Bologna, ristorante Al Pappagallo
AL PAPPAGALLO
Piazza della Mercanzia, 2
Tel. +39 051 232807
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso: martedì
www.alpappagallo.it
Al Pappagallo, Bologna. Siamo in un maestoso palazzo medievale in piazza della Mercanzia, a pochi metri dalle Due Torri, in un ristorante storico, nato poco dopo la prima Guerra Mondiale.
Con coraggio e anima imprenditoriale, nel 2017, alla soglia del primo secolo di vita, Michele Pettinicchio ed Elisabetta Valenti, lo hanno rilevato e svecchiato, con un interevnto importante.
Lui, sommelier e cuoco per passione, impegnato tanti anni nel settore della moda, lei con l’esperienza di due generazioni di ristoratori alle spalle. L’obiettivo, sin dall’inizio, è stato quello di capitalizzare la storia del locale in cucina, valorizzandone il patrimonio culturale tradizionale e, allo stesso tempo, provare a dare una voce nuova ai piatti. Per fare questo, si avvalgono della consulenza di Marcello Leoni, cuoco molto amato a Bologna, con una stella Michelin appuntata sul curriculum.
L’ambiente della sala rimanda al ristorante borghese di una volta, con il tovagliato bianco candido che scivola agli angoli, i grandi lampadari a goccia, dipinti antichi alle pareti. Ma testimonia anche della fama internazionale con centinaia di foto in bianco e nero dei tanti personaggi che qui hanno lasciato un pensiero, in cambio della indelebile memoria di tortellini e tagliatelle: da Sophia Loren ad Alfred Hitchcock, da Ugo Tognazzi a Luce Irigaray.
E veniamo al menu. C’è una proposta “della memoria”, con i classici della tradizione, a 90 euro (140 con l’abbinamento vini); una degustazione dalla ‘salumeria’, con i migliori affettati della regione e poi la scelta alla carta, dove trovano spazio tortellini, tagliatelle, lasagna, cotoletta e via andando; ma anche qualche primo piatto o ‘pietanza’, come usa dire qui, che guardano al mare con letture riviste e alleggerite.
Il benvenuto della casa è un divertente reminder dei piatti tipici bolognesi; la galantina con giardiniera è un efficace richiamo alla cucina borghese; i passatelli in brodo di cappone sono ben eseguiti; le tagliatelle con il culatello hanno una marcia in più grazie al limone e convincono, in verità, più dei tortellini al mignolo in versione “d’oro”. Perfetta chiusura con il latte in piedi.
La carta dei vini guarda in maniera decisa alle proposte del territorio. Servizio professionale.
Conto sugli 80 euro.