Campania Stories: i migliori assaggi bianchi
di Antonio Di Spirito
Presso il UNA Hotel “Il Molino” di Benevento si è aperto la quinta edizione Campania Stories, promossa ed organizzata da Miriade & Partners. In questo evento vengono presentati, alla stampa nazionale ed estera, i vini prodotti nelle principali denominazioni Campane per le ultime annate delle rispettive categorie.
Per questa edizione è stata scelta una location unica per l’intera durata dell’evento, e la scelta è ricaduta su Benevento per una ragione dal forte valore simbolico dopo le alluvioni dell’ottobre scorso, che gravi danni, ancora oggi visibili e non del tutto sanati, hanno arrecato nelle campagne Sannite, vigneti compresi.
Diana Cataldo, durante il saluto di benvenuto alla stampa, ha presentato tutti gli sponsor che hanno contribuito a realizzare questo evento ed ha illustrato in dettaglio il programma dell’intera manifestazione, che comprende sessioni di tasting, sessioni di tutorial, seminari ed approfondimento per la stampa ed operatori del settore e, solo per la stampa, tante visite a vigneti e cantine delle aziende partecipanti.
L’evento, inoltre è stato arricchito con delle cene in location prestigiose, proprio per diffondere ancor più, presso la stampa accreditata, le eccellenza della regione in campo eno-gastronomico. Quest’ultimo aspetto è stato curato da Luciano Pignataro Wine Blog, Media Partner della manifestazione.
Gerardo Vernazzaro e Fortunato Sebastiano hanno illustrato, dati alla mano, l’andamento climatico dell’annata relativa all’ultima vendemmia.
Massimo Iannaccone ha fatto presente le molteplici difficoltà che hanno dovuto superare per l’organizzazione di questo evento. A fine gennaio solo 12 produttori avevano confermato la loro partecipazione, per arrivare a poco più di trenta verso il 20 febbraio; in questo clima di incertezza non è certo facile mettere in piedi una macchina così complessa.
“I produttori devono fare un passo avanti se vogliono promuovere efficacemente i loro prodotti”: questo, in sintesi, la sua sollecitazione.
In effetti la Campania, per volumi, potenzialità e qualità riconosciuta sul mercato si colloca in una fascia di valori pari al Piemonte ed alla Toscana; in quelle regioni, però, sono i produttori, attraversi i rispettivi consorzi, ad essere pro-attivi per la buona riuscita delle loro Anteprima.
Mi diventa difficile comprendere come mai in Campania, dove a spanne ci sono 500 produttori di vini, solo in 77 partecipano al più importante evento di presentazione annuale dei vini.
E a nulla serve giustificare la propria assenza con il “sold-out” dell’annata. A queste manifestazioni si partecipa comunque per rimanere nel giro.
La cena di benvenuto si è svolta presso il Ristorante “Le Macine” del UNA Hotel Il Molino con lo chef Angelo D’Amico; ottima scelta di materie prime locali per la preparazione di piatti della tradizione: uovo al tartufo con pancetta, gnocchetti con broccoletti e salsiccia e costine di agnello al forno con salsa.
Nella giornata di mercoledì si è svolta la prima sessione di assaggi dedicata ai bianchi; ho assaggiato, rigorosamente alla cieca, 67 vini bianchi provenienti da varie denominazioni.
Dico subito che i vini provenienti dalla provincia di Caserta non hanno mostrato alcun segno di miglioramento; anzi, per alcuni, la tendenza è sembrata fortemente regressiva.
I miei migliori assaggi a Campania Stories
Dalla Costa Amalfitana arrivano due ottimi vini;
Costa d’Amalfi Bianco Terre Saracene 2015 di Ettore Sammarco: miele, lavanda, ginestra e fiori gialli deliziano il naso; frutta gialla, agrumi e spezie al palato; spinta acida e sapidità spingono il sorso verso una chiusura ammandorlata;
Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva 2014 di Marisa Cuomo: fiori bianchi miele ed una leggera nota smaltata, compongono il quadro olfattivo; in bocca è sapido ed agrumato; piacevole e molto fresco, chiude con una leggera speziatura;
Un’ottima coda di volpe dell’Irpinia;
Irpinia Coda di Volpe Bianco di Bellona 2015 di Tenuta Cavalier Pepe: profuma di fiori bianchi, miele e nespole; ha bisogno di un periodo di affinamento in bottiglia, ma l’ottima materia conforta per la maturazione; in bocca è piacevole ed ha una chiusura amaricante.
Su otto Pallagrello non si riesce a trovarne due simili;
Terre del Volturno Pallagrello Bianco Le Serole 2014 di Terre del Principe; l’impatto olfattivo è variegato e seducente: fiori bianchi, erbe aromatiche, confetti e buccia di mandarino; al palato frutta gialla e leggere note agrumate accompagnano la sapidità; è secco e piacevole;
Terre del Volturno Pallagrello Bianco Verginiano 2014 di Il Verro; questo vino manifesta note più mature: frutta gialla passita e confetto; in bocca si apprezzano sapori di frutti canditi, è secco, sapido e lungo;
Terre del Volturno Pallagrello Bianco Calù 2015 di Sclavia: offre fiori bianchi e lavanda al naso; è molto giovane, fruttato, secco e sapido;
Registriamo una falanghina Irpina;
Irpinia Falanghina Hirpos 2015 di Petilia; ha profumi delicati di fiori bianchi e lavanda; al palato è fruttato ed una elevata acidità; è secco, ma la sapidità lo rende progressivo e dinamico; chiude con una leggera speziatura;
Campania Stories: Molto buone le falanghine del Sannio-Beneventano
Beneventano Falanghina 2015 di Sanpaolo: intensi profumi di fiori gialli e frutta tropicale al naso; fruttato e fresco al palato, secco, sapido e di grande equilibrio;
Beneventano Falanghina Vesevo 2015 di Vesevo: naso ricco con fiori bianchi, lavanda e buccia di limone; in bocca è fruttato e agrumato; è secco, ma la decisa sapidità lo rende lungo;
Falanghina del Sannio Taburno 2015 di Tora; profumi intensi e variegati di fiori e frutta gialla, agrumi, lavanda e confetto; fruttato, fresco e secco al palato; la sapidità e la speziatura allungano la chiusura del sorso;
Ottime le poche falanghine dei Campi Flegrei:
Campi Flegrei Falanghina Colle Imperatrice 2014 di Astroni: sembra di annusare un ricco cesto di frutta gialla e di fiori di campo; piena corrispondenza al palato: è fruttato, fresco, sapido, piacevole ed equilibrato;
Campi Flegrei Falanghina 2015 di La Sibilla: frutta gialla, pietra focaia ed erbe passite al naso; al palato è fruttato e fresco, sapido, piacevole e lungo;
Ed ora i Fiano d’Avellino: tra le varie annate ci sono molti fuoriclasse;
Fiano di Avellino Il Fiano2015 di Cantine Militerni: intensi profumi di tiglio e frutti esotici; beva semplice, sorso secco e centrato, piacevole e fresco;
Fiano di Avellino Sarno 1860 2014 di Tenuta Sarno 1860; molto intenso al naso con fiori bianchi, agrumi e tiglio; al palato offre un frutto croccante e saporito; è sapido, immediato e speziato;
Fiano di Avellino Serrapiano 2014 di Torricino: fiori bianchi, pietra focaia e tiglio al naso; al palato è fruttato, agrumato, vivo, sapido, equilibrato e lungo;
Fiano di Avellino 2014 di Colli di Lapio; standard elevato: al naso offre profumi di vaniglia, tiglio e confetto; al palato si presenta ricco di frutti tropicali; è vibrante, fresco, sapido, speziato, appagante;
Per l’annata 2013 ce ne sono alcuni sullo stesso piano qualitativo:
Fiano di Avellino Ventidue 2013 di Villa Raiano: dinamico e deciso in tutte le sue fasi gustatorie;
Fiano di Avellino 2013 di Cantina Riccio: fiori ed erbe appassite al naso; sapido ed ammandorlato nel lungo finale;
Fiano di Avellino Contrada Sant’Aniello 2013 di Vigne Guadagno: tiglio ed agrumi al naso; al palato è fruttato, saporito, fresco, secco e sapido;
Irpinia Fiano Paladino 2013 di Colli di Castelfranci: non ha profumi intensi, ma saporito, fresco e sapido al palato.
Fiano di Avellino Contrada 2012 di Contrada; tipico fiano d’annata: frutta gialla e tiglio molto intenso al naso; al palato è fruttato, sapido, fresco, equilibrato e lungo;
Due fiano dal Cilento ed uno dal Sannio:
Paestum Fiano Pian di Stio 2015 di San Salvatore: profumi intensi con fiori e frutta esotica e fichi d’india; fruttato ed agrumato al palato, saporito, sapido, fresco, vibrante;
Paestum Fiano Primula 2014 di Albamarina: note di frutta secca al naso; al palato è fruttato e secco, sapido, fresco e piacevole;
Campania Fiano Helios 2015 di La Pampa: odori di frutta tropicale ed erbe appassite; al palato è fruttato, fresco, sapido ed equilibrato.
Dopo alcune visite presso cantine della provincia di Napoli, abbiamo chiuso la serata presso il Ristorante-Pizzeria Le Parùle di Ercolano; il pizzaiolo e patron Giuseppe Pignalosa ci ha proposto quattro tipi di pizza, con impasto di lunga lievitazione, leggere e tenerissime, con sapori intensi ed, ormai, rari!
Campania stories dunque si è aperta con i migliori auspici.