Bari, ristorante La Giare
di Marina Alaimo
Ma cosa ci fa un toscanaccio come Massimo Lanini a Bari? Semplicemente si è innamorato dei colori della terra di Puglia, del suo rosso accesso sul quale risaltano i vecchi e bianchi muretti a secco, delle suggestive distese di olivi secolari che si perdono all’orizzonte costeggiando spesso il mare, degli alberelli di primitivo e negro amaro che sfidano il caldo ed il vento mantenendosi prudentemente bassi.
Dei borghi bianchi il cui bagliore al sole acceca già a lunga distanza, della gente ospitale che li abita, di quel giusto compromesso tra tradizione ed innovazione che rispetta le vecchie generazioni e lascia spazio al futuro dei giovani. O almeno ci prova. Della frutta e degli ortaggi che questa terra sa partorire con generosità e che Massimo conosce bene essendo stato un grossista del settore. Così è arrivato in terra di Puglia e, dopo una certa incertezza iniziale, si è lasciato andare all’istinto e ci è rimasto per realizzare il sogno di aprire qui un ristorante, Le Giare.
Pur essendo il locale molto curato, Massimo si può definire più un oste che un ristoratore. E’ questo lo spirito con il quale accoglie i suoi ospiti: battuta pronta, grande voglia di comunicare e di portare nel piatto con semplicità e grande rispetto i prodotti della terra e del mare di Puglia.
E’ un grande appassionato di vini e con questa inoppugnabile scusa appena possibile lascia Bari per recarsi in viaggio tra vigne e cantine su e giù per l’Italia alla ricerca delle bottiglie che sappiano raccontare con rispetto e coerenza il territorio che le ha generate. Il locale è piuttosto spazioso e diviso in due settori: la sala ristorante con menù a la carte e menù degustazione pensati insieme allo chef Antonio Pulini ed il wine bar “Dar Da Bere” aperto dalle ore 19.
In effetti è il ristorante dell’hotel Rondò, ma lavora in maniera indipendente ed è aperto al pubblico.
Le Giare è aperto a pranzo e cena. Ha sede in Corso Alcide De Gasperi 308 Bari. Tel. 080 5011383.
3 Commenti
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Ci rivediamo a giugno a Radici 2013 per degustare il Don Luca , nero d’Avola, doc Contessa Entellina 2011.
Nino, è uno dei migliori…
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