Putea, la bruschetteria con i prodotti del territorio che spopola a Cava de Tirreni
Di Francesca Faratro
Ecco, davvero, c’è il ritorno alla semplicità, quella del pane condito, disposto su un foglio di carta e tostato al punto giusto per avere la fragranza necessaria a prova di morso.
E’ questa la nuova idea che sta spopolando in una piccola frazione di Cava dei Tirreni, quella di Santi Quaranta, un luogo di duecento anime dove da qualche anno, tre per l’esattezza, la bruschetteria “Putea” anima la piazzetta principale del borgo.
Non solo bruschette, anche se quelle sono il piatto forte di casa, ma anche caponate, insalatone, sfizi vari legati ad un concetto chiaro e mirato: valorizzare i prodotti locali e di prima qualità, poco trattati ma selezionati singolarmente per essere proposti ad un cliente poliedrica e interessata alla genuinità dei sapori serviti in un arredamento “modern-retrò”.
Ed è proprio l’ambiente ad essere il fulcro. E’ durante l’800 che la frazione Santi Quaranta inizia ad avere i suoi primi abitati e proprio dove ora sorge la bruschetteria, vi erano le stalle del palazzo della famiglia Scarlino.
Negli anni ’60, la lungimiranza di una giovane donna trasforma i locali in una salumeria che con il tempo diventa l’unico punto di ritrovo del borgo, non solo per i beni da acquistare ma per qualsiasi esigenza necessitasse il luogo ed i suoi abitanti.
Nel 2014 il nipoteAlfonso Troiani ed il proprietario della struttura Gianparide Scarlino, decidono di trasformare quel luogo aprendo un localino tutto loro, con pochi tavoli ma incentrato sui migliori sapori che avessero a disposizione.
Ad accompagnarli nella loro avventura Giusy Scarlino, impegnata in prima linea in sala.
Lo staff, tutto giovanissimo, va controcorrente ad un locale antico ma curato nei minimi dettagli, dalla mise en place agli elementi d’arredo.
Una bella occasione questa, per godersi, la frescura di un luogo dove il tempo si è fermato e dove tale vuole restare per assicurare al commensale una pausa che sa di famiglia, di sapori autentici e di pane anzi.. di bruschetta!
A fare da benvenuto, un conetto di carta, adagiato sul tavolo e ripieno di croccanti crostini di pane di Altamura tostato, lo stesso pane utilizzato per tutte le bruschette proposte, le quali, consigliate nel menù in tante varianti, affiancano altre portate come zuppe, insalatone e taglieri di salumi e formaggi selezionati accuratamente dai migliori maestri casari.
Un buon calice di vino ne completerà l’offerta, scelto fra le bottiglie in carta, regionali e nazionali.
Come antipasto, un cestino sfogliato di pasta fillo ripieno di melanzane sott’olio, tonno, fagioli e pomodorini: un giusto equilibrio di consistente e dai sapori estremamente freschi.
Per le bruschette, c’è l’imbarazzo della scelta ma ad accomunare le varie proposte è la base di scamorza che viene utilizzata per tutte quelle presenti in menù – lasciatevi consigliare dal personale di sala che vi consiglierà i gusti più gettonati e magari quelli un po’ più strong.
Ad ogni abbinamento di pane e condimento, è stato affidato il nome di uno dei personaggi più noti della frazione di Santi Quaranta, un po’ per richiamare i caratteri, un po’ per dare omaggio ad un luogo e ai suoi abitanti.
“Zia Amelia ”
Scamorza, melanzane arrostite, pancetta tesa e scaglie di caciocavallo – una bruschetta molto saporita e caratterizzata da una buona sapidità; per i palati più decisi e alla ricerca dei sapori forti.
“Don Emilio”
Scamorza, porcini trifolati e speck – si continua con la sapidità con un richiamo ai sapori di montagna che caratterizzano il luogo, lontano dal mare e al riparo dei boschi della città metelliana.
“Carlino”
Scamorza, crema ai tre formaggi, noci ed indivia: un mix di profumi delicati bilanciati dalla freschezza dell’insalatina belga che pulisce il palato e contrasta con gli altri ingredienti principali. La crema di formaggi è ben studiata e risulta fra tutte, le altre portate, la proposta più golosa e meglio equilibrata.
“Virginia”
Scamorza, salsiccia sbriciolata, provola ed in aggiunta, ma solo su richiesta, il tocco piccante della nduja calabrese.
Si finisce in dolcezza con i dolci fatti in casa e con i torcetti al vino rosso, tipici del locale, quelli che tutti chiedono a fine pasto, ai quali anche a pancia piena, non potrete rinunciare!
Putea
Via Santi Quaranta, 12
Cava dè Tirreni (SA)
Tel. 0899358194
Aperti solo a cena
Da ottobre, giorno di chiusura: lunedi
Un commento
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Bellissimo articolo. Mi viene proprio voglia di mangiare una Bruschetta e di visitare la Bruschettaria Putea. Conosco benissimo quei luoghi perché ci sono nato e sono sicuro che Alfonso, Gianparide e Giusy hanno creato qualche cosa di unico.