Beviamoci Sud 2024, l’edizione dei record!


Beviamoci Sud Roma VII edizione

di Antonio di Spirito

Come ormai da consolidata consuetudine, nel primo fine settimana di dicembre si è tenutala sesta edizione di BeviamociSud, un evento ideato ed organizzato da Marco Cum ed Andrea Petrini, con la “benedizione” ed il supporto di Luciano Pignataro.

Inizialmente l’evento era dedicato ai grandi vini rossi del sud, ma, nel tempo, si è trasformato in una rassegna dei migliori viti del sud Italia.

Il successo della manifestazione è stato suggellato dalla folta presenza di pubblico nelledue giornate di sabato 7 e domenica 8 dicembre; la giornata del lunedì era riservata ad operatori di settore ed alle premiazioni.
E’ rilevante il fatto che tra gli espositori non ci fossero tanti nomi blasonati, ma tanti piccoli produttori, taluni da soli, altri raggruppati in consorzio, ma tutti accomunati da caratteristiche che il pubblico ha mostrato di apprezzare parecchio: qualità elevata e tipicità.

E qui si ha la conferma di due grandi aspetti ormai diventati realtà.

Il primo riguarda la qualità del vino: se viene riconosciuta ed apprezzata, vuol dire che ormai è diffusa nel grande pubblico una preparazione adeguata, che lo rende autosufficiente a scegliere prodotti di qualità ed a scegliere secondo il proprio gusto. Ed è sorprendente vedere tante donne dirigersi verso alcuni banchi e scegliere con consumata competenza alcuni vini.

Un unico appunto dolente: Donne, quando andate ai banchi d’assaggio, vestitevi come vi pare, ma non indossate profumi troppo forti; la degustazione degli altri viene falsata!

Secondo aspetto: la qualità si è innalzata da quando un esercito di enologi, formati nelle nostre ottime università, si sono riversati nelle cantine; ed il risultato si vede. Bello anche l’approccio di molti giovani enologi che tendono a produrre vini in sintonia con la tradizioneterritoriale!

Fra i momenti più educativi, vale la pena ricordare le masterclass tematiche, tutte magistralmente condotte da Luciano Pignataro: una verticale storica di Fiano di Avellino di Rocca del Principe ha evidenziato le grandi potenzialità di questo vitigno a regalarci emozioni anche a distanza di anni; l’enogastronomia dei Castelli Romani, a cura della Rete VIP (Vino Innovazione e Pane), ha evidenziato che l’abbinamento dei vini ad alcuni piatti è un aspetto da curare molto. La masterclass
dedicata ai vini sardi, a cura del Movimento Turismo Vino Sardegna, ha offerto una significativa panoramica dell’ enologia dell’isola e delle sue potenzialità ancora da esplorare. Infine, una masterclass dedicata al Nero di Troia, a cura dell’associazione Terre d’Alta Puglia; anche per questo vitigno, ancora troppo poco conosciuto ed apprezzato, c’è un potenziale tutto da scoprire.

Ho partecipato a due masterclass e mi accingo a raccontarvele.

La prima celebrava “20 anni Rocca del Principe – Verticale Storica 8 annate di Fiano di Avellino”.

Ercole Zarrella, patron dell’azienda, e sua moglie Aurelia hanno affiancato Luciano Pignataro nel racconto delle varie annate.

L’azienda, che fu già del nonno di Ercole, coltivava la vigna e conferiva le uve ad altre aziende Irpine. Nel 2004, a causa di un’offerta di acquisto a prezzi ritenuti troppo bassi, molte aziende agricole, fra cui quella di Ercole, decisero di vinificare in proprio e commercializzare i vini. Nacque così Rocca del Principe. Il vigneto si trova a Lapio, nella parte posteriore della collina con esposizione a Nord-Ovest. Con l’innalzamento termico, avvenuto qualche anno dopo, quella zona e con quella esposizione risulta essere la parte più privilegiata. Inoltre, l’azienda ha acquisito altri terreni contigui che vanno ancora più in altitudine.

Il fiano è un vitigno da cui si ricava un vino abbastanza profumato e ricco, molto longevo ed in continua evoluzione, soprattutto olfattiva!

In sintonia con queste peculiarità, dal 2009, precorrendo i tempi, ogni annata viene immessa al commercio dopo un anno e mezzo dalla vendemmia.

 

La Degustazione di Fiano di Avellino

La Degustazione di Fiano di Avellino

In questa batteria di vini, le uve sono sempre le stesse, quelle del vigneto Tognano; è cambiato, oltre all’andamento climatico delle varie annate, il disciplinare della denominazione, che dal 2020 ammette anche la versione “Riserva”. Per questa ragione solo i primi due vini riportano la dicitura “Riserva”.

 

Fiano di Avellino DOCG Tognano Riserva 2022

Profumi di agrumi, frutti tropicali, resine, erbe aromatiche e note terziarie in via di sviluppo. Sorso pieno con sapori di frutta gialla, acidità elevata, speziatura sottile; è sapido edasciutto. Elegante.

 

Tognano 2020

Tognano 2020

Fiano di Avellino DOCG Tognano Riserva 2020

Evoluzione in atto con sentori del frutto della passione in primo piano, frutta tropicale, erbe aromatiche e mentolate. Sorso intensamente fruttato, agrumato (pompelmo rosa), intensa speziatura, asciutto e sapido; il ritorno costante della freschezza lo rende sferzante. Diretto e sicuro.

 

Fiano di Avellino DOCG Tognano 2018

Profumi di tiglio maturo, frutta gialla, erbe officinali, mela annurca, note balsamiche e fumé. Al palato si assapora frutta bianca, mela, pompelmo giallo; è asciutto, affilato, saporito e lungo. Sorso pulito e dinamico.

 

Fiano di Avellino DOCG Tognano 2016

Frutto passione, mela annurca, salvia, note balsamiche e fumé al naso. Al palato regala sapori di frutta bianca e tropicale, agrumi, acidità affilata; è asciutto e poco speziato. Tuttora giovane.

 

Tognano 2014

Tognano 2014

Fiano di Avellino DOCG Tognano 2014

Tra i profumi spicca quello delle bacche di tiglio mature, salvia e mela, accompagnate da note balsamiche ed affumicate. Sorso inizialmente addolcito da frutti canditi e datteri, poi si avverte il sapore intenso dell’agrume e la speziatura. E’ sapido, asciutto e persistente.

 

Fiano di Avellino DOCG 2012

Molto floreale al naso con accenni di glicine, frutta bianca, note fumé e leggere note balsamiche. Il sorso è saporito e dinamico, speziato e fresco, asciutto e scorrevole. Complesso e piacevole.

 

Fiano di Avellino DOCG 2011

Profumi intensi di tiglio, sbuffi sulfurei, leggera nota di mandorla, cedro e dattero. Al palato acidità e speziatura sono in primo piano; il sorso è scorrevole e fruttato, dinamico ed accattivante.

 

Fiano di Avellino 2010

Fiano di Avellino 2010

Fiano di Avellino DOCG 2010

Frutto della Passione, frutta gialla, note balsamiche e fumé al naso. Sorso sapido, fresco espeziato, ricco di frutta gialla matura, abbastanza asciutto, ma sapido e lunghissimo. Complesso.

 

Fiano di Avellino 2007

Fiano di Avellino 2007

Fiano di Avellino DOCG 2007

Nonostante la prima vera annata calda, conserva ancora profumi di bacche di tiglio mature, frutta tropicale e salvia, anche se cominciano le prime note di evoluzione. Al palato regala frutta dolce, canditi, dattero, cedro, pompelmo rosa; è sapido, speziato ed asciutto. Conserva ancora grande bevibilità.

 

La Sardegna enoica: cultura, vitigni e terroir

Da una masterclass dove si parla di un vino prodotto con un unico vitigno in uno specifico territorio, anzi, di un unico vigneto, si passa ad una carrellata di vini, espressione di una intera regione.

Situazione molto complessa in questa regione, poco contaminata da vitigni internazionali, dove troviamo vitigni molto antichi e per i quali si compete la primigenia con Francia e Spagna.

Valeria Pilloni, Presidente del Movimento Turismo del Vino Sardegna, ha selezionato i vini per questa masterclass ed ha affiancato Luciano Pignataro per la presentazione.

 

La Degustazione dei Vini Sardi

La Degustazione dei Vini Sardi

Quartomoro – Q Spumante Metodo Classico da Vermentino

24 mesi sui lieviti, solo 7.000 bottiglie, pas dose.  Ha grana fine ed intensa. Esuberante al naso con profumi di fiori bianchi, salvia, pietra focaia e leggere note di mandorla. E’ fruttato di agrumi al palato, è secco, appena speziato e salmastro.

 

Rena Bianca 2023

Rena Bianca 2023

Cantina Li Duni – Rena Bianca 2023 vermentino di Gallura Superiore DOCG

Fiori gialli, frutta gialla ed una intensa nota minerale caratterizzano l’olfattiva. Il sorso è piacevole, speziato, molto fresco e vivace; è asciutto, ma ha un buon ritorno di acidità.

 

Dolianova – Montesicci 2023 Nasco di Cagliari DOC

Il nasco è un vitigno aromatico, vinificato secco. Il ventaglio olfattivo è molto ampio: fiori, frutta gialla,
mandorla ed erbe aromatiche. Piacevole in bocca, è fruttato e speziato, con buona freschezza ed una lunga nota salina.

 

Bessiu 2023

Bessiu 2023

Audarya – Bessiu 2023 Nasco di Cagliari DOC

Altro vino prodotto con uve nasco. Un po’ pigro e chiuso al naso. Il sorso è piacevole, fresco speziato ed asciutto, ma molto persistente.

 

Alessandro Bocca – Ramene 2022 Canonau di Sardegna DOC Rosato

Il colore è rosa chiaro con riflessi aranciati; ha sentori di frutta rossa ed agrumi. Il sorso èpiacevole, fruttato, molto fresco, asciutto, ma speziato e scorrevole.

 

Famiglia Demelas – Giuale 2020 Mandrolisai DOC

Vino prodotto con tre vitigni del territorio: cannonau, bovale (localmente detto muristeddu) e monica. E’ floreale e
fruttato al naso con una leggera nota ematica ed erbe aromatiche. Il sorso ha
sapori di frutta appassita ed ha tannini levigati; ha buona acidità ed è speziato.

 

Terruas 2022

Terruas 2022

Su’Entu – Terruas 2022 Cannonau di Sardegna Riserva DOC

Cannonau da vigne di 15 anni. Ha colore rubino trasparente. Profuma di frutta nera, fragoline e qualche nota di gesso; il sorso è fruttato e saporito, il tannino è leggermentepolveroso, ma freschezza e speziatura lo rendono piacevole.

 

Su’entu – Su’Nico 2022 Marmilla Bovale IGT

Frutta rossa e nera, erbe aromatiche ed una nota fumé compongono il ventaglio olfattivo. Il sorso è fruttato e freschissimo, il tannino è vellutato; molto speziato ed asciutto, c’è inchiusura un piacevole ritorno di freschezza.

 

Buio Buio 2020

Buio Buio 2020

Cantina Mesa – Buio Buio 2020 Carignano del Sulcis Riserva DOC

Altro vitigno molto tipico della regione coltivato in una zona mineraria. Frutta rossa, erbe aromatiche e tizzone ardente al naso. Il sorso è dinamico, fresco, offre una buona speziatura, i tannini sono vellutati. Molto lungo e piacevole.

 

Un commento

  1. Mi perdonino gli amici Sardi ma Big Antony ha sempre il suo sguardo benevolo rivolto al sud per cui,da Fiano dipendente,non posso che ringraziarlo per questa come sempre precisa cronaca di una storica verticale di uno dei grandi bianchi Irpini.Ad maiora e……durante le feste beviamoci sud nord ovest ed est.FRANCESCO

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