Pasta Day. Carbonara e Ferrarelle: un connubio ideale
di Floriana Barone
Uova, pecorino romano DOP, guanciale e pepe: la carbonara è una ricetta tipica della cucina laziale. Un piatto irrinunciabile per i romani, le cui origini nella Capitale sono ancora oggi oggetto di discussione. Secondo il giornalista e scrittore Livio Jannattoni, con molta probabilità, sono state le truppe americane a portare in città, nell’immediato Dopoguerra, il bacon e le uova in polvere. Poi, l’unione con gli spaghetti è stata “fatale”, come ha raccontato nel libro La Cucina romana e del Lazio. Solo dopo qualche tempo, il bacon sarebbe stato prima sostituito dalla pancetta laziale e, successivamente, dal guanciale. Il grande protagonista della ricetta è sicuramente l’uovo, che deve legarsi perfettamente alla pasta, attraverso una gustosa cremina. A fare la differenza in questo piatto è, senza dubbio, la qualità delle materie prime: un tempo, per tradizione, si sceglieva un pecorino stagionato e asciutto dei pastori laziali. Attualmente sono molti i produttori del territorio laziale che offrono uova biologiche, un guanciale eccellente e un pecorino romano DOP dal gusto armonico, da unire poi a una particolare tipologia di pepe, come quello del Madagascar o Sarawak.
Per un piatto così ricco di sapori, è fondamentale trovare il giusto abbinamento che sia dotato di una struttura tale da sostenere la complessità della preparazione. Occorre prendere in considerazione la tendenza dolce della pasta e dell’uovo, la grassezza del guanciale e del pecorino, ad esempio, e le possibilità di abbinamento diventano molteplici. Ma, cosa da non sottovalutare assolutamente, è la scelta della giusta acqua, specie nella bella stagione, quando il rischio di appesantirsi è maggiore.
Abbiamo chiesto al dott. Giuseppe Dadà, Responsabile Qualità del gruppo Ferrarelle, che ci dice:
“Ferrarelle è l’acqua che si abbina meglio ai classici spaghetti alla carbonara. Perché, grazie alle sue microbollicine e al suo unico mix di minerali, esprime un connubio organolettico di grande rilievo anche per i palati più esigenti e raffinati. La vellutata gasatura naturale di Ferrarelle riesce a domare l’untuosità importante del guanciale, i bicarbonati di tipo calcico sono perfetti per unirsi sensorialmente alla dolcezza del tuorlo d’uovo, la varietà e la ricchezza di minerali disciolti, quali potassio magnesio e sodio, mitigano l’esuberanza piccante del pepe appena macinato e dell’impronta decisa del pecorino.
Il risultato finale? Con un sorso di Ferrarelle sei pronto nuovamente a vivere alla grande un’altra forchettata di spaghetti!”.
Un marchio storico, quello di Ferrarelle, che considera il tema della sostenibilità ambientale come una delle sue maggiori priorità. È l’unica azienda, infatti, ad avere uno stabilimento di proprietà dedicato al riciclo e un’intera gamma in plastica PET 100% riciclata per bar e ristoranti. Il PET, polietilene tereftalato, è un tipo di plastica adatto al contatto con gli alimenti, ideale per produrre le bottiglie per l’acqua: si tratta di un materiale riciclabile infinite volte. Ogni bottiglia in PET, che viene lavorata secondo il processo di riciclo, si trasforma in R-PET, una bottiglia 100% riciclabile all’infinito e con almeno il 50% di plastica riciclata. Dal 2021, infine, Ferrarelle è anche Società Benefit, rendendo sempre più sostenibile il suo impatto ambientale, economico e sociale.