Bombay Sapphire e l’arte dei pattern
di Marina Betto
Tra i gin più conosciuti c’è il Bombay Sapphire del Gruppo Martini Bacardi, accattivante icona, per il suo colore azzurro zaffiro, la forma della bottiglia che lo contiene e l’etichetta con l’effige della Regina Vittoria. Le nuances di blu che si possono creare in un cocktail sono decisamente particolari e fanno di questo gin un prodotto riconoscibile. La caratterizzazione o brand identity è molto importante, al colore già unico e inconfondibile oggi si unisce anche un’etichetta artistica presentata durante la Milano Design Week presso Appartamento Lago lo scorso aprile durante il Salone del Mobile. Il creativo Adriano Attus ha realizzato dei pattern cioè dei motivi con i colori di questo gin storico inglese. Si tratta di una partnership che fa di questa bottiglia qualcosa di unico, che gli dona prestigio, perchè l’arte oggi si esprime anche e soprattutto così su una bottiglia che si può trovare in molti luoghi, così all’arte si può dare un sapore, un gusto; siamo davanti ad una contaminazione dei sensi ad una vera sinestesia. L’etichetta creata è praticamente un mosaico, un disegno geometrico, fatto di 64 tasselli con elementi grafici che si ripetono, cerchi e rombi nelle sfumature del blu del Bombay Sapphire.
L’etichetta esprime l’anima particolare di questo London dry fatto con bacche di ginepro toscano, coriandalo del Marocco,grani del paradiso, liquerizia, pepe di Giava, radice di giaggiolo, scorza di cassia e mandorla, radice di iris che caratterizza il gusto finale, tutte spezie che non sono immerse nello spirito neutro ma infuse a vapore. Il nome fu ispirato dalla Stella di Bombay uno zaffiro di 182 carati trovato in Sri Lanka e oggi custodito al National Museum of Natural History di Washington. Se amate l’arte e bere un buon gin non ignorate questa bottiglia.