Bacoli, La Bifora
Via Virgilio,210
Tel.081.8687324
La settimana scorsa, nel mio peregrinare per i miei Campi Flegrei, ho voluto provare uno dei locali strorici di Bacoli, la Bifora.
Questo locale inizia la sua bella storia, nel lontano 1984, con Amedeo Grande coadiuvato in cucina dalla signora Maria Cristina Palma, periodo in cui decidono di intraprendere questa bella avventura, che li ha portati a condividere un bel pezzo della loro vita, oggi purtroppo Amedeo non c’è più.
Quello che era il ruolo di papà Amedeo è passato al figlio Michele, sempre con nonna Maria in cucina a preparare piatti della tradizione dei Campi Flegrei.
Michele è anche comproprietario di quella affascinante struttura che è Asteco & Cielo, l’open bar che si trova a Bacoli sul lago di miseno, un’altra tappa irrinunciabile per chi vuole scoprire il fascino di questi territori.
La Bifora si trova a Bacoli, zona Fusaro, nei pressi della ristrutturata casina Vanvitelliana, set per tante fantastiche storie, uno fra questi il Pinocchio televisivo di Comencini, con un indimenticabile Mastro Geppetto interpretato da Nino Manfredi.
Nei progettti futuri la vicina sala ostrichina, rientrante nel Parco regionale dei Campi Felgrei, diventerà un vero e proprio luogo del gusto, una sorte di grande contenitore enogastronomico, con incontri, stage formativi, mercatino dei produttori dei Campi Flegrei e tante altre belle iniziative,targate Slow Food e Campi Flegrei a Tavola.
Insomma, come capita spesso, per chi decidesse di fare la cosiddetta gita fuori porta e dedicarsi una giornata speciale, quale miglior posto per farlo, se non i Campi Flegrei.
Penso ad esempio a chi vuole lasciare la maledetta auto nel garage e usufruire della storica ferrovia cumana, che attraversa tutta la litoranea flegrea, per poi scendere alla stazione del Fusaro.
Arrivati qui avete davvero l’imbarazzo della scelta, in un raggio di mille metri vi trovate l’ingresso delle mitologiche Terme di Baia, la cantina la Sibilla della famiglia Di Meo, con eventuale visita, su prenotazione.
Sempre nei pressi della stessa si trova il parco del Fusaro con il relativo lago, non proprio nel suo massimo splendore, proseguendo ancora più avanti si arriva al ristorante la Bifora.
Appena entrati sarete accolti da Michele che fa un da anfitrione tra la cucina, dove contribuisce anche con sue preparazioni, e la sala, mentre di nonna Maria, molto schiva, un po’ come tutte le persone anziane, ancora di più se donne, avverti la sua presenza solo grazie agli gli odori dei suoi piatti.
L’ambiente è caldo, accogliente e dall’atmosfera intimamente familiare, soprattutto d’inverno accanto al camino, dove gli ospiti fanno fatica ad andare via, trattenendosi sempre con qualche bicchierino di infusi tipici artigianali.
Per questo il locale continua a stupire la sua clientela, che ormai negli anni è formata principalmente da abituè, cultori del buon mangiare e del buon bere.
Mobili di antiquariato locale e utensili centenari, brillano del fascino dei tanti anni che hanno accompagnato questo locale, e fanno perdere lo sguardo in lontani ricordi.
Cucina di mare molto semplice, ma mai banale, con i prodotti cucinati secondo tradizione, senza particolari estremismi, composta da un eccellente materia prima, il pescato viene preso, quotidianamente, da alcune paranze che sbarcano alla marina di Bacoli,
Come è buona abitudine, purtroppo da queste parti, immancabili sono gli abbondanti antipasti, anche se per quelli che ci vengono proposti vale il viaggio.
Il Benvenuto ci viene dato con una flute di prosecco, un po’ anonimo, abbiamo degli ottimi spumanti di Falanghina nei Campi Flegrei. Si potrebbero proporre, facendo due buone cose,nello stesso momento, promuovere il territorio ed incentivare le nostre aziende.
A seguire ci arriva uno squisito crudo di mare, con rarissime leccornie quali: mussoli (rarissimi), tartufi di mare, gamberoni, seppie e calamari, serviti rigorosamente crudi.
Proseguendo in questa sinfonia, merita una citazione, quasi da urlo, la genovese di polpessa, differente dal polpo verace classico rugoso, questa invece si presente, rossa mattone, liscia quasi limacciosa al tatto e che in genere i pescatori non portano quasi mai sui banchi di vendita, perché per qualcuno poco pregiata, nel sughetto, invece del pane, ci ho azzuppato (intinto) delle zeppoline di pasta cresciuta fritte, della serie quanno ce vo’ ce vo’…
Quando la materia prima è di qualità anche un insalata di polpo o dei moscardini alla luciana, tutti cotti al punto giusto, non si possono più considerare banali antipasti.
Ti verrebbe voglia di fermarti, ma quando il mare ti pervade i sensi è difficile staccarsi e quindi ancora cannolicchi al gratin e poi si passa ai primi.
Chiudiamo con due assaggi di primi: un risotto con astice e peperoni, con una leggera prevalenza di tendenza dolce, dovuta sia all’astice che al peperone, mentre il secondo assaggio di primo è le casarecce con zucca e cozze dei Campi Flegrei.
Il vino che ci ha tenuto compagnia è stato il Greco di Tufo di Cantina dell’Angelo, che mi colpì molto alla rassegna “Parlano i vignaioli”, dotato di una freschezza e una mineralità molto marcata, una volta tanto, nel mio territorio, non ho bevuto flegreo, da migliorare la carta dei vini, con buone proposte dei campi flegrei e campani.
Per il dolce un flan al cioccolato, 70% fondente, buono, nero, nero e la novità al cioccolato bianco, un po’ stucchevole, per i miei gusti al cioccolato.
Sui 35/40 euro
Rosario Mattera
3 Commenti
I commenti sono chiusi.
buona recensione, ma perchè non ci mettiamo anche quanto si spende?
scusatemi se non è un commento al locale in questione, che non conosco, ma senza sapere quanto
si spende come si fà ad avere un idea complessiva?
chiaramente vale anche per tutti gli altri locali recensiti
Hai perfettamente ragione
Di solito diamo molta importanza al prezzo e siamo anche pignoli perché è la base della soddisfazione del 99% dei clienti di un locale.
A Rosario era sfuggito copiando e incollando da word
Ora c’è.
grazie e continuate a tenerci informati di quanto c’è di buono da noi !