Cena di primavera al Rumi Restaurant di Ascea Marina (Sa)
di Enrico Malgi
Giovane, alto, slanciato, comunicativo e dal carattere forte e determinato. Ho conosciuto finalmente la prima metà del Rumi, acronimo che riporta le prime sillabe di Ruggero e Michele. Ruggero Scognamiglio e suo fratello Michele, di chiare origini partenopee come il cognome lascia intendere, sono due valenti imprenditori, ma col pallino dell’accoglienza e della ristorazione. Hanno così voluto investire le proprie risorse in un hotel-ristorante ad Ascea Marina sulla costa cilentana accanto agli scavi di Velia. E lo hanno fatto in grande stile, perché l’esercizio è funzionale al massimo, potendo disporre, oltre che di nove confortevoli camere, anche di una piscina e di una Spa. Ma la scommessa più rimarchevole è stata quella di puntare su una ristorazione di alta qualità, assumendo uno chef di belle speranze, Alessandro Feo, che nonostante la giovane età sa già destreggiarsi con sicura maestrìa ai fornelli. E per far conoscere meglio le sue doti culinarie, il Rumi periodicamente organizza cene a tema aperte a tutti i gourmet, travalicando gli stereotipati schemi di una forma di accoglienza turistica locale alquanto informale e scontata.
Spalleggiato da Matteo Sangiovanni, affermato chef del Ristorante Tre Olivi dell’hotel Savoy Beach di Paestum nonché Presidente del Team Costa del Cilento, Alessandro ha preparato per l’occasione un menù tipicamente primaverile. Periodo particolarmente fortunato quello della primavera, perché la natura dopo il letargo invernale si è finalmente risvegliata e si offre languidamente ai piaceri della vita, con i suoi eccezionali prodotti di terra e di mare.
Si comincia con il Baccalà con piselli novelli ed olive cilentane condite. Piatto morbido, delicato, leggero, fresco e scioglievole in bocca. Mi stupisco di averlo subito terminato in un battibaleno, tanto da richiedere il bis.
Il Risotto mantecato con prosecco, gamberi bianchi e lime non è da meno: carezzevole è l’aggettivo giusto per definire questo piatto, connotato da un bianco tout court e calibrato da una nota acida apportata dal lime che rinfresca la bocca. Ottima la cottura del riso. Una preparazione essenziale, equilibrata e goduriosa.
Il Trancio di branzino in pizzaiola è delizioso, sfizioso, centrato e bilanciato e porta il mare in bocca. Piatto in grande stile e ben eseguito.
Per dolce Ricotta, fichi e cioccolato con il suo crumble. Pregevole, leggero e territoriale, per un’esplosione di sapori in bocca. Glicemia sotto controllo.
In accompagnamento il bravo sommelier Fabrizio Rizzo ha proposto il Calpazio Greco 2016 ed il Gioì Spumante Brut Rosé 2013 metodo classico dell’azienda San Salvatore. Scelta azzeccata.
E’ la seconda volta in poche settimane che mi capita di testare le capacità professionali del giovane e preparato chef Alessandro Feo. Ribadisco in toto il giudizio già espresso in precedenza. Il ragazzo vale sicuramente, è molto bravo ed è proiettato verso un futuro roseo, perché in lui intravedo ottime potenzialità. Ha buona manualità nella preparazione dei piatti e poi lo sorregge un’ottima tecnica di base, anche se da affinare ancora. Gli suggerisco di fare un po’ più di esperienza prendendo parte a qualche stage in Italia ed all’estero e di frequentare corsi e convegni specifici. E poi vorrei anche che si cimentasse con piatti un poco più impegnativi ed elaborati di quelli che mi ha proposto finora nelle due serate.
Rumi Hotels, Restaurant & Spa
Via Magna Graecia – Marina di Ascea (Sa)
Tel. 0974 977128
[email protected] – www.rumihotels.it
8 Commenti
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Parafrasando De Gregori(Francesco)possiamo affermare che il ragazzo ha le spalle larghe e si farà (largo nella vita).Doppio senso forse banale ma non cercato ,mentre con insistenza vorrei invece che si dicesse finalmente che è di Omignano Scalo.Non me ne volere ,ma permettimi un po’ di sano campanilismo.Francesco Mondelli.
Ok l’hai detto tu!
Il gambero bianco è come la volpe artica che si confonde con l’ambiente o la volpe è il cuoco che vi ha fatto credere ci fossero…sto scherzando, era un saluto.
Com’era il rosé bio…
Se si riferisce a Gioì l’annata 13 la trovo molto molto interessante.PS.Attraversi pure ,senza remore il Rubicone o gli Appennini ,e faccia un salto nel Cilento (Castellabbate di “benvenuti al sud” è nei paraggi) e con un cicerone d’eccellenza come Enrico avrà di sicuro tante possibilità per deliziare il suo fine palato e godere in diretta dei nostri paesaggi e “personaggi”.Al “resto”però deve provvedere in prima persona.Con simpatia Francesco Mondelli.
Il dado è tratto, a vantaggio di un buon brodo di carne, mi aspetta un Cicerone e mi sento, piacevolmente, un po’ Bisio, dovessi fare come lui e puntare a Sud da solo, me la fate trovare Valentina Lodovini…
Ribadisco:il “resto” non è compreso,ma penso non ci siano difficoltà da parte sua a provvedere in prima persona.Inoltre al sud abbiamo sempre preferito merce d’importazione:almeno ai miei tempi il chilometro zero non era contemplato e ritenuto per giunta poco commestibile.FM.
Marco, hai capito come si vive qui nel Cilento? Hai visto che hai anche a disposizione tanti ciceroni ed un’ottima accoglienza?
Su, non fare il ritroso, vieni subito che ti aspettiamo. E poi sono curioso di assaggiare anche il tuo di risotto che lo prepari molto bene a quel che so.
P.S. Oggi sono stato un un posto incantato. Adesso sono arrivato a casa, appena possibile ti mando qualche foto e capirai. Ciao.
Grazie a tutti e grazie al Sign Malgi per il bel articolo…. grazie Sign francesco,
Spero di conoscerla di persona e Sign marco venga a trovarci al rumi….nel suo viaggio… a presto