Chateau Palmer, Domaine Leroy…Farsa e inganno da Fauchon a Parigi: bottiglie da 30 o da 500 euro?
Il collega Guillaume Jourdan ci segnala questo pezzo che traduciamo e volentieri pubblichiamo
Quando da Fauchon un esperto di vino consiglia un vino da 500 Euro, dovreste avere fiducia in lui? Questa è la conclusione a cui potremmo giungere dal documentario “Il problema con gli esperti” che andrà in onda sulla CBC in Canada giovedì 29. Io ho guardato solo la presentazione di 2 minuti ma posso immaginare l’intero contenuto per una sola semplice ragione: facevo parte di questo gruppo quella sera da Fauchon.
Questo documentario di Josh Freed dimostra che gli “esperti” non possono dire la differenza tra un vino di 30 Euro e un altro di 500 Euro. Essendo l’unica persona del gruppo ad aver ripetuto costantemente che i vini che ci avevano servito non corrispondevano all’etichetta che ci mostravano, vorrei chiarire alcuni punti riguardanti questa degustazione tenuta da Fauchon alcuni mesi fa.
1) Fauchon ci ha invitato a Parigi (place de la Madeleine) per gustare alcuni grandi vini compreso un vino premier cru di Bordeaux primo classificato. Non abbiamo mai visto versare un premier cru nei nostri bicchieri.
2) Macchina da presa, suono … tutto è registrato, lo staff ci fa firmare un documento per acquisire tutti i diritti di immagine.
3) Meno persone di quanto si aspettassero presero parte alla degustazione per cui dovemmo sederci più vicini gli uni agli altri. Alcune persone di Fauchon furono chiamate all’ultimo momento per riempire le sedie vuote. Nessun rinomato esperto di vino in vista: professionisti del vino (ma questo non significa necessariamente che fossero esperti di vino), appassionati di vino e persone che avevano piacere a scoprire questo mondo meraviglioso.
4) Una spiegazione della degustazione fu data da un esperto di vino (Frederic Brochet) di Fauchon. Furono serviti due bicchieri: il primo sarà un vino di 30 Euro e il secondo sarà un vino di 500 Euro. Così fu proposto un primo bicchiere di rosso di Borgogna. Questo esperto (infatti fu presentato come un esperto e poteva essere il solo esperto di vino nel gruppo) presentò brevemente questo vino. Rapidamente fummo invitati ad assaggiarlo. Immediatamente il cronista canadese ci chiese: “Allora cose ne pensate?”. Io risposi che, naturalmente, era buono, elegante, delicato, era una specie di rosso di Borgogna che mi piacque davvero. Poi arrivò il secondo bicchiere e l’esperto di Fauchon continuò: “Ecco un grande rosso di Borgogna di Leroy che viene da un’area tenuta in grande considerazione e ha un eccezionale…”. Questo discorso continuò per parecchi minuti per spiegare l’unicità di questo vino. E poi il secondo vino, immediatamente al primo sorso, mostrò molta minore eleganza, complessità e raffinatezza del primo. Il secondo vino era buono ma non mostrava la stessa complessità. La macchina da presa si concentrò su alcuni di noi, me incluso: “Allora quale preferisce?”. “Entrambi sono buoni”, risposi e spiegai che consideravo buoni entrambi questi due vini. Ma spiegai anche al cronista e ai miei vicini di tavolo che sentivo che i due vini erano stati scambiati.
Infatti, come visto nella breve presentazione per il documentario, l’esperto di vino di Fauchon aveva versato il Mercurey in una costosa bottiglia della famosa tenuta Leroy. Il cronista mi rispose che quello che dicevo era davvero strano e che non dovevamo perdere troppo tempo e continuare l’assaggio di altri vini.
5) Dopo aver assaggiato i successivi due vini (una bottiglia di chateau Palmer era stata riempita con un rosso Bordeaux sconosciuto), l’inganno era chiaro ed era facile capire che anche i due nuovi vini erano stati scambiati. Il mio vicino di tavolo, che stava scoprendo grandi vini, mi disse che preferiva il primo vino e iniziammo una lunga conversazione a riguardo. Ci venne chiesto di abbassare la voce poiché il cronista forse sentiva che attorno a noi la gente iniziava ad avere dei dubbi. Il cronista continuò: “Quale vino preferisce? Il primo o il secondo?”. A questo punto, come possiamo immaginare che un individuo in un gruppo di dieci persone che non conosce – e che si fida completamente dell’esperto di vino di Fauchon – parli di fronte a una telecamera e dica: “Bene, il vino da 500 Euro non è quello che avete servito nel secondo bicchiere!”. L’appassionato di vino deve avere un vero coraggio a dire questo in un gruppo a cui è stato detto “questo vino da 500 Euro è unico ed eccezionale per queste ragioni”.
Fino alla fine della serata dissi al cronista che i vini erano stati scambiati. Non ottenni risposta e, per me, è stato un vero inganno. Ma mi resi conto con il breve video del documentario che a dire il vero ci sono stati due inganni. Il primo è che la degustazione è stata organizzata da Fauchon, un posto rinomato per la gastronomia e i vini. Il secondo riguarda il titolo “Il problema con gli esperti” perché veri esperti di vino non c’erano quella sera…
Dopo aver contattato il responsabile della comunicazione mi rendo conto che quelli di Fauchon sono la prima vittima di questa farsa. L’esperto di vini, Frederic Brochet, che ha condotto questa farsa, non lavora più da Fauchon. Ma l’immagine di Fauchon potrebbe essersi appannata a causa di questo documentario che fa vedere mentre le bottiglie vengono scambiate e clienti abituali che vengono intrappolati in questa ridicola farsa.
Traduzione di Novella Talamo
2 Commenti
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i prezzi delle bottiglie , le preferenze “organolettiche”di ogni persona, le possibilità economiche di ciascuno di noi….
è tutto molto …relativo
…nel senso che, si dice a Napoli, dove c’è gusto non c’è perdenza” e quindi chiunque può tirarci qualsiasi pacco…
consideriamo quello che succede con l’arte, specie con la pittura.
Sembra il mio un discorso sconclusionato; la colpa è del Merlot di Colle Duga 2008,costava 10 euro in cantina compreso
i paesaggi che vedevi, l’aria che respiravi e la pace che ti scendeva nella pancia.