Castelnuovo Magra, Trattoria Armanda e la bellezza del Vermentino dei Colli di Luni
di Marco Bellentani
La Trattoria Armanda a Castelnuovo Magra (SP), si è dipinta, nei decenni, un ruolo di primissimo ordine in termini di specialità del territorio ligure e lunigiano, solcando i lidi della trattoria storica con una storia centenaria. Da Valeriano (1908) già si mangiavano i panigacci, prodotto tipico, nel 1950 Armanda ereditò il locale, sposando Annunzio. Nel ’60 acquisisce il nome odierno e ancora oggi, la trattoria, sprizza di un sapore retrò, italiano, incastonata tra i palazzi nel curvone che porta in centro paese e che apre la sua vista ai Colli di Luni e al Golfo di La Spezia. Colli di Luni che sono rappresentati più che degnamente da etichette storiche e in cui, qualche giovane realtà non guasterebbe, ma che permette una buona conoscenza del territorio vitivinicolo con qualche colpo da maestro come la nostra “inossidata” scelta di Harmoge di De Batté, dimostrazione di vinificazione naturale senza 1, senza ossidazioni estreme, con eleganza e divina potenza.
Servizio casalingo, ma veloce e ordinato, l’Armanda si apre ad un crostino di fegatini con i fichi memorabile e ad antipasti abbondanti (il tris) o eccelsi come le Frittelle di baccalà.
Uno dei piatti oramai mitici della tradizione locale, sono le celebri Foglie di lattuga ripiene in brodo: 14 euro di storia, di sublime morso carnale, corroborate dal brodo. Perfette, irrinunciabili, talmente scolpite nel ricordo e nella sua rielaborazione da far impallidire il resto dei primi.
Non si ferma qui, l’Armanda, perché se è vero che l’Anatra con i fichi paga un’eccessiva cottura e una scelta non proprio esaltante della materia prima, qui troverete grande soddisfazione nei piatti di baccalà, di trippa e cacciagione
(quando disponibili) sino ad arrivare ad un altro capolavoro della tradizione come il Coniglio con le barbe: semplice e sempre uguale a se stesso, un piatto da lacrimuccia nostalgica che spiega tanto sulla vera cucina e svela indirettamente quanto sia fine a se stessa quella che non parte da queste basi, che si arrampica per voli pindarici fini a se stessi.
Insomma, insieme alle “Foglie”, il Coniglio diventa qui monumento alla cucina locale e italiana. Nella norma i dolci.
L’Armanda continua la sua storia di famiglia con le generazioni che passano, tribolazioni e momenti di gioia, come quelli che si passano al tavolo presso una piccola stazione che fa cultura semplicemente parlando la lingua di ogni famiglia italiana.
Prezzi: sui 40-45 euro, Degustazione 40
Trattoria Armanda
Piazza Garibaldi 6
Castelnuovo Magra (SP)
Tel.0187.674410
www.trattoriaarmanda.com
REPORT DEL 19 DICEMBRE 2012
Piazza Garibaldi 6
Tel.0187.674410
Chiuso martedì sera e mercoledì. Ferie: una settimana a settembre e tra Natale e l’Epifania
www.trattoriaarmanda.com
Siamo nella curva a gomito dell’Italia Settentrionale, quella dove vanno diretti i temporali. Tradizione ligure, influenze emiliane, echi toscani nel bicchiere rosso si fondono in questa antica trattoria della Lunigiana, in un paesino ligure proprio ai bordi della Toscana, in provicia di La Spezia. Qui vescovi e signori locali se le sono date di santa ragione, un po’ come accade ancora oggi in tutta Italia, Dante Alighieri fu procuratore del marchese Franceschino Malaspina. Il risultato è un paese ricco di storia, bei palazzi, orti e l’Enoteca Regionale ligure da visitare a pochi passi dalla Trattoria.
Ci finiamo perché diretti in Langa ed è sosta da fare. Il tempo è fermo, come deve essere in ogni trattoria: piatti di tradizione serviti alla buona, bottiglie di vino della zona, siamo nella doc Colli di Luni, raccolto i in una stanzetta e magari anche un po’ fuori nella bella stagione. Una di quelle mangiate didascaliche e didattiche, molto utili quando non si conose un territorio. Una chiocciola Slow Food dove si legge il mestiere, la fedeltà costituzionale alla cucina del luogo e un conto un po’ più alto delle aspettative: con una bottiglia di Vermentino si arriva facile a 60 euro.
Siamo ancora nella civiltà dell’olio e subito si viene accolti così.
Molto buono il prosciutto locale.
Ecco il piatto bandiera della trattoria, molto buono, apre lo stomaco e ben predispone soprattutto nelle giornate fredde.
Altro piatto obbligato: il panigaccio, presentato assoluto o con il pesto. Molto buono.
Efficaci i piatti di carne, da incorniciare per intensità di sapore il tris di baccalà.
E dopo il dolce, la visita alla Enoteca Regionale della Liguria, molto ben organizzata.
- Palazzo Comunale – Centro Storico
- Tel. e fax segreteria 0187/677406
Cell ufficio (Betta e Cordula) 334 8720155
Cell Presidente Ricci 334 8719899
e-mail: [email protected]
4 Commenti
I commenti sono chiusi.
Lo capisco, lo capisco: con i polsini e relativi gemelli che il Maffi ti para davanti agli occhi, è impossibile restare concentrati. Forse per questo, il bellissimo Vermentino di Ottaviano Lambruschi è diventato un impossibile verdicchio (magari pensavi a qualcuno…). La desolazione per la sedia vuota del Ciomei, ha bypassato il piatto con olio nuovo e la mattonella di polenta incatenata (polenta, legumi e cavolo), così come “la prosciutta” castelnovina, e forse il dolce (?)… e il coniglio (?)… Belìn che giornata, per di più alluvionata…
Sì, dispiace non aver potuto partecipare. Più per la compagnia che per il cibo, non me ne voglia l’Armanda ;-)
Mi sembra che nella riviera ligure di Levante sia attecchita l’epidemia marcucciana, cioè quel virus che porta buone e oneste trattorie ad alzare a dismisura prezzi che invece potrebbero essere più leggeri in virtù della sì buona materia prima ma francamente di basso costo. Stessa opinione ho del famoso Cappun Magro di Riomaggiore, caro a Fabrizio.
A Spezia e dintorni, fra i pochi ristoranti visitati, ho un ottimo ricordo di una piccola trattoria a Corniglia e del mai troppo lodato Claudio al Posta nel centro della cittadina ligure.
Oh, cittadina lo dici a Montecatini. ;-))) Comunque hai ragione: i buoni ristoranti e le trattorie, quelle pochissime sopra la media e con attenzione nel piatto, possono praticare prezzi alti perchè non hanno concorrenza. Sotto c’è la banale pizzeria o panigacceria. La Posta a questo punto è persino praticabile per prezzi in confronto agli altri. Potremmo provare quel piccolo ristorante di cui si parlava in viaggio, alla prima occasione, non fosse altro per assaggiare un risotto. Ma anche lì non ci si schioda dal cinquantone, tutte le quattro corse e bevendo il giusto. Spezia è un posto che se la tira, facendo le nozze coi fichi secchi.
” cittadina” alla Spezia e’ un attacco sanguinoso:-). E prima di andare a mangiare un risotto dovete parlarne a me. Per quanto riguarda l’Armanda, per me ha chiuso. Ne abbiamo parlato tante volte. Sta in una fascia di prezzo assurda. Prezzi da ristorante, senza merito. Al Posta, con 20 euro in piu’, mangi pesci da primato. Limiti di una popolazione, italiana tutta, poco attenta e stupida.