Avella (Av), Casale il Clanio. La pizza pergamena di Mario Porcaro e il trionfo di baccalà di Agostino Masucci
Casale Il Clanio Avella
Via Panoramica Parco del Partenio
Tel. 081.8251589
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Aperto la sera, domenica e festivi anche a pranzo
Chiuso lunedì
Pizza da 4 a 8 euro
Pasto senza vini sui 35 euro
di Tommaso Esposito
Siamo su su la collina di Avella, all’ingresso del Parco del Partenio.
Posco distante un piccolo, ma agevole sentiero vi aspetta per inoltrarvi nel bosco
Aria buona, pulita, tersa.
D’estate si sta bene all’aperto nel dehors di questo casale.
D’inverno si sta al calduccio dentro.
Cucina e pizza.
È la scelta di Alberto Vittoria che ha chiamato tra i fornelli Agostino Masucci, in passato a Taberna Vulgi con Giovanni Mariconda, e al forno Mario Porcaro, un giovane pizzaiolo che viene, e ne è fiero, da una lunga esperienza di pizza d’asporto.
Diciamolo subito.
Troverete una buona cucina di territorio un po’ rinnovata e ingentilita dal cuoco e una pizza, cosiddetta contemporanea, dal cornicione alto e piena di sostanza.
Cominciamo dal baccalà declinato, durante questa visita a cena, in tantissime variazioni.
Una più buona dell’altra e tutte golose, saporite.
Come deve essere, in verità, quando si propone questo pesce salato che viene d’oltremari.
Eccole in fila.
Poi la pizza.
Qui Mario Porcaro si diverte a fare sperimentazioni, peraltro ben riuscite e gradevoli.
Usa farina doppio zero, ma fa lievitare con la biga.
Una bella sfida che lo stimola a provare sempre nuove soluzioni.
E poi si diverte a fare, oltre quelle tradizionali tonde, le pizze quadrate.
Le chiama Pergamene.
Hanno il cornicione farcito e si differenziano per il ripieno e per il topping, ovviamente.
Per cominciare abbiamo assaggiato una canonica Marinara.
Una buona Margherita ai quattro pomodori con provola e fiordilatte.
Il cornicione è ben pronunciato e la leggera mollica del disco è piacevolmente scioglievole.
Una Pergamena a Margherita.
Un’altra Pergamena provola e pomodorini gialli ma con funghi porcini, salsiccia e fiordilatte nel cornicione.
Infine la tavolozza di dolci di Agostino Masucci il cuoco.
Insomma un bel posto che in questo lungo caldo autunno, ma anche nelle altre stagioni, vale la pena di visitare.
Si mangia bene.