Auener Hof: ristorante Terra per toccare il cielo in Alto Adige
Auener Hof – Ristorante Terra
Frazione Prati, 21
39058 Sarentino (BZ)
Tel. 0471.623055
www.auenerhof.it
di Bruno Petronilli
Umiltà, coerenza, identità e ricerca continua della perfezione. Ecco la filosofia che ispira ogni atto, ogni scelta, ogni singolo istante della vita di Heinrich Schneider e di sua sorella Gisela.
Li ho incontrati qualche anno fa, e non fu un caso. Ero convinto, dopo un paio di decenni a scorrazzare in lungo e in largo per l’Alto Adige, di conoscere ogni più prezioso segreto di questa terra meravigliosa. Ma a riportarmi con i piedi per terra mi costrinse, ovviamente, l’onnisciente Luigi Cremona: “Fai un salto in Val Sarentino, ne vale la pena” mi disse sorridendo. Mi inerpicai sempre più in alto, percorrendo una strada stretta e tortuosa, che sembrava non portare a nulla, o almeno a qualcosa di riconoscibile o identificabile. Arrivai finalmente davanti ad una struttura pura e lineare. Entrai per la prima volta all’Auner Hof, ne rimasi semplicemente folgorato.
Tutto lì sembrava diverso. L’aria che respiravo, i profumi che avvertivo, gli sguardi delle persone che mi apparivano davanti. Da quel giorno ci sono tornato appena ho potuto, in ogni stagione, con qualunque clima. E’ impossibile negare che la mia coscienza abbia sviluppato verso questo luogo una dipendenza assoluta e incontenibile. Perché? Già, perché? Me lo sono chiesto molte volte in passato. L’esperienza gourmet è oggettivamente divina, al pari di ogni ora che qui si trascorre. Ma di luoghi ineffabili e incantati l’Alto Adige abbonda. Perché qui è tutto spaventosamente e meravigliosamente diverso?
Smisi di farmi questa domanda, abbandonandomi all’estasi di un vaneggiamento incosciente e durevole. Almeno fino all’ultima mia più recente visita, in cui non riuscivo a scrollarmi di dosso l’impercettibile timore che l’inevitabile evoluzione e il meritato successo dell’Auener Hof ne avessero cambiato l’identità. L’entrata nel circuito Relais & Chateâux, la ristrutturazione che ha donato un nuovo decoro, la paura che quell’incanto fosse solo un ricordo.
Ecco il secondo bagno di umiltà, dopo il primigenio a cura di Don Luigi. Nulla qui è cambiato, e ho compreso finalmente il perché.
La ragione è una sincerità incontaminata e inviolabile che penetra ovunque: la avverti nelle parole di Heinrich e Gisela, la osservi grondare da ogni particolare architettonico della struttura, la assapori nelle creazioni di uno chef timido e introverso, che la mattina s’incammina da solo per i suoi boschi, alla ricerca costante dell’energia della sua terra. Ecco la Terra e la sua Identità, luoghi comuni altrove, che qui diventano i principi essenziali di un’intera esistenza. Non riuscirete a scovare nulla di artefatto, la naturalezza che cuce pazientemente ogni dettaglio vi avvolgerà in un ordito emozionale e unico, riuscendo a farvi visualizzare la maestosità di un silenzio incomparabile.
Tutto scorre…secondo Eraclito l’uomo non può fare per due volte la stessa esperienza. Ma la legge inesorabile del mutamento qui non funziona, l’armonia assoluta vince. E, a volte, la purezza genera un moto deliziosamente perpetuo.
Poi l’ultimo passo.
Carta
Solo menù degustazione
Menù degustazione
9 portate € 92
16 portate € 152
Carta dei vini: 1.000 etichette, grande ricerca sulle etichette locali
Orari di apertura: Aperto solo la sera dal lunedì al sabato
Dormire: Ovviamente qui, tra i monti.
Parcheggio: Comodissimo
2 Commenti
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Che piatti bellissimi e moderni!
La Val Sarentino è un triangolo delle Bermude per appassionati (almeno quattro tavole tra Sarentino e Valdurna). L’anno scorso ero lì e avevo intenzione di provare l’Auner: notai però che dopo la ristrutturazione e l’apertura del Terra avevano alzato i prezzi e tagliato la possibilità di scelta, eliminando il menu da sei portate che viaggiava tra i 60 e 70 euro. Prendere o lasciare… e nel caso specifico, fatta la tara della bellezza del luogo, trecento e passa svanziche europee mi son sembrate eccessive. Ammetto però che è un bel vedere, due anni fa quando lo misi in agenda, l’anno scorso quando lo scartai e oggi, leggendo così profonde implicazioni. Per quanto l’estetica non sia tutto, al contrario del portafogli (forse). ;-)