Il Caffè Sicilia di Corrado Assenza a Noto: elogio del dolce moderno
Il Caffè Sicilia è in corso Vittorio Emanuele 125 Noto (SR) Tel. 0931.835013
di Marina Alaimo
Arrivati a Noto si viene totalmente avvolti dalla bellezza della città tanto che la voglia di andare al mare o di visitare altro è piuttosto distante dai programmi di viaggio. E’ un elogio al barocco siciliano, seguendo una espressione molto personale, elegante ed esuberante, ma che mai sfocia nell’eccesso o nel grottesco. Riccioli, guglie, gradoni, cupole tonde si susseguono in una armonia di forme meravigliosa che quasi stordisce lo sguardo. Eppure tanto splendore nasce da una terribile tragedia, quella del terremoto del 1693 che distrusse totalmente l’antica città ubicata altrove e poi ricostruita qui, ai piedi del Monte Meti. Oltre alla meravigliosa armonia di forme si viene avvolti da una luce unica emanata dalla pietra calcarea utilizzata nella ricostruzione, che tinge un po’ tutto di giallo dorato e toni rosati. La parte più bella ed affascinate del complesso architettonico della città si concentra nella zona centrale, lungo il corso Vittorio Emanuele, quella dedicata al clero che vede la presenza di monumenti ecclesiastici notevoli, tra i quali spicca la cattedrale dedicata a San Nicolò e poco distante incontriamo un’altra importante attrazione di Noto, ovvero il bar Sicilia.
L’interpretazione dei dolci di Corrado Assenza sposa in pieno l’idea dell’eleganza condivisa con l’intero contesto cittadino, ma mai urlata, piuttosto dimessa e compita, poco ha a che fare con l’esuberanza architettonica dei palazzi e delle chiese. Il bar è molto frequentato e capita anche di assistere a scenette un po’ buffe, talvolta irritanti, dovute alla fretta o alla prepotenza di sedersi per primi per godere delle delizie esposte.
Gli ambienti sono molto sobri e almeno in questo si riscontra la personalità di Corrado. Le vetrine offrono un racconto meraviglioso della pasticcera siciliana classica e di allegri divertimenti che il maestro pasticciere si è saputo concedere nel tempo. L’unica cosa complicata in questo luogo gradevolmente distensivo sta nella scelta. Questo o quello? Non sarà un po’ troppo? Ti guardi intorno un po’ imbarazzata per aver riempito il tavolino di tante cose golose e per l’uso continuo della macchina fotografica.
Comincio la degustazione con le granite e per prima assaggio quella alla mandorla di Noto che immagino rappresenti più di ogni cosa l’essenza di questo luogo incantevole. Sono stati gli arabi ad introdurre l’uso delle granite, come della mandorla per la preparazione di dolci e la loro suggestiva influenza si coglie un po’ ovunque. La granita è morbida e cremosa, sfiora la dolcezza per dare il giusto vigore al sapore della mandorla.
Lo stesso vale per quella di gelsi, anche questi introdotti dagli arabi, intensa nel sapore mentre meravigliosamente delicata è la granita di fragole. Inutile ammettere che i dolci classici siciliani sono quelli che più attirano e dopo le granite è la volta del cannolo di una raffinatezza unica per la leggerezza della ricotta ben lavorata come della cialda sottile e fragrante. La cassatina mi ha lasciata letteralmente senza parole: anche qui la ricotta è lavorata con finezza e i toni della dolcezza sono molto delicati, i colori quasi sbiaditi perché lasciati al naturale.
E’ leggiadra come una nuvola e così gustosa che se ne potrebbero mangiare tranquillamente una decina. In effetti viene da pensare che i confini tra dolce e salato, tra cucina e pasticceria per Corrado siano delle variabili molto flessibili e personali. E lo si riscontra soprattutto nei dolci di nuova interpretazione come il trancio Fattore Zeta dove appunto la lettera zeta è presente in tutti i sapori quali zenzero, zafferano e zucca. Un bel divertimento che conferma la maestria unica di Corrado, pasticcere raffinatamente mediterraneo, molto distante dai luoghi comuni. Il mio preferito è il trancio pepe bianco e bergamotto, dai profumi indimenticabili, che piacerebbero sicuramente ad una grande maison de parfum.
Da buon siciliano gioca molto con gli agrumi e sa esaltarne i caratteri che li rendono così appetibili ed affascinanti quali l’acidità e le componenti aromatiche. Leggerezza e mediterraneità si ritrovano in massima espressione nel trancio di mandarino, il più elegante degli agrumi, molto presente nelle preparazioni del caffè Sicilia. Inutile dire che sono tornata più volte, purtroppo non ho mai incontrato Corrado e, visto che le cose sono andate comunque molto bene, vuol dire che il maestro ha saputo mettere insieme una squadra vincente.
4 Commenti
I commenti sono chiusi.
Risale ad almeno una quindicina di anni fa la nostra visita a Noto in pellegrinaggio non alla bellissima Cattedrale (che vale la pena visitare ) ma bensì al Caffè Sicilia di Corrado e Carlo Assenza, ricordo ancora nitido dei profumi e sapori delle sue creazioni di allora, Pachino candito ,zucchine candite, diversi tipi di mieli aromatizzati, la giuggiolena. Secondo me Corrado Assenza come minimo andrebbe messo sotto la tutela del patrimonio culturale e soprattutto della gastronomia d’eccellenza Italiana ,anche per la costante e spasmodica ricerca e valorizzazione dei prodotti della sua terra che poi trasforma nel suo laboratorio.
Che tempismo!
Domenica prossima sarò in Sicilia per le vacanze e Noto è tra le località che visiterò.
Grazie per l’informazione.
P.S. nulla su Siracusa, Scicli, Piazza Armerina, Selinunte, Trapani… ?
A Paceco ti consiglio minimo una notte al Relais Antiche Saline immerso proprio nelle Saline di Trapani , noi ci siamo stati l’anno scorso e siamo stati veramente bene.
Caro Giulio, la mia prima tappa è stata ad Ortigia, posto paradisiaco. Nel centro di Ortigia ti consiglio la trattoria da Carlo, mentre se vuoi un ristorante più importante c’è La Terrazza sul mare. Prova le arancine nel bar che fa angolo di fronte al vecchio mercato coperto, purtroppo non ricordo il nome, qui prova anche il latte di mandorle. Nel lato opposto della strada poi c’è un delizioso chiosco dove mangiare anguria e altra frutta. Per il bagno, Lido 23, nel Parco del Plemmario. Dimenticavo, devi provare il panino con la carne di cavallo nel furgoncino lungo il porto di Ortigia. In trattorie e ristoranti devi prenotare, così nel bagno 23 se ci vai nel fine settimana.