Chianina & Syrah, due giornate indimenticabili a Cortona
di Stefano Incerti
Cortona è stata ancora palcoscenico di Chianina & Syrah, l’evento organizzato da Terretrusche Events ideato e sostenuto dal Comune di Cortona.
La manifestazione, giunta alla sua sesta edizione, unisce in un interessante sodalizio gastronomico due eccellenze del territorio toscano: i grandi vini della Cortona DOC e la Chianina IGP. Ma non solo. All’evento hanno preso parte anche i grandi Syrah italiani ed una selezione di Syrah internazionali, soprattutto i blasonati francesi della Valle del Rodano.
Da un’intuizione avuta della famiglia D’Alessandro molti anni fa, in questo territorio, questo vitigno viaggiatore trova oggi un modo unico d’esprimersi. Cortona è quindi incoronata come la capitale ed il laboratorio della Syrah in Italia.
I numeri della manifestazione sono veramente interessanti: nella 3 giorni vengono presentate 50 cantine, 30 ristoranti e parteciperanno 50 chef, di cui 10 stellati Michelin.
All’anteprima dei Syrah della Cortona DOC e dei Syrah d’Italia hanno partecipato ospiti provenienti da altre nazioni. Durante i giorni della manifestazione si sono alternati Cooking Show, Laboratori, Masterclass, laboratori per bambini per scoprire tutto sulla Chianina.
Non sono mancate le cene di gala e le degustazioni di piatti a base della regina Chianina proposti da chef locali e chef stellati.
Vi presento quindi i migliori 3 vini ed i migliori 3 piatti assaggiati durante la giornata di Sabato 18 Marzo.
Il Gruccione è presentato dall’azienda agricola Fani. 100% Syrah raggiunge una gradazione alcolica di 14%. Dopo la fermentazione in acciaio a temperatura controllata, viene affinato in acciaio per circa 6 mesi e poi imbottigliato per poi continuare il suo affinamento in bottiglia per altri 3 mesi. Colore violaceo con riflessi rubino. Naso inebriante di fiori, drupacee, confettura (prugna, amarena e mora) con un tocco di spezie dolci. In bocca rotondo con tannini fini e una leggera nota di pepe.
Il Solco propone per l’occasione un bun al carbone vegetale, groppa di Chianina cotta come un roastbeef, juice al Syrah, spinacino fresco e grana.
Un boccone estremamente goloso. Gli ingredienti si sentono tutti indistintamente man mano che si affonda il morso. Il bun, che è la cosa più difficile da replicare non era perfettamente crunchy nel suo strato superiore iniziale ma vi assicuro che è stato difficile fermarsi solamente ad un panino.
Questo nuovo progetto vitivinicolo è stato ideato nel 2020 da Thomas de Lageneste e Cyprien Junique, due trentenni talentuosi e pieni di energia che prima di stabilirsi nell’Ardèche, nell’area settentrionale della valle del Rodano, hanno fatto diverse esperienze in giro per il mondo. Ciò che fanno questi ragazzi è semplice: acquistano uve biologiche provenienti da terroir d’eccellenza come Beaujolais, Rasteau, Crozes-Hermitage e Saint-Joseph, in particolare syrah, grenache e gamay, e le vinificano in un fienile vicino alla casa dei nonni di Thomas, dove hanno posizionato qualche vasca. Il produttore sceglie di non far alzare molto la percentuale alcolica (siamo al 13-13,5% dipende dalle annate) per dar libero campo agli aromi ed ai profumi tipici di violetta, pepe ed erbe aromatiche. Tipiche percezioni della Syrah della parte settentrionale della valle del Rodano.
Elena Baracchi presenta il crostino con il ragout di Chianina. Chi non ha mai pucciato una fetta di pane nel sugo preparato dalla nonna o dalla mamma la Domenica mattina in attesa che la pasta fosse cotta? Ed ecco che mangiandolo s’innesca quell’amoroso gioco di ricordi olfattivi ed emotivi che ti fanno fare un salto indietro nel tempo, prima di ricatapultarti davanti al banco per chiedere un secondo assaggio.
La Braccesca presenta il suo Syrah. Esclusivamente uve di Syrah per celebrare il territorio Cortonese attraverso un vino avvolgente e delicato. Il suo nome si ispira al Dio Achelo, raffigurato in una delle più importanti opere etrusche custodite al Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona. La Braccesca si estende su 508 ettari dove un tempo sorgeva l’antica fattoria dei conti Bracci, da cui deriva il nome della tenuta e il suo stemma: un braccio coperto da armatura che regge una spada. Dal 1990 la proprietà della Tenuta è dei Marchesi Antinori.
Rubino dall’unghia tenue, inquadra sensazioni balsamiche e ricordi di bacche selvatiche, in un naso completato da toni di spezie scure e selvatici. Sorso ben articolato, pressoché equilibrato, dal tannino vivo e dalla bella persistenza fruttata e speziata.
Matteo Sciarri, chef del ristorante Ambrosia di Cortona, ci fa viaggiare in Asia prima di riportarci con entrambe i piedi in Toscana. La sua creazione è un panino cinese cotto al vapore ripieno di stracotto di Chianina affumicato al sigaro toscano, riduzione di teriaki e cipollina in agrodolce. Un assaggio da fare in un unico boccone, ben tiepido, per gustare a pieno la bontà di questo baozi.
Alla kermesse hanno preso parte giornalisti gastronomici, critici, sommelier ed esperti enologi che hanno accompagnato i visitatori nel viaggio alla scoperta del mondo di queste due eccellenze toscane. La manifestazione si è chiusa Domenica 19 Marzo, con una sfilata, nel centro storico, di un carro trainato da due esemplari di razza Chianina.