Castello di Solomeo il vino firmato Brunello Cucinelli
di Marina Betto
E’ un tributo alla Madre Terra il vino Castello di Solomeo, il primo rosso del re del cachemire Brunello Cucinelli. Imprenditore tra i più illuminati che abbiamo in Italia, più di settanta anni portati benissimo, ha deciso di dedicarsi al vino, nel voler completare la sua opera di evoluzione imprenditoriale, creatore di bellezza ha completamente ristrutturato Solomeo piccolo borgo umbro nel comune di Corciano (PG), costruendo un teatro, una cantina che si arricchiranno presto anche di una biblioteca. I profitti che si otterranno con la vendita del vino, quattrocento euro a bottiglia, verranno tutti impiegati per la costruzione della biblioteca e poi di altre nel mondo.
Il vigneto è stato impiantato nel 2011 e si estende su 5 ettari coltivati come un giardino, le viti hanno un andamento serpentino originale che segue un disegno ad anfiteatro verso valle. Castello di Solomeo è il nome sull’etichetta, blend di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot a cui si è aggiunto il Sangiovese per un tocco di italianità, che il noto enologo Riccardo Cotarella ha cucito su misura per l’industriale umbro, sulle sue esigenze “mi ha chiesto un vino semplice e sappiamo come nella semplicità sia racchiuso tutto il senso della vita” dice Riccardo Cotarella.
Moderno mecenate Cucinelli parla per citazioni mentre con i suoi ospiti passeggia nella vigna, mostrando al pubblico il Monumento Tributo alla Dignità Umana e accompagnando i visitatori in cantina, intrattenendoli in teatro raccontando a grandi linee la sua vita, il lavoro, gli insegnamenti del padre contadino, il matrimonio con Federica che dura solido ancora oggi dopo cinquanta anni, l’amore per i libri, per i filosofi greci e latini, per i Santi Francesco e Benedetto di cui riporta le frasi un po’ come farebbe un predicatore, professando il bello e il buono che c’è nel creato che deve essere a disposizione di tutti.
Sembra tutto facile, naturale in sua compagnia e questo forse è il suo più grande pregio ma indubbiamente ci troviamo difronte ad un grande progetto, ad una visione in cui rientra anche il vino.
Di Castello di Solomeo se ne producono 9mila bottiglie, vino morbido, dai sentori complessi di frutta rossa e spezie con echi di erbe aromatiche è un sorso fine e bilanciato un po’ come il cachemire che ha reso Brunello Cucinelli famoso nel mondo e che è stato insignito nel 2022 a Parigi durante la Fashion Week con il Neima Marcus Award l’Oscar della Moda che lo mette al pari di Dior, Chanel, Valentino, Armani, Saint Laurent, Prada, Lagerfeld, Lauren, Ferragamo e altri che hanno ricevuto questo riconoscimento prima di lui.
Gli ho chiesto se fosse soddisfatto del suo vino, mi ha risposto affermativamente “Volevo un vino quotidiano come quelli toscani della Val d’Orcia e Val di Chiana che sono abituato a bere, corposi ma essenziali con i quali si può pasteggiare degnamente e sempre con moderazione. Essendo umbro volevo che il mio vino rispecchiasse la mia terra, la mia filosofia, i miei sentimenti.” Questo è infatti quello che si intravede nel bicchiere.
Castello di Solomeo 2018 adesso in commercio, risente dell’annata non proprio facile, ha bisogno di più tempo per affinarsi ma già le seguenti, come afferma l’enologo, hanno una marcia in più.