Boom Falanghina del Sannio: + 20% nel primo semestre 2016
Il numero delle fascette distribuite dal Consorzio Sannio sfiora i tre milioni e 600mila
Si registra un trend positivo anche per la Docg Aglianico del Taburno
Una crescita senza sosta per i vini sanniti a Denominazione di Origine. Una crescita dovuta soprattutto al continuo successo della Dop ‘Falanghina del Sannio’, accompagnato da una netta inversione di tendenza positiva della Docg ‘Aglianico del Taburno’. A testimoniarlo sono i numeri dei contrassegni di Stato (le cosiddette fascette) che il Sannio Consorzio Tutela Vini ha rilasciato nel primo semestre 2016. Nel periodo gennaio-giugno di quest’anno la Dop Falanghina del Sannio ha fatto registrare un incremento del 20% rispetto allo stesso periodo del 2015, arrivando a sfiorare i tre milioni e 600mila bottiglie (3.594.231) rispetto ai circa tre milioni dell’anno scorso (2.959.869). Per la Docg l’incremento in percentuale è ancora più consistente (60%), passando dalle poco più di 90mila bottiglie del primo semestre 2015 alle circa 150mila del periodo gennaio-giugno 2016. In leggero calo (15%) le fascette distribuite per la Dop ‘Sannio’, con il numero dei contrassegni passato da poco più di tre milioni e 200mila a circa tre milioni. In virtù di questi dati si registra nel primo semestre 2016 il soprasso delle bottiglie della Dop ‘Falanghina del Sannio’ sulla Dop ‘Sannio’. Dati che attestano un incremento delle bottiglie sannite a Denominazione di Origine che sfiora la cifra di mezzo milione.
Si tratta di risultati che premiano in particolar modo il lavoro portato avanti in questi ultimi anni dal Consorzio Sannio. Sforzo riconosciuto e premiato anche dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf), che con un decreto del 21 giugno scorso (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n.163 del 14 luglio) ha confermato al Consorzio l’incarico a svolgere le funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e cura generale degli interessi per la Docg ‘Aglianico del Taburno’, per le Dop ‘Falanghina del Sannio’ e ‘Sannio’ e per l’Igp ‘Benevento’ o ‘Beneventano’.
Uno sforzo che ha dato vita a campagne di promozione di grande successo, come l’iniziativa di ‘Pizza & Falanghina – Insieme con gusto’ ideata nella primavera del 2015 per promuovere il consumo del vino sempre più simbolo del Sannio. Iniziativa che rappresenta un progetto culturale attraverso il quale si rilancia una tradizione che ha radici storiche, culturali e territoriali, ossia quella dell’abbinamento di pizza e vino. Sulla scia di questo progetto è in pieno svolgimento l’iniziativa ‘I Giovedì in Giallo da Gino Sorbillo’, partita il primo giovedì dello scorso giugno e che prevede ancora le tappe in programma giovedì 21 e giovedì 28 luglio. Nel corso delle serate, presso la pizzeria ‘Lievito madre al mare’ (sul lungomare di Napoli), le etichette sannite ottenute da uve falanghina vengono servite in abbinamento con le pizze di Gino Sorbillo, espressione di una famiglia da tre generazioni legata alla pizza, recentemente insignito a Milano, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del titolo di ‘Maestro d’arte e mestiere’. Nell’ambito di questo intenso calendario di attività promozionali è ancora da segnalare l’appuntamento in programma lunedì 18 luglio a Castellammare di Stabia. I vini delle aziende aderenti al Consorzio Sannio saranno protagonisti all’attesissimo evento ‘Napoli è fritta’, con i calici sanniti che saranno abbinati alle proposte di ben diciassette pizzerie di Napoli e della Campania, che per la prima volta nella lunga storia della pizza napoletana saranno insieme per un evento unico, ospitato nella suggestiva location dello ‘Yacht Club’ di Marina di Stabia.
L’attenzione del Consorzio è alta anche nel settore della tutela, che vede impegnati anche agenti vigilatori appositamente formati in materia di attività di vigilanza per le Dop e le Igp, riconosciuti e autorizzati dal Mipaaf. Queste figure professionali sono costantemente all’opera per un’azione di vigilanza che interessa prevalentemente la fase del commercio, con azioni che sono distinte dalle attività di controllo e sono svolte nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria, sotto il coordinamento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari e in raccordo con le Regioni e Province autonome. Un’azione di tutela condotta a trecentosessanta gradi.
«Alle attività di promozioni – dichiara il presidente del consorzio, Libero Rillo – sarà sempre affiancata una valida azione di tutela nelle sedi opportune. Un impegno che in questo momento stiamo indirizzando in particolar modo verso la delicata problematica legata alla possibilità di coltivazione della falanghina in territori europei ed extraeuropei. In base alla normativa vigente non esiste di fatto, impedimento alla sua coltivazione, pertanto chiunque può chiedere autorizzazione e impiantare falanghina. Per questo lo scorso 7 luglio abbiamo proposto alla VIII Commissione Regione Campania di continuare a tenere alta l’attenzione in merito a ulteriori manovre di liberalizzazione generalizzata dei nomi dei vitigni in etichetta. Così come abbiamo richiesto – aggiunge la guida del Consorzio Sannio – di veder inserito il vitigno falanghina nell’apposito allegato del Regolamento 607/2009 dei vitigni inseriti in denominazioni approvate recentemente in Campania, per evitare che in UE e nel resto del mondo si possano fare varietali (vini senza Denominazioni di Origine o Indicazioni Geografiche). Infine abbiamo chiesto di comunicare ai rappresentanti delle Regioni nominati in seno al Comitato vitivinicolo nazionale di prestare massima attenzione alle modifiche dei disciplinari e ai nuovi disciplinari in Italia che prevedano l’inserimento di tipologie riconducibili ai vitigni tradizionali campani (e quindi anche della falanghina) e di dare applicazione in Campania alla legge 82 del 1986 sui vitigni autoctoni, per consentire una più efficace tutela dei vitigni. Tutte le nostre proposte – conclude Rillo – sono state condivise dalla Commissione».