Birra, pellegrinaggio in Belgio-4. Glazen Toren e De Dolle Brouwerij
di Paolo Mazzola
GLAZEN TOREN
Glazen Toren è una birreria dall’aria giovanile ed innovativa, nata nel 2004 e situata a Mère una delle quattordici frazioni del comune di Erpe Mère circa 50 Km a nordovest di Bruxelles. Da subito avuto un buon successo che ne ha determinato un discreto sviluppo . Mark de Neuf uno dei tre soci ci ha accompagnato durante la visita , mostrando con orgoglio la caldaia da 50 lt. con la quale Jef Van den Steen e Dirk de Pauw ,i birrai che sono gli altri due soci hanno iniziato quasi 20 anni prima a brassare partendo dall’ homebrewing.
Lo spazio dove si trova la birreria, anche a causa del successo riscontrato è un po’ costipato, la superficie infatti è intorno ai 200 mq. L’impianto ha una capacità in cottura di 20 hl , con una produzione complessiva che dovrebbe essere di poco inferiore a 1000 hl . Vendita diretta abbastanza sviluppata e prezzi al solito bassi, sotto i 3 euro la bottiglia da 75 cl., da arrossire per noi italiani.
Saison d’Erpe Mere: E’ una birra che mi è piaciuta moltissimo, forse la preferita fra le saison che abbiamo provato nel nostro viaggio. Comunque non riesco a paragonarla a quelle di Pipaix e Blaugies, pure estremamente entusiasmanti perché appartengono a due modi birrari sensibilmente diversi, figlie della tradizione le ultime 2 , innovativa quella di Glazen Toren, giocata su un eccellente equilibrio dolce/amaro. Gradazione alcolica alta 6,8° ed un utilizzo del luppolo Magnum e Saaz impeccabilmente bilanciato, giocato prevalentemente sulle componenti aromatiche ,con un sapiente dry hopping e in misura minore sull’amaro che risulta percettibile ma non invasivo.
Ritornano le sensazioni aromatiche a cui siamo abituati dalla capostipite delle saison, la Saison Dupont, del lievito Wyeast 3724,il Belgian Saison , un leggero e gradevole chiodo di garofano, un floreale accentuato e un fruttato notevole, da esteri tipici della banana in primisma nche di frutta bianca come la pera e la pesca. Al gusto la componente dolce/aromatica è ben bilanciata dall’aroma e dall’amaro del luppolo . Una birra elegante e pulita , dall’equilibrio perfetto. Una settimana o anche meno di fermentazione primaria a 25°C ed una lunga maturazione a temperatura bassa, di due o tre settimane.
Cuveè Angelique: una splendida dubbel , o meglio “dubbel special belge” da 8°alc., secondo una dizione belga utilizzata successivamente alla seconda guerra mondiale, quando questa tipolgia iniziò a diffondersi. Jeff con le gradazioni ama infatti sempre eccedere e stupire in tutti gli stili che produce, come per la blanche la Jan de Lichte o per la Saison di cui abbiamo parlato prima. Rispetto alle comuni dubbel si percepisce una luppolatura accentuata che rende più contenuto il profilo maltoso. Sensazioni di caramello, di crosta di pane e fruttate da frutta secca, prugna e fichi in particolare accompagnate dall’erba tagliata e fieno fresco da luppolo. Corposa, rotonda e bevibile, anche questa una signora birra.
DE DOLLE
Partiamo dall’inizio: abbiamo commesso il più classico degli errori nell’arrivare alla birreria, siamo andati ad Essen, al confine con l’Olanda, e poi coscienti dell’errore fatto e allarmati dal fatto che le persone a cui chiedevamo informazioni ci guardavano straniti (e grazie a Manuele Colonna a cui ho chiesto conferme per telefono sul nome della cittadina dove si trova De Dolle) ci siamo fatti 200 e passa Km e siamo arrivati ad Esen per le 14 e 30…quasi puntuali per l’appuntamento di domenica pomeriggio!!
Elsa, la moglie del birraio di De Dolle Kris Herteleer, mi aveva anche scritto per email la mattina: attenzione Esen e non Essen!! Tra l’altro ero anche assolutamente cosciente che culturalmente De Dolle è un birrificio delle Fiandre Occidentali…ma l’errore c’è stato lo stesso!!!
La mitica mamma ultranovantenne di Kris ci avverte all’arrivo che la visita è appena iniziata e subito raggiungiamo il gruppo guidato da Kris che vede tra gli altri partecipanti al tour della birreria 2 persone che vengono dagli USA. La visita mi apre molti interrogativi che sarebbe necessario approfondire, l’utilizzo del rinfrescatoio per raffreddare il mosto a cielo aperto “alla Cantillon maniera” secondo antiche tradizioni, la parte finale del raffreddamento mosto all’aria per caduta su un fascio tubiero dove circola acqua fredda, le vasche di fermentazione aperte.. e tanto altro ancora, Kris ci parla anche di una seconda fermentazione con inoculo di batteri lattici ( mi pare nella Oerbier, non so però se solo nella Reserva) senz’altro siamo di fronte a fermentazioni complesse, splendidamente controllate, che permettono caratterizzazioni estremamente originali delle birre. Durante la visita proviamo una Oerbier Reserva in maturazione nelle barrique che hanno contenuto Bordeaux, e una Reserva con 4 anni di invecchiamento in botte, la prima come di prammatica con una complessità mostruosa, giocata sulle diverse tostature del malto, le componenti aromatiche, la luppolatura ed un’acidità leggera che impreziosisce molto il profilo, la seconda invece dal profilo acetico più accentuato, bilanciato da una rotondità e complessità notevoli.
Dopo una bella discussione con Elsa, di cordialità fuori del comune, che ci prende in giro per l’errore di Essen ci dirigiamo nel bel bar degustazione, dove tra le altre cose troviamo uno schizzo di Trastevere, insieme a tanti altri quadri, schizzi, acquerelli, dei quali la famiglia Herteleer è appassionata. Kris ha partecipato tra l’altro al matrimonio di Manuele Colonna a Roma ed è stato a Trastevere al Bir&fud e al Macchè, ecco la ragione e l’origine di quel quadro!!
Sia de Dolle che Glazen Toren sono presenza abituali in Italia, al Villaggio della Birra durante il mese di settembre, ma anche recentemente per eventi romani
1000 sono gli ettolitri prodotti annualmente ; tra le curiosità impiantistiche oltre a quelle citate una lavatrice bottiglie per vetro a rendere, anch’essa a mio avviso di gestione complessa, soprattutto nella parte risciacquo per evitare inquinamenti.
Le birre:
Oerbier: devo dire che è una birra che mi piace moltissimo, anzi è una delle birre che mi piace di più in assoluto più dell’Arabier, della Dulle Teve e forse anche della Reserva, perché più bevibile a dispetto della sua complessità notevole . Era prodotta con il lievito Rodenbach fino all’inizio del 2000, poi dopo varie peripezie ben descritte in rete dallo stesso Kris, la birra ha trovato un suo equlibrio con un ceppo di lievito diverso. L’abbiamo bevuta durante il viaggio due volte, al cafè de la Paix a Poperinge e al bar di Kris. Lo spettro aromatico e gustativo di questa birra di 9°alc è eccezionale, a partire dalla complessità dei malti adoperati ben 6, con tutte le possibili sfumature gustative, dalle tre varietà di luppolo, dosato generosamente e ben bilanciato per finire alla leggera acidità lattica ed anche un po’ acetica dovuta a qualche fermentazione secondaria ( o anche ad un inoculo di lattici ?), il profilo della birra è comunque relativamente secco con un finale ed una persistenza notevoli
De Dolle Export Stout: Provata tempo fa non mi aveva entusiasmato, ma devo dire che ho rivisto completamente il giudizio. Non amo l’espressione bevibile a dispetto della gradazione alcolica, perché è diventato un luogo comune, è evidente nell’arte brassicola bilanciare l’elevata l’alcolicità, ma questa stout di ben 9°alc. è di una bevibilità assoluta, complice oltre all’equilibrio malto/luppolo splendidamente gestito, una gradevolissima vena acida, appena percettibile che da una notevole freschezza alla birra…….e su queste considerazioni Kris ha iniziato a stappare
Fresh Fish o Verse Vis: l’avevo provata allo Zhytos 2011, Kris ci ha fatto provare una versione sperimentale recente ; birra chiara di bassa gradazione fatta senza luppolo con fermentazione acida soprattutto citrica a dare una freschezza notevole, un profilo aromatico agrumato, una birra rinfrescante estiva, una interpretazione di Saison di De Dolle, se ci si passa il termine, infatti Kris l’ha stappata quando abbiamo chiesto un suo parere sulla “Saison” . Grado alcolico 5,8° e zuccheri presenti a bilanciare l’acidità, quasi un terzo quelli non fermentati, con una densità iniziale 1,060 OG.
Dopo una Imperial Stout di Mikkeller la Black, utilizzata per parlare di bevibilità e fare un paragone su quest’aspetto con l’ammiraglia di casa De Dolle , proviamo la :
Oerbier Special Reserva 2010: Olfatto complesso, fruttato di ciliegie sotto spirito e di prugne, vinoso alcolico, leggermente acetico, terroso, con qualche sensazione di legno. In bocca è di una complessità entusiasmante, morbida, pastosa, completa appagante con la parte acida a donare equilibrio, freschezza ed originalità, relativamente asciugante e di persistenza infinita!!
Alla fine arrivano Manuele Colonna e Marco Pion e con Valerio Giacchello, un ingegnere appassionato di birra ligure residente a Bruxelles rinforziamo la pattuglia sempre numerosa degli italiani appassionati di birra che visitano De Dolle ed il suo bar!
Prima puntata: Brasserie Thiriez e Brasserie Fantome
Seconda puntata: Brasserie a vapeur
Terza puntata: Brasserie de Blaugies e Brasserie de L’Abbaye de Rocs
4 Commenti
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Complimenti Paolo, t’aspetto con una consistente campionatura di questi capolavori…;-))
Birrifici eccellenti Lello….Glazen Toren a fine prox settimana a Buonconvento per Villaggio della Birra
Questo viaggio è una delle cose più interessanti lette in rete da un po’ di tempo. Spece in questa estate un po’ dimessa anche per l’internet eno-gastronomico.
D’accordo con Piermario, gran bel viaggio e super birrifici, racconti con grande passione e grandissima competenza: grazie Pà!.
Gli altri non li mai conosciuti direttamente (a parte le fama che precede Kris Erteleer…), ma con Jef Van den Steen ho trascorso una serata entusiasmante qui a Roma: spero di riuscire ad esserci a Bibbiano… :-D