Ciao Don Raffaè. Marco Contursi ricorda Raffaele Vitale
di Marco Contursi
Don Raffaè, e che hai cumbinat? Te ne sei andato senza salutarmi?
O forse volevi farlo, quando qualche mese fa mi scrivesti “fammi un regalo, portami a mangiare un maiale serio”. Io subito mi attivai, ma nessuno di quelli “seri” macellava in quei giorni, e poi mi sono dimenticato, preso come tutti da mille cose e mille preoccupazioni.
Ma non dimenticherò mai che la mia avventura di fiduciario Slow Fooddell’agro nocerino sarnese è iniziata da te, a Nonno 13, con una cena che suggellò l’inizio del mio mandato.
E non dimenticherò mai che in 15 anni non mi hai mai fatto mancare il tuo sostegno quando si organizzava la festa in condotta e tu, sempre, primusinter pares tra gli chef, a darmi una mano a coordinare tutti i tuoi colleghi che vedevano in te una guida da ascoltare, “simm i guagliun
vuost” dicevamo per sfotterti. Per non parlare della fila, lunghissima, che facevano le persone per mangiare un semplice ma meraviglioso spaghetto al pomodoro, di cui tu eri inarrivabile artefice.
Don Raffaè conserverò sempre nel cuore di quando io, tu e Simone, andammo a prendere un maiale casertano e all’improvviso mentre percorrevamo la telesina, tu fermasti la macchina e ti mettesti a correre nella campagna, io e Simone ci guardammo sorridendo, pensando a un bisogno fisiologico e invece tornasti con una busta piena di piccole mele gialle. ”Assaggiatele”… Raffaè sanno di limone…..”Bravo, sono le mele limoncelle, domani ci faccio una salsa che vicino al maiale sta un amore”….c’era sempre da imparare da te.
E quel pranzo, di pochi anni fa, a base sempre di maiale nero, stavolta scoperto da te, in cui quasi ti commuovevi dinanzi a una stupenda torta di ciccioli, “Marctiè, questo dovrebbero mangiare i giovani, non o Kebab”…come darti torto.
Ora sei andato via, nel giorno dell’onomastico di una tua amica, Rita Abagnale, che come te conosceva alla perfezione la materia prima di un piatto, ancora prima che la tecnica, lasciandomi un’ultima grande lezione: Mai rimandare una mangiata di maiale con un amico.
E a ben pensarci ne ho molte in sospeso con tanti che non vedo da troppo, distratti come siamo dalla vita inutilmente frenetica di oggi. Urge correre ai ripari.
Don Raffaè, invece, la nostra mangiata di un maiale serio
è solo rimandata, inizia a vedere tu nell’aldilà come allevano. Magari sono più bravi di qua giù….e a te non ti manca di trovare cose buone…..occhio solo a cogliere le mele, per prenderne una Eva hai visto che cosa è successo….
Fuma il tuo sigaro nella pace dei cieli, Don
Raffaè, te lo sei meritato.
O guaglion vuost
Marco.