Cipolle o tartufi? Una serata a Casa del Nonno 13…in allegria!!!
Parte tutto da una foto di un tartufo bianco del Massiccio del Partenio da 380 gr. postata su Fb da Mirko Balzano, giovane e talentuoso chef di Villa Assunta. Solito giro di telefonate e in men che non si dica mettiamo insieme quattro bravi cuochi come Raffaele Vitale, Mirko Balzano, Giovanni Mariconda e Gionata Rossi, un giornalista, “il bell’Annibale”, al secolo Annibale Discepolo del Mattino di Napoli, un produttore di vino, Claudio Guerriero di Taurasi grande amico dell’istrionico patron e chef di Casa del Nonno 13, per gli amici “Rafilino”e il sottoscritto, sedicente talebano dell’Irpinia. Fatto questo excursum, chiamatemi pure come volete, basta che non mi tocchiate la mia amata Irpinia.
Tengo un attimo in stand by Mirko e la sua custodia Gionata (circa due metri di omaccione) ;-)), venuti a prendermi in quel di Forino, giusto il tempo per recuperare al volo alcuni ingredienti che ci serviranno eccome…per i nostri bagordi: cipolla ramata (of course), aringa affumicata (per la gioia di Cristian Torsiello), pupacchie (a Napoli le chiamano papaccelle, a Nocera chiochiere, nella Valle del Sabato pepàine) e…natulmente qualche bottiglia di vino.
Si parte per Mercato S. Severino, piove a dirotto, nel fare marcia indietro Mirko mi chiede – Lello, ci sono ostacoli? Io d’istinto dico no, vai tranquillo, ma mi accorgo che fortunatamente si è fermato a pochi centimetri dal muro…speriamo che non mi legga ;-))
Ed è stata un’impresa da Forino a Casa del Nonno 13, l’effluvio dei tartufi era tanto e tale che sembrava di essere stati rinchiusi nella dispensa di Tobia Patrone (noto cercatore di tartufi dell’Irpinia)!!! Arriviamo lì…solita manovra ingessata del Balzano, ci pigliasse tanto con le manovre dell’auto come ci piglia con la cucina ‘sto ragazzo…staremmo tutti meno preoccupati.
Salutiamo tutti, il primo che incocciamo è Giovanni Mariconda, chef del Vitello Podolico, lo vedo pensieroso ma serafico, scendiamo giù in “salumeria” e chi ti vedo lì?
Il giornalista più sensibile al fascino femminile al mondo (eh si che ce ne sono…eccome!!! ;-)), Annibale Discepolo che questa sera, messa via la penna, ha imbracciato macchina fotografica, apribottiglie, coltellacci, insomma ha fatto di tutto, ed ha persino…servito a tavola!!!
Quanto ben di Dio in questa salumeria…si inizia subito con una ricotta affumicata spalmabile, mmmmmm…ecchèsapore!!!
Ma dove xxxxx le va a scovare queste chicche il buon Rafilino??? E si continua con una soppressa morbida e goduriosa, alternata ad una salsiccia più consistente ma comunque molto buona e sicuramente fosfo-glutammati free…si sente, fatevelo dire da chi con i salumi…ci dorme pure!!!
Fatto l’antipasto, accompagnato da una stupenda birra artigianale, di cui, scusa Raffaele ma non ne ricordo il nome, è ora di mettersi al lavoro…che brutta parola questa!!! ;-)) Incomincio a sbucciare le cipolle, non una lacrima…siamo uomini veri…noi irpini!!! Schiatto le pupacchie e le privo dei semi, a stento mi consentono una passatina sotto l’acqua corrente e tutti già lì a bocca aperta ad aspettare come tanti uccellini di provare il prelibato prodotto…persino un intenditore come Raffaele Vitale rimane incantato dall’equilibrato grado di acidità e dall’aroma della pupacchia. Spiego il segreto, che poi tanto segreto non è, ma solo “know-how” dei miei nonni : aceto di Taurasi 2/3, acqua di Serino 1/3, aglio dell’Ufita e menta del Terminio. La fase più delicata è quella della bollitura preventiva del liquido di governo, lasciato poi a raffreddare prima di immergere le pupacchie rigorosamente di “seccagno”…quelle di “acquatorio” da noi si usano per farle fritte!!!
Procediamo per step, che onore, ho lo chef Gionata Rossi “il toscanaccio” per secondo, gli faccio preparare la padella e gli “ordino”;-)) di far appassire le cipolle in olio extravergine di oliva…accidenti, ecco cosa avevo dimenticato…l’olio di Ravece!!!
A questo punto declino ogni responsabilità sulla riuscita del piatto e mestamente inizio ad accoltellare l’aringa affumicata del Lago Laceno.
Ci siamo quasi, intanto la scelta della pasta è toccata a Mirko che ha optato per un bucatino Vicidomini e l’ha pure messo in cottura…Spadella, tra una telefonata minacciosa della sua compagna Lisa Conti, e…l’altra pure, Gionata Rossi, “il mio secondo”!!!
Serve in tavola “il bell’Annibale”…olè!!! Un piatto dal sapore forte, oserei dire…quasi estremo, come quei due bianchi (?) che ci abbiamo abbinato. Il Fiano Campania igt Casefatte 2010 di Boccella, parziale fermentazione sulle bucce, non filtrato e il Fiano Campania igt Don Chisciotte 2009, lavorazione simile, biologico dell’az.agr. Zampaglione. Bella lotta eh Mirko?
La pasta finisce tutta, un chilo più almeno mezzo chilo di condimento (cipolle, aringhe e olio) per sette persone…Ma non ci eravamo riuniti per il tartufo? Si lotta strenuamente, tra chi dice che è meglio una pasta e chi sostiene che il tartufo si esalta con l’uovo fritto ad occhio di bue.
Vince Raffaele Vitale e Mirko si incarica di preparare i tegamini. Detto fatto, ci risediamo a tavola, questa volta Annibale, “il nostro commis per una sera”, ci stappa tre Taurasi, eh c’ho sò che non è l’abbinamento ideale, ma qui mica si smacchiano i giaguari…
Il primo è quello di Claudio Guerriero, annata 2008, non molto conosciuto ma comunque un bel vino, senza fronzoli, interpretazione classica, prevalentemente grandi botti, tutto frutto, potenza e acidità.
Il secondo, un 2005 crù Vigna Vinieri di Montesole, con la mano del giovane enologo Michele D’argenio, più elegante ma con le stesse caratteristiche. Terzo, un classico, La Molara 2004, a mio avviso il migliore delle annate prodotte da questa cantina, fino ad oggi.
Brindisi a non finire, augurando a tutti di realizzare i propri sogni, soprattutto un grande in bocca al lupo a Raffaele Vitale che tra pochi giorni inizierà una nuova avventura a Salerno città!!!
Ah, i bucatini alla ramata, aringhe affumicate e pupacchie era ottima, anche se…magari con l’olio irpino di ravece…;-))
24 Commenti
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Queste sono le uniche occasioni conviviali alle quale da oggi in poi ho deciso di partecipare!
Non so se ti conviene…ai giornalisti, come vedi, tocca portare i piatti!!! ;-))))))
Bravo Lello,
il primo piatto con la tua regina ramata è davvero accattivante, anche se il resto non scherza…
Meglio lavarli i piatti, piuttosto che trovarsi improvvisamente delle persone sgradevoli e non invitate nella stessa sala
Parole Santissime!
Spero che questo non sia avvenuto lunedi, perchè ero in zona per salumi, formaggi ecc. ecc.
Avrei partecipato molto ma molto volentieri, anche per togliermi di dosso uno spiacevole evento che mi era capitato proprio lunedi mattina.
@Luciano Dio solo sà quanto è vero!!! comunque la serata con Lello è stata veramente interessante. fatta di materie e soprattutto persone vere con il solo scopo di stare insieme, condividendo passioni. Grazie a tutti !! soprattutto a questa terra che ogni anno mi regala molto.
P.S. Lello il 17 mio malgrado nn potrò essere con voi sarà per un altra volta ( te lo comunico qua perche come direste voi tengo ‘na capa i m…)
Ná cavolo di telefonata no ?????
il 19 si potrebbe replicare!!!! ????
Gionata& Luciano : ma perché non l’avete corcato?
Che dirti Giancarlo? In questi casi si mena il padrone di casa non l’ospite indesiderato.
Perchè è regola numero uno di qualsiasi festa o occasione conviale non mettere in imbarazzo le persone creando occasioni sgradevoli o imbarazzanti.
Se non si è capaci di gestire queste cose, è inutile proporsi. Ma la cosa più semplice è ancora un’altra: non accettare più l’invito di chi non sa gestire gli inviti.
Una legge della economia dice che la moneta cattiva scaccia quella buona. Vale anche per le persone, evidentemente meglio un marchettaro che un giornalista professionista.
@Giancarlo, ci vule coraggio solo a toccarlo!!!
piuttosto vieni un pò giù che Rafilino ti aspetta
Già, c’era pure la Tombola…quando usciva il 38! Tanto il 71 c’era già :)
….Gli ……aggettivi si sprecano…per definire un GRANDE! RAFFAELE VITALE…… e come diceva Peppino …..ho detto tutto!
Rafilino e’ d’oro :)
Ho dei dubbi solo sulla cipolla ramata che sicuramente è la migliore con la Genovesa ma in questo caso la cipolla di Alife meno aggressiva e dal gusto più nobile avrebbe lasciato le pupille subite pronte per la successiva degustazione del tartufo .
@ Pignataro. Non si capisce a chi vanno indirizzate queste frecciate con diossina. Ma perché non fai capire a tutti questa subdola polemica! Se no scrivi una lettera privata e la finisci li, questa che sembra una faida…
A parte che siamo sul mio blog e uso i toni che ritengo, in ogni caso si tratta di una discussione di galateo. Forse a te sembra una faida per gli ambienti che frequenti?
Buongiorno Luciano mi spiace che tu te la sei presa rovinandoti la serata in quanto sai benissimo che la tua presenza alla festa che faccio per gli auguri di Natale e come amico e non come giornalista .
Comunque posso solo dire che il signore di cui parli non e stato invitato e che ha usato una persona per farsi accompagnare , dieci giorni fa mi aveva chiesto di venire ed io gli avevo detto di no , in quanto so benissimo che nella stessa sala tutti e due non amate starci , certamente non riesco a gestire più gli inviti in quanto ormai ci sono gli amici degli amici che portano il mondo
Io amo le feste e spero di continuare a farne in amicizia ed armonia
Pasquale un consiglio per evitare il soggetto: basta mettere un ticket d’ingresso di 5 euro e risolvi il problema per sempre
Già scusa eh, uno che chiama “marchettaro” un’altra persona usa il galateo? Dimenticavo: è una licenza ad esclusivo uso dei “giornalisti professionisti” ! P.S. Ma tanto basta ricevere gli applausi del sig. Montelaura e da Maffi e tutto va bene……
Infatti, tutto va meravigliosamente bene per me. Credo sia questo il tuo problema
Gaetano, lasciatelo dire in francese, perche’ e’ natale: o non capisci un cazzo e pazienza o sei in malafede e puoi tranquillamente andare affanculo. Qui non si tratta di applaudire.Si tratta di prendere una decisione definitiva: il marchettaro/ provocatore/ uomo di merda prima o poi, speriamo presto, troverà’ quello che noi bergamaschi chiamiamo ” Chel Del Formai”( cercatevi la definizione su internet) che significa uno, potrei essere io, Gionata, Lisa o mille altri, lo cercano pesantemente, magari su quelle sue splendide manine da maiale(mi spiace per l’offesa ai maiali). Cosi’almeno la smettera’ di scrivere minchiate a pagamento sul suo blog di merda. Chiaro?
Cazzo,merda,culo…..dai Giancarlo è Natale….già l’innominato non avrà i doni di Babbo Natale per le sue bugie,se non fai il bravo non li porterà neanche a te :-))))))