Chateau d’Esclans: i tre vini rosé icona della Cote de Provence
di Marina Betto
In questo periodo è tutto un fiorire di rosati ma il rosé non è vino solo di primavera ed estate. Per capire la vera essenza del rosato si può partire dalla Provenza. Chateau d’Esclans si trova a La Motte En Provence nel dipartimento del Varo poco a nord di Saint Tropez e vicino a Cannes, un edificio risalente al XII secolo tra i più antichi del Comune che come immaginerete ha una storia lunga e articolata. Dal 2006 la tenuta che si estende su 427 ettari di cui 140 a vigneto, appartiene a Sacha Lichine che fin da giovane ha operato in ogni ambito del settore vitivinicolo, occupandosi della proprietà di famiglia Chateau Prieuré Lichine e Chateau Lascombes per poi diventare nel 1992 Negociant in Borgogna costituendo il Sacha Lichine Associates. Credendo fermamente nell’innovazione, fondamentale nel mondo del vino, ha selezionato nel corso della sua carriera piccoli Domaines, Vins de Pays e vini di Borgogna che ha poi distribuito alimentato dal suo amore per la produzione e la commercializzazione che ha intravisto subito con Chateau d’Esclans.
La tenuta ancora quando fu acquistata sebbene si trovasse nella regione più importante di Francia per la produzione di vino rosé, lo trovava in vendita comunemente in bottiglioni da cinque litri, un vino molto diffuso quindi ma dozzinale mentre l’idea era di produrre qualcosa di completamente diverso, raffinato. Questa intenzione ha segnato il passo per il vino rosé di Provenza e se oggi il Rosé francese viene concepito come vino di livello da non bere solo a bordo piscina o da offrire solo ad una donna lo si deve a Chateau d’Esclans e alla sua intera gamma di rosé composti dai vitigni tradizionali provenzali Grenache, Mouvedre, Cinsault, Rolle e Syrah. E’ così che nasce un marchio di risonanza mondiale che nel 2019 LVMH ha acquisito per il 55% e insieme a Moet Hennesy sviluppa la gamma dei vini di lusso. Lo Chateau è noto per le sue antiche vigne di Grenache, vitigno a cui l’azienda da maggiore spazio rispetto agli altri, per le sue caratteristiche aromatiche seguito dal Rollo, una sorta di Vermentino e poi tutti gli altri. Le vigne sono divise in due aree, quella più a sud nella soleggiata vallata d’Esclans dove si trovano le viti più giovani e le colline Draguignan dove il terreno è ricco di calcare e gesso. Man mano che sale l’altitudine aumenta l’età delle viti che sfiorano anche i 100 anni. La raccolta delle uve avviene rigorosamente al primo mattino e per evitare l’ossidazione degli acini questi arrivano molto velocemente in cantina, in appena cinque minuti i chicchi passano attraverso una macchina sofisticata dotata di un sistema ottico-elettronico che li seleziona in base a dimensione, colore e condizione per poi essere raffreddati e passare dai 29° a 7/8° C. Sempre per preservare colore e evitare la temuta ossidazione la pressatura avviene ad intervalli, sotto azoto, ecco così un mosto fiore intenso e fruttato che solo lo Chef de Cave deciderà di fermentare poi in acciaio o in botti demi-muid da 600 litri. Una vinificazione che si avvale delle più moderne tecnologie, innovativa ed estremamente ragionata per ottenere da una materia di grande qualità così selezionata e trattata vini complessi ed eleganti. Bertrand Leon è il Direttore tecnico di Chateau d’Esclans, ha seguito nove delle quattordici vendemmie dalla fondazione dello Chateau; la sua firma è la continuità con il passato, la grande precisione e la capacità di comprendere i desideri dei consumatori mantenendo sempre altissimo lo standard qualitativo. Altro personaggio chiave è Jean-Claude Neu, cantiniere dal 2006 quando tutto è cominciato a cui tutto lo staff di cantina si rivolge rispecchiandosi nel suo approccio al lavoro che è un vero e proprio stile.
Tutto è iniziato da un sussurro angelico Whispering Angel Cotes de Provence 2019 vuole evocare nel suo nome una grazia che appare anche nella sua veste rosa pallido. Fermentato in acciaio è costituito principalmente da Grenache, Cinsault e Rollo. Ha una bocca floreale ricca in glicerina che lo rende vellutato in bocca. I frutti rossi, le fragoline di bosco le erbe fresche, il pepe bianco avvertiti al naso vengono riportati al palato, infatti il sorso è ricco, morbido e astringente, polposo e moderatamente caldo, con una mineralità intensa fino alla fine. In sostanza inizia come un vino bianco e finisce come un rosso splendido nel suo essere gourmand.
Dopo il sussurro viene il graffio rock del rosé con Rock Angel Cotes de Provence Rosé AOC 2019. Qui la composizione delle uve è fatta da Cinsault, Syrah e Rollo, il cui mosto fiore senza macerazione è vinificato parzialmente in demi-muid di rovere francese da 600 litri (30%) e parzialmente in acciaio (70%). Il nome prende spunto dal suolo roccioso su cui si trovano le vigne che si trovano un po’ più in alto di circa 100m. L’imbottigliamento è tardivo avvenendo la Pasqua successiva alla vendemmia. Molto espressivo, elegante, delicato e potente rispecchia il terroir. Il profumo floreale e fruttato con accenti di vaniglia e anice, genziana, il sapore minerale, pieno, verticale lo delineano più strutturato e corposo, un vino che è una pietra miliare tra i Rosé di Provenza.
Garrus Cotes de Provence Rosé AOC 2019 è costituito da Grenache (90%) e Rollo (10%) provenienti da vigne vecchie di 90 e 100 anni poste più in alto nella tenuta. La fermentazione avviene in botti demi-muid da 600 litri nuove e di secondo passaggio, seguono 11 mesi in botte e un imbottigliamento tardivo. Appare molto chiaro alla vista, esotico al naso con rimandi al ginger, cocco e all’ananas seguono sensazioni di brioches e note tostate che lo fanno somigliare ad uno champagne. Un grande vino opulento e ricco, potente proprio come il nome che porta che sembra significare orso nell’antico idioma.