Caserta, giovedì 12 aprile| Il Risparmio che vince al Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop
Caserta, giovedì 12 aprile 2018, alle 17.30 presso il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop si presenta il volume:
Il risparmio che vince. Come la novità dei PIR può dare valore ai tuoi soldi e all’Italia
Un volume per capire come o rientare le proprie risorse per sè e per ilpaese, sulla forza del Made in Italy e su un cambio di mentalità: darisparmiatori a investitori.
Con l’autore intervengono il giornalista LUCIANO PIGNATARO e il pizzaiolo FRANCO PEPE di Pepe in Grani, a Caiazzo, a cui Gasbarro hadedicato un capitolo del volume dal titolo, significativo, “Quelli chefanno accadere le cose”, intravedendo proprio nell’esperienza di Pepe un modello di impresa virtuosa di riferimento per le tesi sostenutenell’opera; modera il giornalista GIOVANNI CHIANELLI, logistica a cura de La Feltrinelli di Caserta.
Saranno presenti RAFFAELE RUBERTO, Prefetto di Caserta, CARLO MARINO, Sindaco di Caserta, TOMMASO SGUEGLIA, Sindaco di Caiazzo, TOMMASO DE SIMONE, Presidente della Camera di Commercio di Caserta, MAURIZIO POLLINI, Presidente della Confesercenti di Caserta e PIER MARIA SACCANI, Direttore del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala
Campana Dop.
Saluterà DOMENICO RAIMONDO, Presidente del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop.
Al termine dell’incontro saranno offerti le pizze a libretto di Pepe in Grani e assaggi dei prodotti della rete delle eccellenze casertane.
IL VOLUME
In Francia e in Inghilterra esistono da circa venti anni e hanno permesso ai cittadini di ottenere ottimi guadagni e alle imprese di crescere (a volte ai nostri danni). Nel 2017 sono finalmente arrivati in che in Italia: si chiamano PIR (Piani individuali di risparmio) e sono strumenti finanziari che consentono ai privati di prestare i loro risparmi alle aziende. Una vera rivoluzione, e molto conveniente: godono di agevolazioni fiscali, danno buoni utili e possono rilanciare l’economia italiana, aumentando i posti di lavoro e riattivando l’indotto. I primi risultati sono stati incoraggianti: 10 miliardi di euro sottoscritti in un anno (contro i 2 previsti!) e già ci sono segnali di ripresa in Borsa. Ma ancora non basta, perché il nostro Paese ha un potenziale enorme: il Made in Italy, cioè la commistione di artigianalità e impresa che ci rende unici nel mondo. Finalmente anche noi potremmo sostenerlo e beneficiarne, tenendo in Italia il bagaglio di competenze che fa così gola all’estero. Il giornalista ed esperto di economia Leopoldo Gasbarro ci introduce in modo semplice e preciso i PIR, spiegando quando e a chi convengono, perché sono innovativi e il modo migliore per farli fruttare. E soprattutto ci invita a cambiare mentalità: se fino a ieri eravamo bravi risparmiatori, pronti ai sacrifici, è arrivato il momento di diventare investitori avveduti, cioè persone che sanno trasformare le rinunce in guadagni. Per noi e per l’Italia.
“… Questa è la storia di Franco Pepe, una storia tutta italiana fatta di cuore, impegno, sogno, impresa. Può sembrare la semplice storia di una pizza, ma non lo è, perché quella pizza, quel prodotto rappresenta un messaggio di vita, un messaggio che noi siamo chiamati a interpretare e comprendere”.
L’AUTORE
Leopoldo Gasbarro (Napoli, 1964) cresce a Castel di Sangro (AQ) e vive a Milano. Cura e conduce su TgCom24 Mercati che fare, trasmissione che tratta il difficile mondo della gestione dei risparmi, e che ogni venerdì trova spazio nelle colonne de il Giornale. Collabora con Il Sole 24 ORE per una rubrica online che rilegge la gastronomia attraverso l’economia. Nel 2000 pubblica L’urlo (Carsa Edizioni), il suo primo libro, nel 2014 firma la biografia di Ennio Doris C’è anche domani (Sperling & Kupfer) e nel 2016 racconta la storia del cuoco tristellato Niko Romito in Apparentemente semplice (Sperling & Kupfer).
Visto il numero di posti limitati, si prega di confermare la propria partecipazione all’indirizzo [email protected]
Un commento
I commenti sono chiusi.
Casca a proposito ,rimanendo in campo gastronomico,come il cacio sui maccheroni.Non sono esperto in economia e men che meno di PIR,ma riguardo a “quelli che fanno accadere le cose”da tempi non sospetti mi sono sempre domandato,visto l’enorme lavoro che Pignataro ha svolto nel suo ultra decennale impegno nel mondo dell’enogastronomia,se era possibile quantizzare il ritorno in termini economici che ne avevano ricevuto le aziende in questione è in special modo quelle meridionali.Un esempio su tutti il grande impegno per la difesa della pizza napoletana.Non per vanagloria ,ma semplicemente per dare a Cesare quel che è di Cesare perché tanti blaterano ma qui si parla di fatti concreti.Sarebbe davvero interessante che a qualche addetto ai lavori venisse davvero voglia di cimentarsi in una simile indagine per verificare ,numeri alla mano,le energie anche culturali che il megafono del sud,come lo definisce spesso Cotarella,ha fatto emergere in regioni come la Campania e limitrofe.Ad maiora da FM.