Caprettone 2009 Pompeiano igt di Fuocomuorto |Voto 78/100
Uve: caprettone
Fascia di prezzo: 5 euro circa
Fermentazione e maturazione: acciaio
Voto 78
Colore 5; naso 20; palato 20; non omologazione 33
E girando lo sguardo, incontri il golfo di Napoli. Si arriva dal caos di Ercolano, allontanandosi dal traffico e risalendo poche stradine. Sul piccolo vigneto disposto a terrazzamenti, dove la raccolta è solo manuale, il bianco caprettone domina dall’alto dei suoi 300 metri sul livello del mare assieme al rosso piedirosso ch’è in vigna. Vincenzo Oliviero ti racconta di sé e dei suoi progetti con istintiva semplicità e passione. Si occupa della sua cantina Fuocomuorto dal 2005, dopo una lunga militanza da direttore nel consorzio della mozzarella di bufala. Molte delle piante nei vigneti sono quelle ricavate dalle viti che aveva il padre ed il suo caprettone è tutto a piede franco.
Per Vincenzo il presente sembra sia quasi impalpabile ed incessantemente parla di ciò che verrà. Ampliare i vigneti con nuovi acquisti, ristorazione “vera” di territorio, enoturismo. A contrasto, passeggiando nella piccola cantina, si apre un mondo di storia che bene sa abbinare al futuro e alle idee. Attraversando la volta rocciosa di pietra lavica, nel cuore della cantina, al di qua della bottaia, si sfiora la scritta “12 luglio 1780” impressa nel muro. Una data che Vincenzo Oliviero vorrà omaggiare sull’etichetta di alcuni dei suoi vini e che rappresenta la secolare tradizione familiare.
Suggestivo è l’antico pigiatoio del 1700, sigillato ormai dai primi del 900 dalla coltre sabbiosa conseguente ad eruzione. Delle quattro bottiglie, lacryma Christi rosso e bianco, il “Rosso Magma” lacryma christi rosso con passaggio in legno, scelgo per la mia degustazione, il Caprettone Pompeiano IGT 2009. Vincenzo Oliviero mi spiega che si possono trovare eventuali depositi e per questo ha aggiunto una piccola scheda alla bottiglia, affinché questo bicchiere sia compreso appieno. Lui, assieme all’enologo Antonio Pesce, fa una filtrazione leggera, ecco qui spiegato. Il colore è giallo paglierino fitto con lievi riflessi dorati. Al naso è profumato ed intenso. Che la frutta a pasta gialla giustamente matura sia il primo sentore non v’è dubbio: la pesca gialla su tutti.
I fiori non posson esser dimenticati però, giacché, presenti, aggiungono al naso una piacevolezza che raffina l’essenza terragna del caprettone. Sono fiori gialli. Così, come intuibile dalla prima analisi olfattiva, la bocca non smentisce una materia e un’alcolicità non da poco. E’ abbastanza morbido e caldo ma la sapidità, seppur addomesticata, spinge la bocca e tutto il bicchiere termina con un finale decisamente lungo. Terreno è terreno, abbastanza semplice ma mica tanto poi, per una piacevole bottiglia che abbinata al prezzo (5 euro) dà soddisfazione.
Questa scheda è di Sara Marte
L’azienda agricola Fuocomuorto è in Via Croce dei Monti 22, ad Ercolano in provincia di Napoli. Tel 081 7394655. Fax 081 7322413. Potrete trovare qui anche ospitalità con il Bed and Breakfast. Sito : www.fuocomuorto.it email : [email protected] . Uve: caprettone, falanghina, piedirosso e aglianico. Piccola produzione di olio da mezzo ettaro di oliveto. Ettari complessivi: 2. Enologo: Antonio Pesce. Bottiglie Prodotte: 12000
Un commento
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Grazie per le indicazioni, mi recherò nell’azienda. Trovo il Caprettone un bianco semplicemente fantastico. Un bianco che, quando ero presidente del Parco nazionale del Vesuvio, ho avuto il piacere di bere una mattina insieme agli agenti del Corpo Forestale dello Stato su di una braciata di salsicce ad una loro festa a cui ero stato invitato. E’ l’unico bianco, a mio limitato giudizio, che si possa bere sulla carne alla brace senza far desiderare il rosso. Un cordiale saluto. Maurizio Fraissinet