Chablis Grand Cru e Premier Cru: “La Borgogna oltre il suo limite”, il seminario di Samuel Cogliati Gorlier presentato da AIS Campania Penisola Sorrentina e Capri
di Antonella Amodio
14 straordinari vini nelle declinazioni più prestigiose e blasonate sono stati degustatati durante il seminario presentato da AIS Campania Penisola Sorrentina e Capri dedicato allo Chablis, con il relatore d’eccezione Samuel Cogliati Gorlier, scrittore, editore e divulgatore da anni di vini d’Oltralpe.
Nella cornice dell’Hilton Sorrento Palace, in un’atmosfera creata per vivere l’esperienza “Chablis” come qualcosa di unico, il vino, il terroir, il vitigno, hanno preso vita nelle parole del relatore. “Chablis è frontiera, confine nordico della vite, luogo estremo, fatto di sofferenza e di fatica, per chi coltiva e fatica per chi beve, fatica per dare vini buoni, autentici”, questa la dichiarazione di Samuel Cogliati Gorlier che nel racconto va indietro nel tempo per presentare il vino bianco icona, prodotto da uve chardonnay nella Bassa Borgogna, nei territori storicamente afferenti alla Champagne, alla Loira, accorpati nel dipartimento dell’Yonne dalla legge rivoluzionaria del 1789, e dunque a tutti gli effetti considerati sul piano etnografico come borgognoni.
Dal Medioevo ai giorni nostri, lo Chablis ha conquistato nel tempo i palati di tutto il mondo, con quel fascino del territorio di produzione che arriva nel bicchiere e che vede conformazioni diverse a prevalenza marnoso-calcarea, risalente al Giurassico medio e superiore, con stratigrafie dell’Oxfordiano, del Quaternario e del Kimmerdgiano (155-150 MLN anni), stadio questo del Giurassico superiore, del quale si attribuiscono le proverbiali qualità aromatiche di pietra focaia, descrittore utilizzato per la prima volta da Jean Alexander Cavoleau nel 1827, come riportato nel libro Borgogna Chablis e Grand Auxerrois di Samuel Cogliati.
L’area vinicola di Chablis è riconosciuta dal sistema francese come AOC (Apellation d’Origine Controlee) e l’affinamento prevede l’uso di vasche d’acciaio, mentre la barrique è poco diffusa. I vini sono classificati in Petit Chablis, Chablis, Chablis Premier Cru (che comprende 40 zone di coltivazione) e Chablis Grand Cru (che conta solo 7 zone tutte situate sulla riva destra del fiume Serein).
I vini in degustazione: Grand Cru e Premier Cru, divisi in due batterie da 7, hanno rivelato il carattere dello Chablis, con la caratteristica acidità molto spinta in gioventù, fino alla complessità e alla ricchezza espressiva riservato ai vini con molti anni di affinamento, che si raccontano nel bicchiere con stili differenti nelle note di mela verde, buccia di agrumi, miele, pietra focaia, a nuance di fumo e di tartufo. Le rigide condizioni meteorologiche e la composizione del terreno, conferiscono allo Chablis quel carattere sapido e una freschezza particolarmente rilevanti che recano eleganza.