CampoRe 2012 Fiano di Avellino docg, Terredora


Il Fiano di Avellino di Terredora

Fiano di Avellino 2012 CampoRe, Terredora

In fondo un bravo sommelier deve essere come un trader: deve infatti percorrere strade non affollate, capire quali bottiglie possono essere acquistate a buon prezzo per poi apprezzarsi negli anni e dare valore al momento dello stappo. Ci vuole conoscenza profonda e pazienza, capacità di capire chi si ha di fronte, se beve l’etichetta o se invece sa apprezzare anche il vino a prescindere dalla cantina. Un bravo trader è sicuramente Riccardo Alberto Presezzi dell’Olivo del Capri Palace a cui va il mio plauso per aver deciso di presentare questa bottiglia a tavola durante un percorso in cui ha potuto abbracciare un rombo ma anche uno splendido pollo di Bresse in doppio servizio. Grande, grandissimo bianco da lungo invecchiamento, idrocarburi, sentori di camomilla e cedro, lunghissimo e complesso.
In verità vi dico: comprate i bianchi di Terredora, dimenticateli per una decina d’anni e poi mi fare sapere.

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