Bucatini al pomodoro senza olio: ‘o Roje di Mario Avallone
Piatto della povertà più assoluta: senza grassi. E’ uno dei cavalli di battaglia di Mario Avallone della Stanza del Gusto di Napoli che ci segue in questi giorni.
Due presupposti: la qualità della pasta e quella del pomodoro.
Ingredienti:
senza olio e senza strutto/ Gransardo di 36mesi/
Pomodori Prunilli/ Bucatini di pasta fresca/
lauro e basilico/ saleIn una pentola di terracotta o in una pentola d’acciaio a fondo spesso cuocere a fuoco lento i pomodori e profumare con delle foglie di alloro che a fine cottura verranno tolte.Cuocere la pasta in abbondante acqua bollente, colarla e condire il sugo di pomodori, poi aggiungere il Gransardo grattugiato saltare la pasta condita in una bastardella con aggiunta di un po’ d’acqua di cottura.
Impiattare decorando il tutto con qualche foglia di basilico fritta.
O’roie in dialetto vuol dire due – era il grido del venditore di maccheroni al mercato, che vendeva il piatto di pasta due soldi invece di tre soldi, riusciva a ribassare il prezzo rispetto agli altri venditori eliminando lo strutto.
O’roie della Stanza è fatto proprio con gli stessi poveri ingredienti, ma di ottima qualità e con grande cura.
E’ una semplice pasta e pomodoro senza olio.
Una sintesi maccheronica.
Mario Avallone
Ricetta della Stanza del Gusto raccolta da Marina Alaimo
Ricetta di Mario Avallone raccolta da Marina Alaimo
- Tempo di preparazione 15 minuti
- Tempo di cottura 30 minuti
Ingredienti per 1 persona
- senza olio e senza strutto/ Gransardo di 36mesi/
- Pomodori Prunilli/ Bucatini di pasta fresca/
- lauro e basilico/ sale
Preparazione
In una pentola di terracotta o in una pentola d’acciaio a fondo spesso cuocere a fuoco lento i pomodori e profumare con delle foglie di alloro che a fine cottura verranno tolte.
Cuocere la pasta in abbondante acqua bollente, colarla e condire il sugo di pomodori, poi aggiungere il Gransardo grattugiato saltare la pasta condita in una bastardella con aggiunta di un po’ d’acqua di cottura.
Impiattare decorando il tutto con qualche foglia di basilico fritta.
Vini abbinati: Piedirosso dei Campi Flegrei
5 Commenti
I commenti sono chiusi.
Che bel ricordo… mia nonna prendeva in giro mia madre, non proprio larga di manica in fatto di condimento, commentando sul contenuto d’olio nel piatto: “Hai fatto ‘o roje ?!?”
Grazie anche per la spiegazione circa la provenienza del nome di questo piatto.
Un grande piatto, davvero. Ma non si può capire l’emozione che dà questa estrema rarefazione senza mangiarlo. Brava Marina.
Grazie a te Luca per aver condiviso con noi quel che ‘O Roje’ ti ha rammentato…sono simili emozioni che danno senso al nostro lavoro.
Ci sono molti errori,anzi tutto il due non sta x il prezzo di due soldi,ma sta x due motivi assai diversi;il primo era perche venivano utilizzati solo pasta e sugo,il secondo era xke il piatto era molto apprezzato da due aristocratici dell’epoca,in più O roje è stata la prima pasta ad essere unita ad un sugo ancora prima dei maccaronari,ma dai primi ambulanti di inizio 800.
Si nun e sapit e cos nun ve mettit miez!!!
ed in più i piatti erano due:o roje allattante che era semplicemente pasta pecorino e pepe,e o tre garibaldei sporcato di pomodoro come la camicia rossa di garibaldi….