Biancolella Isola di Ponza Lazio Igp 2018 | Antiche Cantine Migliaccio
di Enrico Malgi
Dici isola di Ponza e subito pensi ad un’altra isola più grande e poco distante, quella di Ischia. Infatti, gli attuali abitanti pontini discendono per buona parte da coloni ischitani, i quali si stabilirono in tutto l’arcipelago pontino nel 1734 quando il re di Napoli Carlo III di Borbone ordinò loro di trasferirsi in loco, insieme con altre famiglie dell’hinterland partenopeo. Nel corso degli anni gli ex ischitani hanno mantenuto inalterato il loro idioma e tutte le tradizioni e la cultura della loro isola originaria.
Anche la viticoltura è stata fortemente influenzata da pratiche di antiche tradizioni, tanto è vero che la coltivazione delle specie varietali è stata implementata da vitigni allevati nella stessa Ischia come il Piedirosso, l’Aglianico, la Forastera, la Guarnaccia e la Biancolella. Quest’ultimo vitigno è quello più diffuso in tutto l’arcipelago pontino e da cui si ricava un ottimo vino bianco. Come quello prodotto da Emanuele Vittorio Migliaccio titolare delle Antiche Cantine Migliaccio a Punta Fieno di Ponza, che può contare su quattro ettari vitati a piedefranco per un totale di 10.000 bottiglie, di cui la metà è di Biancolella. L’azienda è seguita da qualche tempo dall’enologo stabiese Vincenzo Mercurio.
In questi giorni ho avuto l’occasione di assaggiare l’etichetta Biancolella Isola di Ponza Lazio Igp 2018, confezionata con soltanto Biancolella che fermenta e matura in acciaio e poi si affina in vetro per due mesi. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 25.00 euro.
Alla vista si presenta un bel colore giallo paglierino lucente. Tipicamente mediterranee le nuances che si possono aspirare dal pregevole bouquet ed in modo particolare aromi agrumati, uniti insieme a respiri di pesca, mela, pera, mandorla, fico, ginestra, gelsomino, acacia, timo e muschio. Delicate le essenze speziate. In bocca fa il suo ingresso un caratteristico sorso che si rivela subito fresco e scorrevole, pulito ed asciutto, sapido e minerale, iodato e morbido. Il leggiadro palato è poi portatore di un gusto citrino, soave, salmastro, succoso, aggraziato e vibrante. Il contesto finale si fa apprezzare per un tono di seducente complessità, carezzevole ed appagante e per un carattere saporito e comunicativo. Potrà migliorare ancora per pochi anni. Primi piatti a base di pesce, frutti di mare e mozzarella.
Sede a Ponza (Lt) – Via Pizzicato, 9
Cell. 339 2822252 – 320 7079269
[email protected] – www.fienodiponza.com
Enologo: Vincenzo Mercurio
Ettari vitati: 4 – Bottiglie prodotte: 10.000
Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Guarnaccia, Biancolella e Forastera.
2 Commenti
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Buonasera lieta di dire che io non bevevo ora sono praticamente innamorata di questo meraviglioso Biancolella della mia isola preferita ??
Gentilissimo dott. Pignataro,
la Biancolella è e rimane un vitigno Ischitano. Che i Ponzesi, che si sentono romani e laziali, vogliano appropriarsene, deve solo indignarci.
Tra l’altro Lei li chiama Pontini, sembra che il termine preciso debba essere Ponziani.
Ponza vuole essere isola di Roma, coltivi qualche vitigno laziale, ma lasci stare la nostra Biancolella, che è cosa seria e Ischitana. Non possiamo consentire che la prima DOC della Campania diventi una IGT del Lazio.
Mi perdoni.