Brunello di Montalcino Docg Riserva 1983 Biondi Santi lo stile che verra’
di Marina Betto
Cena inconsueta forse preludio dello stile che verrà ha visto proporre un vino monumentale come il Brunello di Montalcino Riserva 1983 Biondi Santi con una cheesecake al gorgonzola ideata dallo chef campano, stellato Francesco Apreda.
Idylio il suo ristorante al The Pantheon Iconic Rome Hotel ( 5 stelle) inaugurato da qualche mese è il lussuoso teatro di una cucina sobria, talmente sofisticata da risultare semplice. Sulla tavola sempre pochi elementi,preparazioni minute, bocconi che inanellano sapori armonici che si rincorrono ed esaltano con il susseguirsi delle portate. Il caviale Calvisius è stato il leit-motiv delle piatti proposti il Carpaccio di Manzo e Ricciola e Peperoni, i Tagliolini all’Uovo, Quaglia e Caviale Siberian Calvisius, Storione allo Yuzu e Scapece di verdure tutti piatti innaffiati con Champagne Piper Heidsieck maison che appartiene alla stessa proprietà francese, EPI di Christopher Descours, che dal 2016 gestisce Biondi Santi storica casa del Brunello di Montalcino brand che riesce ad affascinare i collezionisti di tutto il mondo.
Per iniziare Champagne Piper Heidsieck Essentiel bollicina di grande freschezza e struttura con sentori di agrumi e marmellata di pesca. Con il Carpaccio di Manzo e Ricciola Champagne Piper Heidsieck Essentiel Blanc de Blancs ricco di suadenza che ben si sposa con il pesce marinato con olio al cedro, esaltato dal peperone crusco e la carne tenera di manzo Wagyu trattata col l’aceto di soia pregiato . Una cucina dello stupore quella di Apreda che sa mescolare la cucina romana con gli odori e le cotture orientali, i sapori estremi dell’India e la freschezza e i profumi partenopei.
Il Vintage 2008 Piper Heidsieck , un’ottima annata già terminata ora in commercio andrà la 2012, ha accompagnato i tagliolini con uovo di quaglia e caviale, uno Champagne fatto di Pinot Nero per il 55% e Chardonnay 45%, che sosta sette anni sui lieviti, profondo e nello stesso modo fresco come un’arancia appena spremuta e sfumature empireumatiche.
Lo storione allo Yuzu con il Rare Millésime 2002 trova equilibrio, questo è un sorso dal perlage finissimo, cremoso e ricco come un kranz ricoperto di canditi di ciliegia e cedro e mandorle tostate, fiori bianchi estivi e sapore dolce come quello delle albicocche disidratate che contengono all’interno una mandorla amara. Giunto il momento del dessert ecco apparire la Riserva 1983 Biondi Santi che uscirà sul mercato fra un paio di anni.
Una profusione di petali di rosa rossa, tabacco biondo e legno di cedro di vecchie e pregiate scatole di sigari e poi lieve odore di tostato, delicato appena sussurrato. Freschezza balsamica in bocca, ancora cedro, tannino ingentilito dal tempo, sottilissimo e vellutato. Una seconda bottiglia sempre dello stesso vino presenta invece toni più scuri, fiori di genziana e artemisia, sottobosco profondo e scuro. Dopo un certo tempo esistono solo grandi bottiglie e questa che accompagna la cheese cake al gorgonzola albicocche e lingotto di Caviale Calvisius dimostra la stoffa di saper sorreggere il sapore grasso e aromatico- amarognolo del dessert riuscendo comunque a lasciare una sensazione di freschezza.
thepantheonhotel.com
[email protected]
www.biondisanti.it
2 Commenti
I commenti sono chiusi.
Brunello Riserva Greppo Biondi Santi 1983 è un vino monumentale. Ho avuto la fortuna di berlo diverse volte con Franco Biondi Santi, uomo di rara raffinatezza.
Dopo una grandissima” bollicina “2002 trovo più che logico anzi entusiasmante una spettacolare annata di un grandissimo rosso.La vita è troppo breve:bere bene diventa quasi un dovere.FM