Chianti Classico Badia a Passignano, la verticale Antinori al Don Alfonso
di Adele Elisabetta Granieri
Quando i vini di Antinori e la cucina di Don Alfonso si incontrano, il risultato non può essere che eccellente. La verticale del Chianti Classico Badia a Passignano Gran Selezione si è svolta nella bella sala maiolicata che ospita la scuola di cucina dello storico Don Alfonso 1890 a Sant’Agata Sui Due Golfi, sotto la guida sapiente e appassionata di Allegra Antinori e Renzo Cotarella.
Allegra Antinori ha raccontato alla tavolata conviviale, con l’orgoglio che solo chi gestisce una proprietà in prima persona (insieme al padre Piero ed alle sorelle Albiera ed Alessia) può trasmettere, la storia della tenuta, acquistata dalla sua famiglia nel 1987, perché “possedere i vigneti e poterli controllare è indispensabile per poter garantire la qualità del vino”.
I vigneti si estendono intorno alla Badia di Passignano, una delle più belle abbazie fortificate della zona, di cui è attestata la vocazione vitivinicola dall’anno mille. Attualmente la proprietà consta di 56 ettari piantati a Sangiovese, utilizzando la selezione di cloni presi a Tignanello dai vigneti più antichi, ed una piccola parte piantata a Cabernet Sauvignon e Syrah.
Renzo Cotarella si è soffermato sulla gestione dei tannini del Sangiovese, che divide in tre categorie: “vibranti, nervosi ed isterici”, e nella conseguente difficoltà che si incontrano nel renderli perfettamente integrati con il vino, che necessita di una precisione maniacale.
Quattro annate scelte per la degustazione: 1997, 2004, 2007 e 2010.
1997 – È stata un’annata calda, con un inverno secco e mite ed un’estate soleggiata, che ha portato il Sangiovese a maturare con un leggero anticipo e con un’alta concentrazione zuccherina.
Solo il rosso granata rivela i 15 anni trascorsi. Il naso è maturo ma non stanco, profuma di viola e liquirizia, ha degli accenni di cenere e delle fresche note balsamiche. In bocca fa ancora salivare, è pieno e verticale, sapido, con tannini spessi, ma ben levigati. Elegante e senza cedimenti.
2004 – L’annata è stata caratterizzata da un autunno piovoso ed un inverno molto rigido, per cui le uve sono giunte a maturazione più lentamente e sono state raccolte con due settimane di ritardo rispetto alla media.
Di un bel rosso rubino con leggera unghia granata, al naso si apre con profumi di mora ancora non matura e liquirizia, per poi lasciare spazio a sentori di cacao e spezie dolci. Il sorso ha una struttura imponente, è ancora molto fresco e si completa con tannini perfettamente dosati; lungo e persistente. Un equilibrio perfetto tra frutto, acidità e tannini. Intrigante.
2007 – L’annata ha visto un inverno particolarmente mite e poco piovoso ed un inizio estate molto caldo, compensato però da un Agosto piuttosto fresco, che ha consentito il regolare sviluppo vegetativo.
Un bel colore rosso rubino carico. Al naso presenta intensi profumi di ciliegia e prugna matura completati da note di liquirizia e da un finale speziato. In bocca è pieno, avvolgente, con predominanza delle note dolci, ma ben bilanciate dalla giusta acidità e dai tannini vellutati. Di lunga persistenza, è un vino che si lascia interpretare facilmente. Completo.
2010 – L’annata è stata caratterizzata da un autunno ed un inverno rigidi e piovosi ed una primavera con temperature inferiori alla media, compensati però da un’estate calda e asciutta, che ha contribuito ad un deciso recupero del ciclo vegetativo.
Si apre al naso con profumi di mora matura e ciliegia sotto spirito, seguiti da note boisè e di grafite. Il sorso è pieno, ben equilibrato da freschezza e tannini dolci e ben risolti. Le note retroattive rimandano ai sentori fruttati riscontrati al naso. Armonico e promettente.