Castellabate, Il Parnaso


Il Parnaso, vista dalla terrazza

di Marco Contursi

In questi ultimi scampoli d’estate, caldi e molto più tranquilli dei giorni agostani appena trascorsi, sono andato a pranzo al Parnaso. Non me ne vogliano gli altri ristoratori, se dico che è la terrazza con il più bel panorama che io abbia incontrato nel mio girovagare cilentano, alla ricerca di cose buone e di me stesso. Siamo su una collina appena fuori il paese di Castellabate. Davanti a noi il mare, sotto ulivi e viti, a destra, defilato, il paese reso famoso da Benvenuti al Sud. Qui, Costantino Ciardi ha costruito una piccola oasi di tranquillità, qualche camera, una piscina e un ristorante di cucina locale. Chiedete della terrazza, quando prenotate un tavolo.

Il Parnaso, patate fritte

Come si mangia? bene sicuramente, con qualche modifica si potrebbe arrivare a benissimo. Saltiamo gli antipasti, un po’ banalotti a dire il vero (bocconcino e prosciutto, giardiniera) per virare decisi su degli ottimi fusilli, con un sugo a cui un pizzico di pepe regalava una marcia in più.

Il Parnaso, fusilli

Buoni anche gli gnocchetti con i fiori di zucca anche se al posto della panna avrei usato altro per dare cremosità, magari delle patate. Ineccepibile il secondo, un tenero, succoso agnello in umido, croccanti e non unte le patate fresche fritte, golosi i peperoncini verdi.

Il Parnaso, agnello

Cosa beviamo? Ma sicuramente lo sfuso di un produttore della zona, un fiano cilentano che nulla ha da invidiare a blasonate etichette e che qui viene proposto ad un prezzo veramente conveniente. Si chiude con degli ottimi cannoli con ricotta e fichi bianchi e un goccio di liquore al finocchietto che Costantino prepara in casa.

cannoli con ricotta e fichi bianchi

Conto sui 25 euro, 30 con dolce e vino della casa.

Il Parnaso, fichi bianchi

Il senso di pace che si gode su questa terrazza invece non ha prezzo, bastano pochi minuti e un bicchiere di vino per rimetterti in pace col mondo. Questo è il segreto del Cilento, credo di averlo capito dopo aver girato in lungo e largo questa estate, rinunciando ad altre mete: il senso di pace interiore che trasmette questa terra a chi chiude gli occhi ed apre il cuore all’ascolto. Un tramonto su Punta Licosa, un prato fiorito sul Cervati, una collina con ulivi e viti ad Ascea, le rovine di Velia, il mare in burrasca di Capo Palinuro, il mare docile di Punta Infreschi, un piatto di fichi freschi con capicollo locale, un coppo di alici fritte appena pescate, un calice di bianco portato dai Greci, il sorriso di una anziana contadina che ti offre la sua marmellata di more, sono emozioni indelebili di una terra unica a cui purtroppo l’uomo non rende spesso giustizia, perso tra bagni frettolosi e una politica lontana anni luce dal capirne l’intima essenza e dal trasformarla in un valore aggiunto per chi vi abita, troppo spesso dimentichi anche quest’ultimi della fortuna che hanno, ogni giorno, a svegliarsi qui.

 

Il Parnaso
Via Casale 12
Castellabate
0974 967050
Fino al 21 settembre aperto a cena e la domenica a pranzo, dopo il 21 settembre solo il week end

Un commento

  1. Hai detto bene Marco: questa è l’anima vera del Cilento che ti prende dentro, ti strega, ti ammalia e chi sa coglierla ne resta affascinato e non può più distaccarsene. Ci sono ancora molte cose da migliorare e da aggiustare, perché le potenzialità sono enormi e forse neanche i cilentani se ne rendono conto, ma nel complesso qui si vive sicuramente meglio rispetto ad altri territori campani e/o extraterritoriali. E poi si mangia bene e c’è il vino buono!
    Avvisami quando hai intenzione di fare altre incursioni cilentane, perché potremo combinare qualcosa insieme, con la benedizione di Luciano!

    Abbracci.

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