Zi’ Filomena a Caselle in Pittari, da 90 anni ristorazione di servizio e passione
Ristorante Zì Filomena – Caselle in Pittari (Sa)
Viale Roma, 11
Tel. 0974 988024 – Cell. 347.5171792
Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena
ristorantezifilomena.com
Costo medio di un pasto senza bevande dai 25 ai 45 euro
Un’idea di servizio, prima ancora che di passione, quella che Mario Pellegrino coltiva da anni nel ristorante di famiglia sul corso principale di Caselle in Pittari, nel cuore del Cilento.
E infatti – cosa più unica che rara da queste parti – troverete Zi’ Filomena sempre aperto, a pranzo e a cena, senza giorno di chiusura.
Qui vengono a fare un pranzo veloce ma sostanzioso gli operai che lavorano in zona, a festeggiare una ricorrenza le famiglie numerose di una volta, a curiosare commensali di passaggio che magari da sempre seguono, come noi, i suggerimenti della Guida Osterie Slow Food.
Una bella sala completamente rinnovata, con le pareti recuperate di pietra cilentana, un grande camino acceso e il servizio discreto e gentile della signora Isabella, moglie di Mario, milanese trapiantata per amore in Cilento.
Un’atmosfera da osteria, si scambiano quattro chiacchiere ai tavoli, in un ambiente molto semplice e curato.
Il menu abbraccia tutti i piatti della tradizione contadina, anche quelli con gli ingredienti più poveri e talvolta dimenticati, senza trascurare le ricette che una volta erano proprie delle feste, con i sughi di carne come il ragù e la genovese.
Non manca mai il menu del giorno, con proposte che variano a seconda dell’orto, mentre in bella vista trovere il frigorifero con tanti tagli di carne pregiata, da scegliere e far passare alla brace.
I vegetariani o, più semplicemente, gli amanti dei piatti vegetali avranno di che divertirsi: una delle specialità sempre in carta è il grande antipasto di verdure crude e cotte (20 euro, consigliamo di dividerlo in 2) che varia a seconda delle stagioni. A noi è toccata una bella varietà grazie agli ortaggi che ancora resistono al tempo, come le ultime melanzane, fritte e ammollicate, ripiene al forno oppure sott’aceto, buonissime.
E, ancora, zucca arrostita, gatto’ di patate, cime di rapa ripassate in padella, olive ‘ammaccate’ e condite in proprio, zuppetta di fagioli, polenta. Davvero gustoso anche l’antipasto del giorno, un involtino di verza e patate con provola e crema di polenta. Il pane cilentano con questi piatti, poi, è di grande compagnia.
Siamo in autunno e con le piogge abbondanti che ci sono state non mancano i funghi. Li abbiamo trovati anche nei due primi piatti provati: nei cavatelli fatti a mano, insieme a una golosa crema di zucca e formaggio con salsiccia e porcini e poi con le più tradizionali fettuccine. Porzioni generose, ben condite, con i sapori distinti e perciò riconoscibili.
A completare una piccola carta dei vini ben organizzata: si parte con il Cilento, poi la Campania e la vicina Basilicata, infine qualche buona etichetta in giro per il Bel Paese.
Chiusura dolce obbligata con i tradizionali cannoli cilentani.
Una cucina solida, rispettosa della tradizione e dei prodotti del territorio ma pronta anche a rinnovarsi, con qualche spunto originale. Il tutto in un ambiente accogliente, familiare e al tempo stesso di grande professionalità. Non abbiamo dubbi: al di là dei proclami retorici, sono questi i veri ambasciatori al servizio del Cilento.
qui di seguito la scheda del 18 giugno 2023:
di Enrico Malgi
Sono trascorsi quasi dieci anni, esattamente da novembre 2013, dall’ultima volta che avevo visitato il Ristorante Zì Filomena di proprietà di Mario Pellegrino e di sua moglie Isabella.Ma proprio in questi giorni ho posto rimedio ritornando finalmente nel piccolo e ridente paese cilentano di Caselle in Pittari per degustare un favoloso e pantagruelico pranzo preparato da Mario con la collaborazione della sorella Antonia e della signora Rosetta, mentre in sala detta legge Isabella.
Ho accennato sopra ad “un favoloso pranzo”, ebbene sì è vero confermo in toto, perché si è trattato di un pranzo magnifico e frutto di una cucina territoriale saporita, sana e genuina.
Antipasti di alta qualità gastronomica hanno aperto le danze: un fiore di zucca ripieno di ricotta di capra, alici di menaica e provola su crema di zucchine anticipa un tortino di carciofi, patate e menta, che a sua volta passa la palla ad un tortino di zucca, patate e provola.
Ecco poi entrare in scena per la sua parte perfettamente studiata e recitata una soppressata Terra Mancina di Caselle in Pittari, insieme ad un salame di produzione propria, pancetta di maiale e mozzarella Jersey. La finiamo qui va bene? Ma chi l’ha detto? Adesso invece è la volta dei ceci di Cicerale, uova in tegamino con pomodorini, basilico ed origano, serviti insieme ad un mix di ortaggi, melanzane arrostite e con mollica di pane, peperoni e friarielli. Vi basta tutto questo, oppure volete altra roba?
Aspetta, vediamo cosa ci ha ancora riservato Mario.
Ecco qua, sono addirittura tre i primi piatti: cavatielli con scarola, alici di menaica e mollica di pane croccante aromatizzata, che fanno a gara con un piatto di fusilli lavorati al ferretto al ragù per conquistare la palma del vincitore. Si però c’è anche un prelibato raviolo ripieno di ricotta di capra e con salsa di pomodoro di Pachino che intende concorrere al premio finale. Alquanto ardua direi la scelta del trionfatore.
E il secondo non lo volete? Si certo. Ecco qui un arrosto di carne mista: pancia di maiale, capocollo di maiale, salsiccia e scamone con patate fritte e poi naturalmente per finire in gloria la presentazione dei dolci in tre versioni: tiramisù, cannolo al cioccolato e caffè e cannolo alla crema. Tutto perfetto.
Ovviamente non poteva mancare l’abbinamento col vino e così ho optato per due preziosi rossi barricati e datati: Naima 2007 di Viticoltori De Conciliis e Lacrima Nera Terre di Cosenza 2013. Impagabili!
In conclusione ho trovato ottimo e gustoso il cibo, frutto di eccellenti prodotti locali e provenienti in massima parte dalla proprietà di famiglia; un servizio in sala, ottimamente curato dalla moglie di Mario, rapido, preciso ed attento; un ambiente accogliente, distensivo e familiare e prezzi modici. Ecco tutto questo è il Ristorante Zì Filomena di Caselle in Pittari, che merita sicuramente una visita. Sono sicuro che dopo mi ringrazierete.
Ristorante Zì Filomena – Caselle in Pittari (Sa)
– Viale Roma, 11
Tel. 0974 988024 – Cell. 331 3243068
www.ristorantezifilomena.it
Costo medio di un pasto senza bevande dalle 25 ai 45,00 euro.
Coperti complessivi: 80
In inverno locale chiuso la sera. Da metà giugno a metà settembre aperto a pranzo e cena.
21 novembre 2013
di Enrico Malgi
Caselle in Pittari, piccolo avamposto cilentano al confine col Vallo di Diano, è arroccato su una collina a circa 450 metri di altezza e sovrastato da una torre medievale. Come molti altri comuni dell’Italia meridionale, anche Caselle si è trovato nel passato a doversi difendere dagli assalti degli invasori di mare e di terra.
Da qui la necessità della popolazione di isolarsi sempre più all’interno del territorio e costruirsi le proprie abitazioni il più alto possibile e difese poi da una roccaforte o da un castello. Così proprio com’è successo a Caselle nel corso dei secoli, la cui posizione è comunque invidiabile, collocato com’è a pochi chilometri dal mare di Sapri e protetto alle spalle ed ai lati dai monti Pittari (da cui il nome) Bulgheria, Gelbison e Cervati e non molto distante dalla Certosa di Padula.
Questa la situazione orografica e geografica del luogo, ma io sono venuto qui perché a Caselle in Pittari esiste da tempo un’ottima tradizione gastronomica, che ha sempre attirato gourmet da tutto il circondario.
Il ristorante-pizzeria Zì Filomena, nella centralissima Via Roma, è un riferimento di questo paese fin dai primi anni ’30. L’attuale proprietario è Mario Pellegrino, coadiuvato nella gestione del locale da uno staff solidale ed eterogeneo, in cui risaltano le figure dell’anziana madre Maria Grazia Fiscina (nuora di Zì Filomena), della zia Angelina e dello chef Giuseppe Amato che operano in cucina.
Avendo anticipato l’appuntamento, Mario mi ha portato di corsa nella sua proprietà di campagna, per farmi ammirare il suo orto, gli animali da cortile ed i suini, che cura personalmente con l’aiuto di un collaboratore e che servono per le materie prime da utilizzare nel suo locale. Insomma, un ragazzo propositivo e pieno di lodevoli iniziative.
La cucina qui è molto semplice, genuina, casareccia, tradizionale e senza troppi arzigogoli. Ogni piatto è preparato con amore e passione ed il cliente, come dicevo prima, si sente veramente coccolato ed appagato, anche per le porzioni servite in modo abbondante.
Le materie prime sono tutte locali e in maggior parte provengono dall’azienda agricola familiare, come abbiamo visto. Il pane comune, quello con le noci e quello con le olive, sono impastati direttamente qui. Anche la salsiccia di suino è fatta in casa. L’olio che si usa è quello extravergine d’oliva dell’oleificio Emilio Conti di Massa della Lucania. Il vino Aglianico della Casa è curato espressamente da Bruno De Conciliis. Le carni sono grigliate sul fuoco del grande camino, che troneggia nella vasta e ben arredata sala principale; mentre un altro locale si trova al piano inferiore adibito a pizzeria.
Ecco in successione cosa mi ha fatto preparare Mario per il mio pranzo: un antipasto molto ricco, formato da parmigiana di melanzana, pizza di patate, tortino di peperoni, friarielli, zucca marinata, melanzane grigliate e con mollica di pane, pomodori, soffritto, involtini di verdura, soppressata, salsiccia, prosciutto crudo stagionato 24 mesi e formaggio pecorino.
Per primi piatti cavatielli al sugo di carne, con spolverata di cacioricotta e poi taglierini con burro, salvia e scorzone del Cervati.
Il secondo ha riguardato una succulenta ed abbondante grigliata di carne mista con contorno di croccanti patate fritte in olio d’oliva extravergine e broccoli.
In ultimo sono stati serviti dei dolci squisiti ed imperdibili, degni di un pasticciere professionista: una mousse al cioccolato, un semifreddo di ricotta e mele e panna cotta con marmellata di fichi.
Naturalmente nel menù ci sono molte altre proposte, a seconda della stagione.
In conclusione è andato tutto benissimo, con pranzo perfetto e consumato in un ambiente caldo ed accogliente, che insieme alla gentilezza e disponibilità di tutto il personale si rivelano valori inestimabili e che fanno parte proprio del Dna familiare. Prezzi certamente convenienti. Se passate da queste parti fermatevi qui mi raccomando e vi assicuro che non ve ne pentirete!
Ristorante – Pizzeria Zì Filomena
Viale Roma, 11 – Caselle in Pittari (Sa)
Tel. 0974 988024 – Cell. 331 3243068
www.ristorantezifilomena.it
Prezzo di un pasto: 20,00 – 25,00 euro, escluso le bevande
Coperti complessivi: 80
Chiuso il martedì sera
Pizzeria aperta il sabato e la domenica
Bravo Enrico,un altra bella realtà cilentana.
Della serie:pancia mia fatti capanna anche se in questo caso il termine di paragone più appropriato mi sembra con la diga dell’Alento!PS Due vini “tosti”che rimandano all’inverno da cui ormai,nonostante la lunga e anomala primavera, abbiamo scollinato da parecchio tanto che domani entriamo in estate ma tant’è e,come si dice dalle nostre parti,dove c’è piacere non c’è perdenza.Ad maiora paisà ma a vui a prova costume nun va fanno fa? FRANCESCO
Caro Francesco mi fa piacere constatare che sei sempre attento ai miei servizi. Si in effetti, come riportato nell’articolo, si è trattato di un pranzo ottimo ed interminabile che mi ha molto soddisfatto. Per quanto riguarda i vini da abbinare ho preferito i due rossi con i piatti più strutturati, mentre per gli antipasti ho stappato un bianco ed uno spumante rosé metodo classico. E questo è tutto. Ciao.