Cantina Lampato a Pianella: vini schietti e sinceri fuori dai riflettori
Ci sono produttori di vino che lavorano nel silenzio assoluto dei media, persone che si rimboccano le maniche e affrontano con grinta la crisi e i mercati, senza preoccuparsi di farsi conoscere.
La loro comunicazione è basata solo sul passaparola dei clienti, consumatori comuni e soprattutto di altri produttori che vinificano nella loro cantina.
Sì, lo so, sarebbe più facile e produttivo parlare dei grandi, come fanno molti; ma, a me, piace riscoprire e far emergere coloro che nessuno si …!
Questo è il caso di Tommaso Patricelli, diventato vinificatore a causa della crisi e della globalizzazione dei mercati.
Incontro Tommaso durante ”Anteprima Montepulciano 2016”, tanti i produttori conosciuti, ma fra i vari tavoli intravedo delle facce che non conosco, mi avvicino e mi siedo, classici convenevoli e poi iniziamo a degustare qualche bicchiere di Trebbiano 2015; per carità, vino ben fatto, pulito ottimo per giornate assolate e da bersi rigorosamente ghiacciato. Il classico vino fatto per piacere che funziona benissimo, ma potrebbe essere di tutto.
Ma, Tommaso si accorge che qualcosa non funziona e allora, mette la mano sotto il tavolo e tira fuori una bottiglia di Pecorino; un vino completamente diverso, non nel senso del vitigno ma nella tecnica di lavorazione. La faccio breve; gli fisso un incontro in cantina e il giorno dopo eravamo già da lui, si perché ero con il mio amicone Pasquale Porcelli.
Tommaso è un imprenditore che viene da un altro settore, produceva ortofrutta per grandi supermercati, poi la globalizzazione e la crisi e gli ordini sono venuti meno. Allora senza perdere tempo in pochi anni riconverte parte dei suoi ettari di proprietà in vigneto impiantando Trebbiano, Pecorino e Montepulciano.
Attrezza una cantina di tutto rispetto e inizia a vinificare imparando tutti i segreti del buon cantiniere, carpendo consigli da enologi e produttori che andavano e vanno da lui a vinificare. Infatti, sono tanti marchi conosciuti che comprano vino o vinificano da lui le proprie uve.
Assaggiando le varie masse di vino, ci accorgiamo delle varie tecniche di vinificazioni possibili in questa cantina, e lui adegua la lavorazione alle varie richieste che arrivano: non entro nei particolari per correttezza…
Poi passiamo a bere i suoi vini, e li troviamo, perfetti, vini da consumo quotidiano, e dal rapporto qualità prezzo imbattibile. Aspetto da non sottovalutare è la vendita quotidiana dello sfuso, e nelle due ore passate in aziende ho contato almeno trenta persone a comprare vino, e non turisti ma gente del posto.
Ora due note sui vini:
Trebbiano Magella 2015
Vino be fatto, ma per un pubblico giovane o neofita, ottenuto con la tecnica del freddo in assenza di ossigeno. Nette le solite note agrumate e di erbe, in questo caso visto che era Trebbiano emergeva l’anice e la genziana, al palato era molto fresco con chiusura limonosa.
Costo 4/6 euro in enoteca
Pecorino Magella 2015
Qui, emerge un metodo diverso di lavorazione, più tradizionale. Già dai profumi emergono note floreali pulite ed eleganti, avvolte da nuance minerali e spezia bianca; nel sorseggiarlo emerge subito la nota salata, minerale, e tanta acidità con un corpo sostenuto e finale ricco di agrumi. Bel vino…
Costo 4/6 euro in enoteca
Naturalmente non ci siamo fatti mancare un bella degustazione di pecorino 2014 e 2012; il primo reggeva bene, mantenendo intatte le caratteristiche tipiche del vitigno, mentre il secondo era superbo, quasi vanitoso. Profumi eleganti, ma un sorso deciso ricco di sapidità, mineralità e spezia.
Tutti i pecorini sono stati prodotti con fermentazioni spontanee, breve macerazione delle bucce a freddo, prima in un sistema di canalizzazione spiralato e poi in cisterna.
Non mancano nella linea dei vini, un Montepulciano muscolare affinato in barrique americana, un Pinot Grigio e uno spumante, tutti ben fatti. Da non dimenticare l’Olio extravergine.
Montepulciano Magella 2015 ****
Strano ma vero, un Montepulciano giovane con tannini perfetti e non ruvidi. Intanto si parte da una fermentazione con lieviti selezionati indigeni, e poi micro ossigenazione forzata in vasca. I risultati sono eccellenti, un vino di buon corpo da subito fruibile, con tanto frutto, amarena e spezia classica.
Costo 4/6 euro in enoteca
Un commento
I commenti sono chiusi.
Vado a memoria,ma credo che lavori sopratutto per la coop.Ad ogni buon conto é bene non occuparsi sempre dei soliti noti:è noioso e non fa bene alla cultura del vino.Complimenti da FM.