Cernilli dove è andato? A casa di Simona e Gianfranco Fino per prendere la tessera del CCCP!


Daniele Cernilli con la tessera CCCP. Alle sue spalle Peppe Schino di Perbacco a Bari

In Puglia la prima uscita dopo il divorzio dalla guida vini del Gambero Rosso. In bocca al lupo Dr. Wine !!!

di Luciano Lombardi alias Vigna del Mar
L’Italia del vino ha passato il week end ad arrovellarsi sul caso Cernilli. Daniele invece lo ha trascorso con noi in una serata splendida, tra amici, assolutamente rilassato.
Domenica sedici gennaio, quella bevuta a casa di Simona e Gianfranco Fino, sarebbe dovuto essere una  delle nostre consuete, cicliche e normali bevute a tema. Infatti, da tempo, il CCCP Circolo Conviviale Colonna Pugliese (del Forum del Gambero Rosso), ne organizza parecchie, spesso ospitate più che degnamente in quel di Taranto.

Poi bisognerebbe spiegare il nostro personale e condiviso concetto di “normale bevuta”, perché altrimenti risulterebbe incomprensibile lo sterminato numero di bottiglie che ogni volta stappiamo e la straordinaria quantità di cibo che divoriamo…….

Foto ricordo di Daniele con alcuni produttori di vino presenti alla serata

Ma andiamo con ordine; il tema della serata era champagne millesimati, come al solito ognuno porta ciò che vuole, l’importante è che sia a tema. Ogni volta partecipano persone nuove, siano produttori di vino a tema, o anche fuori tema, ristoratori, enotecari, amici di amici. L’importante è bere bene, possibilmente non poco, divertendosi molto.

Stefano Garofano con Pierluigi Pipoli, autore delle foto

Questa volta però abbiamo l’ospite d’eccezione, colui che molti di noi hanno sognato di emulare per capacità degustative e per bottiglie bevute: Daniele Cernilli, che ancora per poche ore era Direttore del Gambero Rosso. Ovvio, per noi del CCCP, che come gruppo sul Forum del Gambero Rosso siamo nati e cresciuti, è un’occasione ghiottissima per consegnargli personalmente la tessera d’iscrizione ed anche per conoscerlo, confrontarsi, parlarci. Per ribadire a lui ed al Gambero Rosso quel ringraziamento per averci fatto conoscere ed amare il vino attraverso la sua, la loro, la nostra, guida ai Vini d’Italia, che da oltre due decenni ci tiene compagnia. Perché è inutile negarlo, è inutile tentare di ridicolizzare quell’esperienza, quella guida ai vini ha significato e significa tanto per molti di quelli che leggeranno queste righe. Molti la tenevano sul comodino, altri la consideravano impropriamente una bibbia, di sicuro è autorevole e diffusissima.

Antonello Magistà del Pasha di Conversano

E dunque bando alla nostalgia, bando ai se, ai ma, ai però. Brindiamo a Dr. Wine, auguriamogli il meglio per la sua nuova avventura, contenti di saperlo ancora scrittore e divulgatore di cose enoiche, contenti di averlo come amico, che poi è la cosa che ci interessa maggiormente.

Ed allora stappiamole queste poche bottiglie di vino, mangiamoci quello che Simona Fino ha preparato, tagliamo la torta commemorativa, in bocca al lupo Dr. Wine !!!!

Daniele Cernilli con la torta offerta da Simona e Gianfranco Fino

p.s.Visto che i curiosi ci sono sempre eccovi un elenco delle poche bottiglie bevute:

Laurent Perrier brut millesimé 2000, Louis Roeder brut vintage 2002, Oliver Père & Fils brut millesimé 2002, Maurice Vesselle grand cru millesimé 2000, Amour de Deutz brut millesimé 1999, Aubry brut Premier crù, Jacquesson millesimé 2000, Boizel brut 1990, Pierre Mouncuit Magnum brut 2002, Pierre Moncuit brut Blanc de blancs, La Grande Année Bollinger 1999, Maurice Philippart 1er cru millesimé 2000, Pierre Gimonnet & fils brut 2004, R.D. 1997 Bollinger extrabrut, Billecart Salmon Blanc de Blancs 1997, Dom Perignon vintage 2000, Dom Perignon vintage 1999, Salon Brut 1996, Taittinger recolte 2004, GH Mumm brut millesimé 1999, Robert Winer cuvée brut millesimé 1996, Hervè Dubois grand cru blanc de blancs, Jean Milan Synphorine blanc de blancs grand cru 2005, Perrier Jouet cuvée Belle Epoque brut 2002

Combinazione, un po’ di champagne

Ospite d’onore Azienda Agricola Monterossa: Monterossa prima cuvée, Monterossa Salvadek extra brut 2006, Monterossa Cabochon brut 2005

Un momento di riflessione religiosa e filosofica per Vigna del Mar

Ps. Per i più giovani: CCCP è l’acronimo in cirillico di Urss e si pronuncia esesseser (C=S, P=R)

45 Commenti

    1. La dietrologia è dura a morire. Noi ci siamo solo divertiti a bere bene e a mangiar meglio. La solidarietà con gli operai di Mirafiori la si può fare in tanto modi, magari anche indossando un golf di cachemir comprato alla Metro e pagato meno di 80 €.
      Con immutata simpatia….

  1. Alltre volte erano di più, anche se Cernilli non c’era.
    .
    E comunque queste insinuazioni non riusciranno a scalfire il ricordo della bellissima serata trascorsa tutti insieme, durante la quale nessuno, mai, ha parlato di queste cose, di questi premi.
    Eravamo davvero parecchi, fra di noi anche un altro autentico “mostro” del sapere enoico, Silvano Prompicai. Omone grande e grosso, più di me, con il quale è stato un onore ed un piacere condividere le gioiose impressioni su tante bottiglie di vino.
    .
    Ciao

  2. Questa volta avrei veramente voluto essere con voi ! e non me ne voglia il buon Cernillone: non per la sua presenza ma per quella di molte di quelle bottiglie.. :-)))

  3. beh, Luciano, leggendo meglio il tuo testo mi chiedo se tu fossi consapevole, scrivendolo, che stavi parlando di Daniele Cernilli e non di qualche capataz del Politburo… Ci sono passaggi, nel terzo paragarafo, che fanno pensare tu stessi pensando a Breznev o a qualche alto papavero dell’ex Pcus… :)

    1. L’ho detto quella sera e lo ripeto adesso.
      Nella mia vita Daniele Cernilli è stato una persona di una importanza fondamentale, pur conoscendoci personalmente da meno di un anno. Parecchi anni addietro, grazie a Guido, l’Oste che mi ha fatto conoscere capire ed amare il vino, ho incominciato a leggere la guida ai vini del Gambero Rosso. Ero un ragazzo e sinceramente invidiavo questo Cernilli che ogni anno firmava la guida. Favoleggiavo sulla possibilità, un giorno lontano, di poterne eguagliare le capacità, neanche lontanamente riuscendoci. Però, leggere la guida ha contribuito a radicare in me l’interesse per il vino ed a forgiare la decisione granitica di diventare un Oste e fare del vino e del cibo il mio lavoro. Anche per questo il mio debito verso di lui, la mia riconoscenza, non verranno mai meno. Unite al rispetto per una persona estremamente corretta, cordiale ed umanamente molto piacevole, ben diversa da come molti lo descrivono.
      .
      Ciao

  4. e poi Daniele Cernilli fa parte di un esclusivissimo club quello delle “vecchie spugne”, lui sa di che si tratta, sono pochi quelli ammessi ne parlava una sera a paestum ad un Cotarella day, qualche anno fa a tavola con silvia imparato…

  5. che piacere rivedere…seppur solo in foto…il grande Peppe Schino…

    avevo peraltro messo in preventivo una visita da lui e dal caro amico Luciano per questo fine settimana….ovviamente la partita Bari Napoli non c’entrava nulla… :-) ma purtroppo sono stato costretto a rimandare…causa incontro di lavoro in quel di Ferrara…

    Però quella tessera…..mamma mia…..Duce perdonali perchè non sanno quello che fanno…….

    1. Grande Sartù come va? Ospitarti da me sarà un grande onore che spero si concretizzi al più presto. Ciao uagliò

  6. Non c’entra niente con l’argomento in corso. Approfitto soltanto dell’occasione per definire cosa vuol dire Vigna del Mar esattamente, per chi no lo sapesse. La storia riguarda l’isola di Mozia, piccola striscia di terra protesa nel mare, proprio di fronte alla città di Marsala (che per gli Arabi era il porto di Dio), che è stata un’antica colonia fenicia fin dall’VIII secolo a.C. e un gioiello dell’archeologia. Mozia, l’odierna San Pantaleo, è una terra piatta, posta al centro della laguna salmastra dello Stagnone. Nei primi anni del XX secolo quest’isola fu acquistata dall’archeologo e ornitologo inglese Joseph Whitaker, che incrementò la già fiorente produzione vinicola. Mozia, infatti, è interamente coperta di vigneti. I filari coltivati ad alberello, visti dalla terra ferma sembrano grandi pennellate di verde nell’acqua salmastra, che interrompono un grande acquitrino. L’unico vitigno che vi si coltiva, nei nove ettari vitati, è propriamente detto “Grillo di Mozia”, che dà un vino bianco di un brillante giallo paglierino e denso di profumi fruttati e tipicamente mediterranei. Ecco questa e la “Vigna del Mar”. Abbracci.

    I GRECI

  7. bere tutto quel bendiDio tutto in una volta è come andare a letto con 20 strafighe tutti insieme nello stesso letto( a parte il fatto che non ce la si fa) :alla fine non ti resta niente di nessuna di esse (mi dispiace,non è così che si fa:bottiglie sprecate! )
    PS:il mio commento è in parte mosso da invidia ma comunque resta una verità condivisibile.

    1. Mah, io in vita mia di bottiglie ne ho sprecate davvero pochine, forse nessuna.
      Passi l’ividia che per il vino è cosa sana e stimola a bere sempre di più e meglio, ma non concordo assolutamente col presunto spreco di bottiglie.
      Ti assicuro che a quella serata erano presenti tanti buoni bevitori, felicissimi di stare bevendo tutto quel ben di Bacco e nessuno si è lamentato di stare bevendo troppo….. :-D
      E poi una bottiglia, o una serie di bottiglie, bevute in allegria, in buona compagnia, mangiando bene, non è mai sprecata.
      .
      Ciao

    2. .. mah … le volte che ho trombato 20 strfighe in una volta , i loro “volti” mi si sono fissati indelebilmente nella … mente …[img]http://www.vocinelweb.it/faccine/felici/felici-set4/32.gif[/img]

  8. Sono stato a Mozia, ho visto le vigne e bevuto il vino. Comunque se non sbaglio Viña del Mar dovrebbe essere una città cilena sull’Oceano. Il vino Cileno proviene da quella zona?

  9. Si, Vina del Mar è sulla costa cilena dell’oceano Pacifico, ma non produce vino di qualità. Per la precisione in Cile la viticoltura è tutta a piedefranco e addirittura le barbatelle, su cui innestare le viti europee, provengono quasi tutte da questo Paese. Le zone più vocate sono: Aconcagua, Casablanca (non la città marocchina, ovviamente), Copiacò, Huasco, Curicò, Elqui, Limari, Choapa, Maipo, Rapel, Maule, Iata e Biobio. Località queste collocate per lo più al centro, per motivi climatici, naturalmente e si estendono per oltre 1.400 chilometri, dal 27° al 39° parallelo. Abbracci.

  10. Uno dei partecipanti alla bevutina mia ha comunicato alcune omissioni nella lista dei vini che prontamente vado a comunicare:

    Champagne Selosse Substance 1999

    Es+sole 2008 – doppio magnum

    ………adesso Vincenzo Busiello si incavola sul serio !!!

    .

  11. Vigna, ma al polso sinistro cos’hai? Patek Philippe? Anche tu, non bastava il cachemire a St. Moritz… ;-))
    @ Ma sei giustificato : so chi te lo ha rifilato!!!

    1. Assolutamente no, è un normalissimo orologio al quarzo regalatomi dal mio vero unico ultimo amore, Tonia….e per questo ha un immenso valore affettivo.
      .
      Certo che sa il Maffi avesse voglia di regalarmi uno dei suoi potrei sempre metterlo al polso destro !
      .
      Ciao

  12. x vignadelmar:forse non mi sono espresso bene; ho contato circa 26 tipi di champagne; se ognuno di voi ha assaggiato un solo bicchiere per ogni tipo,nel complesso ognuno si è fatto 26 bicchieri (e per di più tutti diversi tra loro).
    Dimmi caro vignadelmar (concedimi il tu) ,dopo quanti bicchieri il cervello comincia ad annebbiarsi? Quali riflessioni si possono fare su ogni tipo di vino se i vini in “degustazione ” sono così tanti?
    Vedo più interessante bere 26 bottiglie di 2 vini diversi che 26 bottiglie di 26 vini diversi.
    In questo senso intendevo “bottiglie sprecate” (sicuramente nessun vino è stato capito a fondo o forse i primi 4-5).
    Solo il genio (?) di Maroni Luca riesce a degustare con lucidità 80 vini al giorno (l’ aritmetica dice questo:sarà vero?).
    Per me è impossibile che lui possa far questo.
    In conclusione, caro vignadelmar:
    è meglio:
    a) oggi Monica Bellucci, domani Belen, dopodomani Canalis,etc…..?
    b) oggi tutte insieme ?

    1. Rispetto alle opzioni A e B io rispondo con sicurezza che una non escluda automaticamente l’altra, anzi, forse è il contrario.
      .
      Alla stessa maniera è con le bottiglie di vino, il mio cervello non si annebbia certo (almeno per noi persone particolarmente geniali è così) e poi, da quando in qua per bersi delle belle bottiglie di vino in compagnia bisogna avere il cervello estremamente lucido?
      .
      Poi sulle quantità di riflessioni mi vien da risponderti che più bevo e più me ne vengono !
      .
      Infine io non bevo un vino esclusivamente per capirlo a fondo, mi basta avere una buona compagnia, del buon cibo, della buona musica e son felice e contento come pochi….noi uomini semplici (e particolarmente geniali) siam così, per esser felici ci bastano 26 bottiglie di ottimo champagne! Poi se non le capiamo tutte chiederemo a qualcuno che ce le venga a spiegare, con parole semplici però, altrimenti non le capiremmo.
      .
      Ciao

  13. mmm…questo si che è un bel dilemma!
    Ad ogni modo bisogna vedere chi è “l’utilizzatore finale”.
    Silvio docet e del doman non v’è certezza :)
    Che peccato non aver partecipato, spero di rifarmi con una delle 3 verticali dei prossimi mesi.
    PS: non c’ho na lira !

  14. Lello, visto che in Cile tra un paio di mesi inzierà la vendemmia del 2011, com’è consuetudine farla nell’emisfero australe, perché non ci andiamo insieme a verificare la vera latitudine? ;-)))))))))))))))))))))))). Abbracci.

  15. Ho scoperto quanto fossi attratta dal mondo del vino guardando le trasmissioni di Cernilli su Gambero Rosso Channel. Dopo la terza, sono corsa ad iscrivermi al corso ais di sommelier. E la sotria continua con grande passione…

  16. Gentili amici, permettetemi di fare delle brevi osservazioni.
    Innanzitutto l’accoglienza in casa Fino, commovente fino all’inverosimile. Vi ricordo che i produttori normalmente sono soliti ospitare amici e clienti presso luoghi di ristorazione per un momento conviviale. Ma se aveste visto come abbiamo lasciato casa loro prima di andar via, bè allora veramente in pochi rifarebbero certe pazzie. Ma Simona e Gianfranco sono delle persone veramente speciali, ed a loro di fare vendite interessa relativamente, piace aprire casa semplicemente per il gusto di condividere il piacere della buona tavola e del buon bere con amici. Ad avvalorare questo aspetto mi ha molto colpito un’altra cosa: la presenza di produttori di vino loro concorrenti, cito Paolo Cantele, Stefano Garofano, ecc. cosa che almeno dalle nostre parti è poco frequente.
    Quindi dico bravi, perchè in questo momento rappresentano nuove generazioni di produttori dalle idee diverse.

  17. @ Luciano, voi uomini semplici (e particolarmente geniali) la prossima volta qualcuna delle vostre “26 bottiglie di ottimo champagne” ricordatevi di mandarla agli operai di Mirafiori… Magari la gradiscono…
    @ Piepoli: non é la prima volta che produttori di vino tra loro concorrenti s’incontrano e accettano di dialogare… Nel novembre 2009 nel corso di un wine tour di giornalisti stranieri organizzato da Radici di NIicola Campanile riuscimmo a far sì che diversi importanti produttori pugliesi ospitassero nelle loro cantine svariati loro colleghi, che facevano degustare i propri vini a casa del “concorrente”. Bastano buona volontà, intelligenza e disponibilità e spirito di squadra per rendere cose che sembrerebbero utopiche realtà…

    1. @ Franco: inutile dire che ognuno il frutto del proprio onesto lavoro se lo gode come meglio crede e si attiva e fa quello che crede per provare a ridurre le disuguaglianze e le ingiustizie di questa nostra società.
      Ma a te in fondo questo non interessa, ti accontenti di fare del facile anticomunismo in stile anni ’50.
      .
      Ciao

    1. Nel frattempo sono cambiati il management due volte, l’enologo due volte, hanno ristrutturato i vigneti, espiantato i vitigni internazionali, rivisitato i vini
      Prendo atto che non vuoi prenderne atto:-)

      1. in un incontro organizzativo per Radici del Sud (che vedrà il nostro impegno congiunto a fianco del deus ex machina della manifestazione, Nicola Campanile) che abbiamo tenuto ieri presso l’Antica Osteria Marconi a Potenza, abbiamo convenuto con Luciano che io me ne faccia una ragione per il nostro deciso diverso parere sull’azienda di Sorbo Serpico. Ognuno resta legittimamente della propria idea e… avanti con Radici!
        E abbiamo stabilito questo brindando con un veramente grande vino campano, un Fiano di Avellino 2006 di Vadiaperti in splendida forma, nonché con due Aglianico del Vulture dei quali credo entrambi scriveremo…
        @ Busiello: nessun “odio” da parte mia per l’azienda in oggetto
        @ Luciano: così come tu rivendichi giustamente la validità del tuo antifascismo anni Quaranta, io sono fiero del mio “facile anticomunismo in stile anni ’50″… :)

        1. Come non scriverne? Io lo faccio domani sul Mattino nella mia rubrica settimanale. Fatti mandare le foto dai ragazzi dell’Osteria o, se vuoi, la trovi nella pagina Fb del mio blog
          e…avanti con Radici:-)

  18. per vignadelmar:mi hai convinto.
    per ziliani:ma cosa Le fa “VERAMENTE” odiare (tanto che non riesce nemmeno a scrivere il nome della cantina) i feudi di SG?
    Per me ci deve essere qualcosa di personale (e non solo il “semplice” motivo di aver prodotto il patrimo con le modalità di cui abbiamo già discusso in recente passato).
    Un sincero augurio di buona giornata a voi due.

  19. Beh, constato che a parte alcuni casi espressione di becera ottusaggine, i produttori concorrenti si confrontano presto. cresce il livello culturale generale del modno del vino. Magari si capisce che la concorrenza non è più con l’azienda vicina, ma con quelle là fuori. Mi permetto solo di dire che l’eventuale odio dovrebbe essere rivolto a chi nella terra, invece di metterci la vite e investire tanti tanti soldi, ci pianta centrali nucleari o seppellisce rifiuti.

  20. Beh, constato che a parte alcuni casi espressione di becera ottusaggine, i produttori concorrenti si confrontano spesso. Cresce il livello culturale generale del mondo del vino. Magari si capisce perfino che la concorrenza non è più con l’azienda vicina, ma con quelle là fuori. Mi permetto solo di dire che l’eventuale odio dovrebbe essere rivolto a chi nella terra, invece di metterci la vite e investire tanti tanti soldi, ci pianta centrali nucleari o seppellisce rifiuti.

  21. Io da semplice lettore mi sono sempre chiesto come sia possibile da una parte demonizzare le falanghine bananizzate e dall’altro difendere strenuamente chi le fa.

  22. certo che è incredibile…con Luciano Lombardi è proprio difficile parlare solo di….vino….:-) bisogna per forza parlare di… comunismo…E anche quando t’invita per eventi nel suo locale devi ascoltare “l’internazionale” come forma di ringraziamento per averti invitato…:-)

    Scherzi a parte (ma la storia dell’internazionale è vera) con Luciano c’è stima e simpatia reciproca…da buon estremista comunista (e non certo catto comunista o pseudo comunista dei giorni nostri) è una persona schietta, sincera, leale…Io del resto avendogli spesso ricordato la mia fede fascista…orgogliosamente nostalgica…con tanto di “curriculum” di lotte a Piazza del Plebiscito contro i comunisti durante i comizi di Giorgio Almirante…ho sempre ascoltato attentamente le sue ragioni ideologiche e ovviamente anche quelle enogastronomiche e di certo posso dire una sola cosa…sembra coglione ma non lo è..:-)

    Sto pazziann…Lucià….però una volta m’invitavi a sti eventi e io m’imbarcavo con la mia brava anni ’90 e correvo a Monopoli da te…Poi Peppe Schino…mi farebbe piacere rivedervi…organizza con la colonia pugliese qualcosa di veramente interessante e corro da te magari portandoti qualche vecchio discorso del Duce…:-)

    Un abbraccione
    Luigi

    1. Luigi, per sabato prossimo stiamo organizzando una verticale di 7 annate di Le pergole torte, per fine febbraio la verticale completa di Kurni (12 annate), per fine marzo una verticale di 9 annate di Sassicaia.
      .
      Invece per una tua venuta a Monopoli, quando vuoi, il CCCP ti aspetta, facci sapere la data ed organizziamo una cenetta delle nostre, una di quelle con poche bottiglie sul tavolo….a casa la stanza per gli ospiti c’è…..cosa aspettate ???
      .
      Dai, la prossima volta niente Internazionale e nemmeno l’inno sovietico, sarò buono, ti farò ascoltare il grandioso inno della Deutsch Democratik Republik: http://www.youtube.com/watch?v=memLPKw7cHo&feature=related
      .
      Ciao

      1. M’intriga tutto….qualcosa in più per le 12 annate del Kurni…Ho ancora in serbo la bottiglia del 2006 di cui mi facesti dono…se siamo dei vostri…la porto e la beviamo tutti insieme….

        Nel frattempo grazie per la tua squisita ospitalità…anzi pardon la vostra…mica ci dimentichiamo di Tonia….:-)

        e vada per l’inno della DDR…del resto richiamando un vecchio detto dei tempi del Duce…impara a conoscere il tuo nemico per combatterlo meglio…:-)

        …però che bello fare a mazzate con le verticali al giorno d’oggi….:-)

        1. Io sarei contentissimo di averti finalmente alla mia tavola, però se ti interessa dimmelo prestissimo, ho ancora uno o due posti liberi. Comunque sentiamoci in privato.
          .
          Ciao

  23. E’ veramente uno dei piatti più rappresentativi della cucinatraduzionale nostrana, che dimostra la prevalenza indiscussa su quella “leghista” . Effettivamente anch’io con ospiti nordisti amo, tra gli altri, “impressionarli” con questa eccezionalità. Sono peraltro felice che non tutti i piatti della nostra cucina si possano assaggiare dovunque. Per gli ingredienti: la scelta degli ziti di Vicedomini mi sembra azzeccata, ma i nostri ospiti nordisti non arrivano a percepire fino a tanto essendo tutte le nostre paste a trafila di bronzo assolutamente superiori; per la cipolla di Montoro da iprino non posso che essere ! Anzi devo dire che per questo piatto magistrale, a casa mia “la cerimonia” comincia il sabato con la preparazione del soffritto di cipolle e carne. Così l’odore del soffritto inebria la casa fino alla domenica, quando di mattina furtivamente si puo’ assaggiare il sugo con una scorza di “pane di grano”. la carne, pero’, in un piatto del genere la prendo fin su un paese dell’alto Sannio!, per la certezza dell’allevamanento locale. Per il formaggio preferisco unire un po’ di pecorino al parmigiano. Per il vino proprio per la sapidità del piatto uso o un greco di Tufo o un aglianico irpino. Buon appetito!

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