Biowine: il 23 agosto un incontro a Castelvenere per discutere della bozza del Regolamento intercomunale di Polizia rurale
In programma a Castelvenere (Benevento) venerdì 23 agosto il secondo appuntamento del ciclo di incontri dedicati alle riflessioni intorno alla bozza del Regolamento intercomunale di Polizia rurale, obiettivo finale del progetto Biowine (acronimo che sta per BIOlogical Wine Innovative Environment). L’evento costituirà l’appuntamento di apertura della XXXI edizione della ‘Festa di Vino’ di Castelvenere.
Si tratta della seconda tappa (la prima si è svolta a Castelfranci, in Irpinia, lo scorso 9 agosto) in vista della definizione del Regolamento, la cui bozza è stata presentata e discussa approfonditamente durante una giornata tematica svoltasi a Benevento lo scorso 7 giugno, con i tre tavoli tematici di coprogettazione che hanno proposto una serie di adeguamenti e adattamenti al contesto e alle esigenze locali delle aree coinvolte da Biowine.
Biowine prevede il trasferimento di una “buona pratica” adottata da Comuni della provincia di Treviso in specifiche realtà territoriali della Campania e della Basilicata. Gli enti detentori della “buona pratica” sono le quindici realtà territoriali che rientrano nell’area di produzione della Docg Conegliano – Valdobbiadene (ente cedente il Comune di San Pietro di Feletto), territorio recentemente riconosciuto Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’Unesco. Le realtà del Sud della Penisola impegnate a recepire e adattare ai propri territori queste pratiche appartengono al territorio del Sannio (Castelvenere, Sant’Agata de’ Goti, Solopaca e Guardia Sanframondi, che riveste anche il ruolo di ente capofila del progetto), all’Irpinia (Castelfranci), al Cilento nel salernitano (Caggiano e Sant’Angelo a Fasanella) e alla Val d’Agri, in provincia di Potenza (Roccanova e Grumento Nova).
«Biowine vuole essere – dichiara Giovanni Quaranta, coordinatore scientifico del progetto – una progettazione partecipata e democratica, che si mostri capace di coinvolgere in maniera attiva non solo i protagonisti della filiera vitivinicola ma le intere comunità. Un obiettivo che nasce dalla consapevolezza che la partecipazione delle persone nella produzione e nel controllo dei cambiamenti che li riguardano è condizione fondamentale per la buona riuscita del progetto stesso. Infatti, i cambiamenti su cui si sta discutendo saranno più incisivi e duraturi se si riuscirà a coinvolgere i vari gruppi sociali, evitando così il rischio che le buone regole che si andranno a definire vengano percepite come norme imposte dall’esterno. Si mira, in sostanza, a realizzare questa importante progettazione, il cui obiettivo è quello di definire nuove forme di utilizzo degli spazi destinati alle comunità, attraverso la partecipazione ed il coinvolgimento dal basso. In questo modo, il trasferimento della buona pratica attuata nel territorio trevigiano alle diverse realtà campane e lucane interessate da Biowine – conclude Quaranta – diventerà anch’esso una buona pratica, capace di avviare un processo virtuoso sulla modalità della tutela, della conservazione e della valorizzazione dell’ambiente attraverso iniziative più sostenibili, condivise e consapevoli».
Per quanto concerne l’incontro del 23 agosto, in programma per le ore 18 nello spazio del Chiostro comunale (nel piazzale antistante alla sede del Comune), si aprirà con i saluti del sindaco castelvenerese Mario Scetta. A seguire gli interventi di Giovanni Quaranta (coordinatore scientifico del progetto Biowine) e di Antonio Leone (primo ricercatore del Cnr, esperto del progetto Biowine). L’invito è rivolto alle imprese e alle associazioni di categoria oltre che ai professionisti del mondo rurale e del paesaggio.
Il progetto è finanziato per circa 550 mila euro nell’ambito del PON Governance 2014/2020 su iniziativa dell’Agenzia per la Coesione Sociale, in virtù del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale dell’unione Europea.