma ancora una volta ai vertici della classifica europea di 50 Top Pizza. Da anni ormai Ciro Salvo e il suo staff sono soliti piazzarsi nelle posizioni più alte (vedi primo posto nel 2020 e 2019) a dimostrazione del fatto che la qualità si vede e soprattutto si sente!
With the coronavirus now seeming just a distant memory, London has come back to life and with it the pizzerias too. In addition, the Christmas atmosphere, the lights and the fantastic setting of Trafalgar Square, 50 Kalò by Ciro Salvo always remains the safe haven, that oasis in the desert in a corner of paradise in central London. After the fourth place in 2021 and the third place in 2022, 50 Kalò in London is once again confirmed at the top of the European 50 Top Pizza ranking. For years, Ciro Salvo and his staff have used to place themselves in the highest positions (see first place in 2020 and 2019) demonstrating the fact that quality can be seen and above all felt!
Location
L’interno del locale è classico, le colonne di marmo e gli stucchi decorativi ricreano un’atmosfera elegante e d’altri tempi mentre il forno, di un rosso fuoco acceso e il logo “50 Kalò” padroneggiano sull’intera sala.
Il locale è accogliente, così come anche il personale di sala, sempre presente e attento a soddisfare ogni richiesta anche in assenza di prenotazione. Infatti, arrivati in pizzeria senza alcuna prenotazione, dopo pochi minuti di attesa siamo riusciti ad accomodarci, cosa non da poco se si pensa alla mole di lavoro e al fatto che si trattava di un sabato sera.
Location
The interior of the restaurant is classic, the marble columns and decorative stuccos recreate an elegant atmosphere while the oven, in a fiery red color and the “50 Kalò” logo dominate the entire room.The restaurant is welcoming, as are the dining room staff, always present and attentive to satisfying every request even in the absence of a reservation.
In fact, having arrived at the pizzeria without any reservations, after a few minutes of waiting we were able to get a table, which is no small feat if we consider the amount of work and the fact that it was a Saturday evening.
Il menù
Si dice che il miglior modo per giudicare una pizzeria è la margherita. La margherita “s’adda sapè fa” e in questo Ciro Salvo è un Maestro, con la M maiuscola. L’impasto è di una scioglievolezza disarmante, umido, soffice, leggero. Il pomodoro e il fiordilatte di primissima qualità chiudono il cerchio di quella che è senza dubbio una delle margherite più buone mai assaggiate.
È necessario menzionare anche la “gialla provola e pepe” e la “carciofi e bresaola”, entrambe ottimamente bilanciate grazie alla nota dolce nella prima e croccante nella seconda, data rispettivamente dal pomodorino giallo e dal carciofo. Ricca anche la scelta delle pizze vegetali, le stesse presenti nella sede storica di Napoli, tra le quali spiccano la “Pizza e cavolo” con provola affumicata, olive taggiasche, pomodorini semi-dry, Parmigiano Reggiano 24 mesi, polvere di peperoncino e cavolo saltato e la “50 Kalò (marinara con scarole)” alla quale è possibile aggiungere su richiesta il fiordilatte per chi proprio non riesce a rinunciarvi.
I classici fritti napoletani (crocchè e frittatine) non possono mancare in menù; leggeri, asciutti e saporiti, rappresentano il modo migliore di iniziare.
Dulcis in fundo, in carta due selezioni di dolci: gli home made quali tiramisù, pistamisù e cheesecake, quest’ultima deliziosa accompagnata da una salsa ai frutti di bosco e quelli della costiera amalfitana firmati Sal De Riso.
The menu
It is said that the best way to judge a pizzeria is the margherita. The margherita “s’adda sapè fa” and in this Ciro Salvo is a Master, with a capital M. The dough is disarmingly melty, moist, soft, light. The tomato and top quality fiordilatte round off the circle of what is undoubtedly one of the best daisies ever tasted.
It is also necessary to mention the “gialla provola e pepe” e la “carciofi e bresaola” both excellently balanced thanks to the sweet note in the first and crunchy in the second, given respectively by the yellow tomato and the artichoke.The classic Neapolitan fried food (crocchè and frittatine) cannot be missing from the menu; light and tasty, they are the best way to start. There is also a rich choice of vegetable pizzas, the same ones present in the historic headquarters in Naples, among which the “Pizza e cavolo” with smoked provola, Taggiasca olives, semi-dry cherry tomatoes, 24-month Parmigiano Reggiano, chilli powder and sautéed cabbage stand out and the “50 Kalò (marinara with escarole)” to which fiordilatte can be added on request for those who just can’t give it up.
Dulcis in fundo, two selections of desserts are on the menu: home-made ones such as tiramisù, pistamisù and cheesecake, the latter delicious accompanied by a berry sauce and those from the Amalfi coast by Sal De Riso.
Another special mention should be made to the wine list. An excellent choice of whites, reds and rosés, all strictly from Campania and with some gems such as the “Pietraincatenata Fiano Cilento DOC” from Cantina Maffini and “Naima Aglianico Paestum IGT” from Cantina De Conciliis, two Cilento wines, a white and a red , extremely refined and particular.
A completare il fronte beverage ci sono sei cocktails classici (Spritz, Bellini, Rossini, Negroni, Cardinale e Martini), una selezione di Champagne e tre birre brandizzate Ciro Salvo (Bionda, Rossa, Forte), prodotte in collaborazione con il birrificio Amarcord di Rimini.
Cos’altro aggiungere?
50 Kalò di Ciro Salvo a Londra è quel posto che desideri e speri di trovare quando sei lontano da Napoli, quel posto che in un istante, con un singolo boccone, ti conquista, ti coccola e ti proietta in quell’angolo di Piazza Sannazzaro facendoti sentire a casa.
To complete the beverage front there are six classic cocktails (Spritz, Bellini, Rossini, Negroni, Cardinale and Martini), a selection of Champagne and three Ciro Salvo branded beers (Bionda, Rossa, Forte), produced in collaboration with the Amarcord brewery in Rimini.
What else to add?
50 Kalò by Ciro Salvo in London is that place you desire and hope to find when you are far from Naples, that place which in an instant, with a single bite, conquers you, pampers you and projects you into that corner of Piazza Sannazzaro making you feel at home.
Report del 10 agosto 2020
di Arturo Pescatore
Siamo tornati diverse volte da Ciro Salvo, ma oggi è una visita particolare. E’ l’inizio di agosto 2020, qualche settimana dopo il rilassamento di alcune delle restrizioni messe in atto a causa del Coronavirus e il centro di Londra risulta ancora particolarmente vuoto. Aperta da un qualche anno e molto frequentata prima del blocco pandemia, ci chiediamo come questa pizzeria stia affrontando la situazione attuale. Ecco il racconto della nostra ultima visita.
Terminato il consueto afternoon tea presso la sala del té di Buckingham Palace alla corte di Elisabetta II, dovrete passeggiare lungo St. James’s Park fino a Trafalgar Square per una quindicina di minuti, per giungere alla corte di un’altra regina, meno British ma altrettanto regale, la pizza napoletana di Ciro Salvo, presso la sua filiale londinese di 50 Kaló.
Le pizze di Ciro Salvo a Londra
La location è centralissima ed è raggiungibile con la tube (Leicester Square o Embankment sono le fermate più vicine), con i local buses e per treno (Waterloo Station è a soli 15 minuti a piedi). La pizzeria non ha parcheggio privato, ma data la remota possibilità che i clienti si rechino in auto in centro a Londra, il posto auto non è per nulla necessario.
Il nome è un rebus greco napoletano. Il 50 nella smorfia napoletana rappresenta il pane, mentre kalós in greco significa “bello“. E cosa c’è di più bello di una pizza napoletana nel vero centro di Londra?
La prima piacevole novità è che ora si accettano prenotazioni, contrariamente al periodo pre-covid quando bisognava essere disposti ad una discreta attesa per riuscire a guadagnarsi un tavolo. Una volta seduti ci accorgiamo che ci sono ancora tavoli disponibili, a dimostrazione che la situazione a Londra non è ancora tornata alla normalità. La seconda piacevole notizia è che, se comprensibilmente avete voglia di pizza e non ve la sentite di sedervi in un locale al chiuso circondati da diverse persone, take away e delivery sono valide alternative offerte dalla pizzeria.
Nel rispetto delle misure di social distancing imposte dal governo britannico, i tavoli sono ben distanziati ed il numero di sedute ridotte, ad occhio di un terzo rispetto alla capacità massima prima raggiunta. Il personale indossa la maschera protettiva (pizzaiolo incluso), la temperatura dei clienti viene rilevata al loro ingresso, ed il gel igienizzante per le mani è disponibile in diversi punti della sala. Inoltre, appena seduti viene richiesto ai clienti di compilare un modulo per essere contattati in caso di necessità.
L’ambiente è spazioso e luminoso. I soffitti alti, decorati in stucco bianco, danno alla sala un’aria piacevole ed elegante. Siamo stati troppe volte in locali così bui da non poter neppur vedere nel proprio piatto. La sala è ricavata da un’ala di un edificio nato come hotel di lusso verso la fine del 1800 in onore di un’altra importante regina, Victoria, poi utilizzato come sede ministeriale durante la seconda guerra mondiale, ed ora suddiviso in hotel, uffici, ristoranti e ovviamente la pizzeria di Ciro Salvo. A contrastare l’eleganza dell’edificio spiccano le gigantografie di Ciro Salvo, in posa come quasi fossimo in una galleria dedicata alla sua figura, e il logo 50 Kalo, in un arancione pungente incastonato nelle solide colonne bianche. Notiamo inoltre con piacere che la struttura consente l’accesso a disabili senza impedimenti.
Il personale ci risulta sempre attento e gentile (non sappiamo se sorridente causa maschere, ma va bene così). Il ridotto numero di sedute consente un servizio molto rapido e impeccabile: d’altronde lo era anche in fase pre-covid quando la rotazione dei tavoli era un obbligo e la coda di clienti lunga ma scorrevole.
Veniamo alle pizze di 50 Kalò. Semplicemente ottime a nostro parere. Sia la montanara, di dimensioni extra, che le pizze risultano leggere al coltello, al gusto e leggere alla digestione, segno di prodotti di qualità e di un impasto dai lunghi tempi di lievitazione. Gli ingredienti sembrano selezionati con molta attenzione e con un occhio di riguardo verso i prodotti di origine campana: la farina da un famoso mulino napoletano, l’olio dalle colline salernitane, il pomodoro pelato da una storica casa dell’entroterra napoletano, il culatello dall’Irpinia, solo per citarne alcuni.
La selezione delle pizze è ampia e varia (ne contiamo 25 nel menu) ed incontra i gusti di molti, vegetariani e non, amanti delle più classiche o delle più particolari. Non hanno pizze gluten-free, ma secondo noi l’impasto così leggero che anche i celiaci potrebbero mangiarla (n.d.r. battuta di chi scrive non comprovata da alcun fatto medico).
La carta dei vini comprende circa una trentina di etichette, tra rossi e bianchi, tutti rigorosamente DOC, DOP, IGT. E tutti campani, dal Sannio al Cilento, da Peastum all’Irpinia.
Notiamo con interesse la disponibilità in menù di craft beer di marchio Ciro Salvo. Non sappiamo se le stesse sono presenti nel menu presso la casa madre di piazza San Nazzaro a Napoli, ma l’idea sembra azzeccata considerando l’affezione degli inglesi per birra. Noi non l’abbiamo testata durante la nostra serata, ma è qualcosa da tenere in considerazione per le visite future.
Il menu ideale per due persone? Se volete andare sul sicuro e lo stomaco ve lo consente, il nostro consiglio è partire da una montanara in condivisione, continuare con una classica margherita ed una bianca a scelta (ci risulta sempre difficile scegliere tra la bufala e fiocco, la salsiccia e friarielli, e la carciofi e capocollo irpino), e concludere con una fetta di torta “ricotta e pere” di Sal de Riso. Ovviamente accompagnato da un generoso bicchiere di vino, per noi un Aglianico per questioni sentimentali.
Il conto? Lo troverete in linea con i prezzi di Londra, coerente con la posizione centrale del locale e giustificato dalla qualità del prodotto che mangerete. Per una pizza che non sia Marinara (6,95 GBP) o Margherita (9,95 GBP) considerate una media di 13/14 GBP a testa.
In conclusione, 50 Kaló è oggi una delle migliori pizzerie in territorio britannico, se non la migliore.
qui di seguito la prima recensione del 5 agosto 2018:
di Daniela Doria e Arturo Pescatore
50 Kalò di Ciro Salvo a Londra. In un’estate londinese insolitamente calda, parte della Italian community (generalmente garanzia di qualità in città quando si parla di cibo) sembra aver scelto di ritrovarsi a pochissimi passi da Trafalgar Square, il punto piu’ centrale di Londra, in una via particolarmente elegante, Northumberland Avenue, e tipicamente meno battuta dal turismo di massa. Ciro Salvo e’ sbarcato a Londra da Napoli da qualche settimana e la voce si e’ sparsa in fretta.
Il numero 7 di Northumberland Avenue, la location scelta come quartier generale per la prima filiale in Regno Unito di 50 Kalò (senza dubbio una delle pizzerie migliori di Napoli, terza in 50TopPizza, la guida di settore più autorevole) è insolita e ha sicuramente molto da raccontare. Si tratta infatti di una nicchia di Northumberland House, alloggio per i rappresentanti del Ministero della Guerra a partire del 1940 e precedentemente sede dell’Hotel Victoria, aperto nel 1887 in occasione del giubileo d’oro della regina Vittoria e, a quei tempi, secondo albergo piu’ grande di Londra.
Già da fuori, si intravede in lontananza la cupola del forno a legna, arancione. Entrando, colpiscono immediatamente le colonne in marmo (rigorosamente italiano) e i soffitti alti con stucchi in stile vittoriano, che contrastano con l’ambiente informale e con il logo del ristorante, praticamente ovunque all’interno del locale, a conferma che siamo arrivati a destinazione. A fianco del forno, conservata in una sorta di teca di vetro, quasi ad indicarne la sacralità, si fa ammirare l’impastatrice.
Il nome del ristorante ci incuriosisce. 50 Kalò: “impasto buono”, da “50”, che nella smorfia napoletana è il pane, e “kalos” che in greco significa bello ma anche “buono”. Apprezziamo l’originalita’ ma ora le nostre aspettative sono ancora più elevate!
Notiamo che il menu include i classici antipasti della tradizione partenopea: crocchè di patate e frittatina di bucatini, le pizze fritte (montanara e ripieno fritto) e una lunga selezione di pizze, piu’ o meno classiche, con prodotti DOP rigorosamente italiani: dai pomdori al capocollo di Martina Franca, solo per citarne alcuni.
La tentazione è quella di ordinare tutto ma decidiamo di “limitarci” a due antipasti e due pizze (perchè si puo’ sempre tornare!). Pronti via. Crocchetta e montanara scompaiono in men che non si dica dai nostri piatti (le porzioni sono abbondanti – almeno per la media londinese – e la frittura non sembra particolarmente pesante) lasciando spazio ad una pizza marinara con scarole e ad una con salsiccia e friarielli. Ne approfittiamo per prendere prodotti con ingredienti poco diffusi oltre Manica, come ad esempio la pizza con carciofi e capocollo di Martinafranca.
I pomodorini sulla marinara si sciolgono in bocca e ben si sposano con l’amaro della scarola. Completano l’opera capperi, una manciata di olive taggiasche e l’olio extravergine delle colline salernitane, condimento comune a tutte le pizze. Per quanto riguarda la salsiccia… beh, non ne conosciamo la precisa provenienza italiana, ma vi assicuriamo che ha lasciato il segno!
Anche a Londra, Salvo propone pizze piu’ ampie e con il cornicione più basso rispetto agli standard napoletani. Personalmente noi la preferiamo così, ma è davvero una questione soggettiva. L’impasto ad elevata idratazione risulta piacevolmente leggero e digeribile. Soffice ma non gommoso (come talvolta accade altrove), consente di ottenere una pizza che si piega a portafoglio, in linea con la tradizione.
Visto che la nostalgia di casa inizia a farsi sentire, non possiamo che terminare la cena ordinando un’ottima delizia al limone Sal de Riso, direttamente da Minori, in costiera amalfitana.
Conclusioni
Abbiamo trovato il servizio cordiale, amichevole e veloce. Prezzi nella media rispetto alla maggior parte delle altre pizzerie di livello nel centro della capitale inglese, in linea con la qualitaà del prodotto finale. Il nostro scontrino in due è stato di 62 sterline (3.50 l’acqua, 3.95 birra Peroni, 6.90 il servizio) Unico neo: i tavoli eccessivamente ravvicinati, a conferma dell’informalità dell’ambiente.
50 Kalò a Londra non ha dunque disatteso le nostre aspettative. E tornando a casa, ci piace immaginare anche l’ammiraglio Nelson, con l’acquolina in bocca, cedere alla tentazione di una margherita.
50 Kalò di Ciro Salvo
Un commento
I commenti sono chiusi.
La vostra conclusione “romantica”, storicamente intriga. Nelson era di casa nel Mediterraneo a cavallo fra il ‘700 e l’800 ed in particolare fra Napoli e Palermo (Ferdinando I Due Sicilie) amante compresa (Lady Hamilton). E’ lui che ha Francesco Caracciolo sulla coscienza. Impossibile dunque la Margherita e manco la Cosacca (pizza del regno di Ferdinando II e lui era bello e morto…). Ma mangiava certamente napoletano, chissà quali piatti preferisse il Mito della Marina di Sua Maestà. Il Dr. Pignataro magari ci potrebbe arrivare…vi ho letto con vero gusto.