Passport, Riccione, il pesce per immagini come non te lo immagini
di Marco Galetti
Riccione, estate 2023, alba
Riccione, estate 2023, alba, ci sarà sempre luce all’orizzonte finché persone come Mino Basile, che amano follemente il loro lavoro, continueranno a svegliarsi all’alba per scegliere, pulire, sezionare e cucinare il meglio del pescato da proporre ai propri privilegiati clienti.
Lavorare il fresco, cambiando quotidianamente la carta delle vivande, non è da tutti, qui è tutto espresso non solo il caffè e la cosa dovrebbe essere motivo di profonda riflessione, di seguito il pesce per immagini come non te lo immagini, poi qualche ulteriore considerazione al momento del dessert
Passport, carpaccio e polpa di scampi, mela e fiori di zucca
Passport, sashimi, tre dei sette splendidi assaggi previsti per il piatto completo
Passport, il servizio delle capesante, crude…
Passport, gratinate
Passport, e in tempura (top)
Passport, bollito di mare con salsa di mango al curry, seppie, polpo, gamberi, canocchie e verdure
Passport, canocchie, a volte le foto parlano da sole, nell’eventualità dovessero servire le parole credo che due siano più che sufficienti: piatto straordinario
Passport, tarantina di cozze pescate con pomodoro e peperoncino, degustate con somma soddisfazione anche nella versione alla marinara, è il periodo giusto e se, come in questo caso, le dimensioni sono ragguardevoli si gode di più, checché ne dicano quelli che affermano che le dimensioni non contano
Passport, minestra pepata con orecchiette, moscardini e fagioli, conforto puro, molto gradito ne conserverò a lungo il ricordo
Passport, Tagliolini allo scoglio, un altro must, un altro piatto unico in tutti i sensi, ci sarebbe da aprire una parentesi, lo faccio, quelle che ho visto altrove in giro e, purtroppo, ho anche assaggiato, sono preparazioni inguardabili ma soprattutto “deboli” che si autodistruggerebbero per la vergogna infrangendosi contro lo scoglio di Mino
Passport, lo scoglio sgusciato per chi non deve chiedere né salviettina né bavaglino
Passport, risotto della tradizione marinara, il piatto della Domenica, da prendere assolutamente quando lo si trova in carta, il risottaro seriale che c’è in me, nonostante la lunghissima militanza non ha nulla da eccepire
Passport, a tutta seppia, aglio, olio, peperoncino, seppioline, inchiostro, limone e bottarga, se, come in questo caso, la seppia è freschissima, con l’inchiostro lo chef sa scrivere sempre una pagina memorabile
Passport, mezze maniche al grillo, si chiamano mezze maniche perché a maniche lunghe la macchia è assicurata, d’altronde i crostacei non vanno affrontati con leggerezza, pulire bene le chele e tutto il resto è cosa doverosa e giusta
Passport, aglio, olio, peperoncino, polpa di ricci, limone e bottarga, grande equilibrio, delicati ma necessari contrasti, notevolissimo
Passport, calamari freschi, fritti e alla piastra, si gode due volte
Passport, seppiolini nostrani al testo con crocchette di patate al forno, tenerezza introvabile
Passport, moscardini con patate ed erbe aromatiche, preparazione rassicurante e confortante, se un piatto può proteggere con questo ci si sente protetti oltre che appagati
Passport, sogliole al testo, regali del mare a chilometro zero da prendere al volo
Passport, catalana di mazzancolle reali al sale, una brevissima cottura, un velocissimo pit stop per la foto poi è finito tutto subito, ci sarà un motivo…
Passport, cacciucco spinato, mangiare con tranquillità senza rischio lische è valore aggiunto, ma allora che voto dovrei dare ad un piatto così…
Passport, spiedini di pesce fresco alla romagnola, sottolineo la parola fresco, ripenso ad altre consistenze allo stesso prezzo e rido, anche di me che ho scoperto tardi la differenza abissale
Passport, pescatrice, freschissima, ai ferri, vedi considerazioni sul fresco fatte poco sopra
Passport, super scamponi… con le chele, notevoli, mi sono fatto preparare un piatto straordinario di spaghetti
Passport, Indira, il colpo di coda di Federico, strepitosa tartelletta con marmellata di arance amare, cremoso al frutto della passione e meringa flambé
Federico, il giovane riccionese che aiuta Mino Basile in cucina è appassionato, educato, timido, tutto “issimo” ma è anche sempre più bravo, suoi alcuni strepitosi benvenuti che hanno lasciato il segno, delle crocchette di patate con pomodori secchi, delle profumate e saporite semplici ma non banali crocchette di pane e un assaggio suadente, spiazzante, esaltante: una cipolla fritta con tanto amore delicatezza e soprattutto maestria(devo riconoscerlo) che mi fa ben sperare.
Ringraziando lui, ringrazio tutto l’affiatato staff di questo luogo, ormai del cuore, qui una sera, conoscendo la mia passione per la pizza, ne hanno messo in carta una alla romana con acciughe, bufala, pendolini e basilico, l’hanno chiamata la pizza del “Gallo”, chiudo con questo ricordo e mentre scrivo con un accenno di malinconia sorrido.
Passport, la pizza del “Gallo”
Passport Bistrot
Viale dei Mille 16
47838 Riccione RN
Cell 329 8510151
Scheda del 29 agosto 2022
di Marco Galetti
Passport, Riccione, uno scorcio del dehors, un contesto di pace e tranquillità che ben dispone anche in virtù del servizio attento, garbato e premuroso ma mai, freddamente, ingessato
Ho scritto in privato ad alcune delle mie conoscenze della critica gastronomica, tra le migliori penne e tra i migliori palati, invitandoli all’assaggio, altri, si suppone e si spera, per loro, leggendomi qui, magari metteranno in agenda una visita al Passport di Riccione e, sorridendo con gli occhi, a guance piene, mi ringrazieranno… forse anche dalla tastiera colta, raffinata e “non per tutti” di Alessandra Meldolesi arriverà qualche battuta in equilibrio tra il tecnico e il poetico sulla sostanziale differenza tra un piatto che lascia un buon ricordo e un piatto che non si scorda.
Ecco l’assolo di pesce per “piattoforte” in 30 immagini, alle padelle il Maestro Mino Basile, qualche ulteriore considerazione nel corsivo prima dei titoli di coda
Crudo di ombrina e dentice con pomodoro verde, basilico e foglia del cappero, capperi che piatto
Arzilla al vapore, ali di razza pulite con radicchio e cipollotto, frastornato da tanta inaspettata delicatezza
Spigola senza spigoli con hamburger di patate al rosmarino, la quadratura del cerchio
Bollito di mare con senape al miele, calamari, canocchie, salicornia e fagiolini, la differenza sostanziale tra un calamaro fresco e il “preparato prima”, grande piatto
Cannolicchi gentili al gratin con pane profumato, prima bisogna trovarli…
Insalata di seppie, mazzancolle e calamari con fagiolini, lo spicchio di cielo è compreso nel costo del piatto
Tarantina di cozze pescate con pomodoro e peperoncino, un piacevole inizio, in condivisione, ma bisogna essere veloci…
Tapas di baccalà in tempura con chips di zucchine, soavi
Mazzancolle in tempura con pinzimonio, l’olio, servito a parte, è buono&cilentano, due sinonimi, un grandissimo piatto, ben eseguito e ben presentato, non si dovrebbe dire ma lo dico: avrei continuato così per ore, una mazzancolla, un po’ di pinzimonio, un’altra mazzancolla, un calice di dosaggio zero… eh si perché le bollicine non sono mai mancate, Franciacorta, Trento Doc e, volendo, Francia
Gran fritto del vagabondo, il meglio del nostrano senza lische fritto in olio di arachidi, un piatto unico ad un prezzo ridicolo per la qualità, il servizio e l’ambiente, i prezzi sono più che abbordabili, aggettivo pertinente in un contesto “marinaro”
Fettuccine di seppia arrosto con zuppa di cannellini e ceci, il mio piatto confortante e rassicurante, la mia copertina di Linus per l’estate riccionese
Un assaggio di ravioloni ai crostacei ripieni di mazzancolle e ricotta, al pesto di pistacchi e granchio, l’ho capito tardi, imperdibili, straordinari, raramente in un raviolo si riesce a cogliere la freschezza del pesce nel ripieno e nella salsa
Tagliolini anni novanta, lo scoglio sgusciato, piatto anti macchia e senza macchia, da mangiare senza paura
Spaghetti ai crostacei, ci si macchia e si gode tantissimo in virtù della versione accessoriata di questo gran piatto che prevede: astice, mazzancolle, scampi, granchi, canocchie e polpa di granceola
Risotto della tradizione marinara con pesce pulito, questa, per intenderci, è mezza porzione, perché lasciare spazio ad un rombo sopra il chilo è cosa buona e giusta, la mano sui risotti è molto felice, lo afferma il risottaro seriale ma anche lo scrivano che cerca di essere il più onesto intellettualmente possibile
Mezzi paccheri alla Norma con ragù di triglia, cremoso di melanzane e ricotta salata, si capisce dalla foto…
Chitarrine a tutta seppia, ragù di seppia, il suo inchiostro e bottarga, anche questa è una mezza porzione in attesa di una “spigolona”, finalmente un nero di seppia come si deve, un inchiostro vivo ed indelebile per continuare a scrivere la storia di questo piatto che non può e non deve morire, siamo lontani anni luce dal triste grigio seppia “sintetico” e di dubbia freschezza che ci propinano
Pastroc, lo straordinario scoglio del Passport, mi ci aggrappo come una patella
Dalle mani di Antonella proposte irrinunciabili, lo staff guidato da Mino lavora molto bene, Antonella è ovunque perché i piatti caldi devono arrivare la tavolo subito e qui funziona così, mai una sbavatura sotto questo aspetto per me imprescindibile.
Prezioso il lavoro in cucina del giovane Federico che, come Antonella sa presentarsi, se serve, al cliente con i piatti appena usciti dalla cucina immacolata e a vista, una svista si vedrebbe… di grande conforto per me che adoro ed onoro il lavoro di sala la presenza della giovane e più che promettente Brigilda, tornerò, sorridente grande piccola di sala, fatti trovare ancora più determinata&appassionata, la strada è quella giusta
Spigola pescata al sale, fortunatamente ho trovato un po’ di sale in zucca per assicurarmela, perché il pesce, qui, finisce, come è giusto che sia, le grandi riserve lasciamole ai grandi, si fa per dire, ristoranti
Pescatrice all’acqua pazza con pomodoro ed erbe aromatiche, codina succulenta, vanto Adriatico
Calamaretti nostrani al testo con piada e misticanza, convivale, sapido, gustoso, completo
Sogliole, scelta irrinunciabile, paradossalmente un pesce piatto può portarci in altissimo, basta cucinarlo per il piacere del cliente e non per soddisfare l’ego di pseudo chef che mortificano la materia prima, grazie Mino che sai tenere a bada il tuo potenziale, i fuochi d’artificio (brutta parola) lasciali ad altri
Tagliata di calamaro fresco con finocchi, agrumi, capperi e olive taggiasche, un must per chi vuol mantenere la linea e per chi, come me, vuole adottare una linea di condotta “a salire” e parte con questo
Rombo chiodato pescato, al forno con patate, scelta scontata ma non banale, irrazionale, sarebbe, chiedere altro ad un rombo, la geometria ha le sue leggi, se leggi tra le righe capirai, sì proprio tu che cerchi lo stupore anche in una piada farcendola di tutto e di più senza sapere che una semplice piada lo stupore lo regala al morso
Calamaro verace alla griglia con erbe ripassate, cosa volere di più dalla vita, un sorbetto alla lavanda gentilmente offerto ad esempio
Grigliata di crostacei, scamponi nostrani e mazzancolle alla piastra, accompagnamento musicale, bollicine rosé Trento Doc, no words
Mango, cioccolato bianco e lampone, ho sempre diffidato di quelli che dicono, due punti virgolette, un esplosione di sapori, chiuse virgolette, al di là del riflesso sorrido, prima dell’esplosione
Un ristorante che sulla carta delle vivande propone pesce deve avere necessariamente al suo interno una figura professionale che il pesce lo sappia scegliere, lavorare e cucinare, se questa figura è, come nel caso del Passport, chef e titolare, ancora meglio.
Sono “pescivoro” della vecchia scuola, quindi in presenza di sua maestà il pesce verdura e frutta ci devono essere ma in qualità di comprimari e non di primi attori, il sentiero vegetale e di tendenza, al limite del “talebano” che percorrono grandi chef per ora non mi avrà, de gustibus… ecco, appunto.
Sono tornato dopo un anno e ho testato, scontrini alla mano, più e più volte questa cucina di pesce freschissimo che ogni giorno regala al lettore/fruitore della carta delle vivande piacevoli emozioni, qualche nuovo piatto che va ad irrobustire l’ossatura di base formata da certezze incrollabili, quei piatti storici ed insostituibili che esistono da sempre e sempre esisteranno e che, se ben eseguiti, sapranno tenere a debita distanza dai miei morsi tutto quel che è volgare e raffazzonato ma anche quel che è raffinato per moda ed inconsistente, mi tengo l’umaMino nei piatti e nei pensieri di Mino Basile, ogni sera tutto quasi perfetto, dall’accoglienza ai saluti dopo il caffè, l’unica imperfezione, forse, la cottura un po’ indietro (meglio che avanti) di un filetto di dentice, doveroso ed inevitabile, quindi, viste le esperienze al limite del percorso netto che ho fatto, cosa rarissima, espormi: provare la cucina di pesce di Mino Basile è un dovere/piacere per tutti gli appassionati, gourmet, gourmand e gioiosi masticatori, augh.
Passport Bistrot
Viale dei Mille 16
47838 Riccione RN
Cell 329 8510151
3 Commenti
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Ormai calamaretti e ceci e mulignane mbuttunate appartengono a un mondo caduto in oblio, come certi bagni a mare alla scogliera. A Riccione scogli non ce ne sono, ma c’è tanto buon pesce a quanto vedo. Magari appena mi arriva l auto un salto ce lo faccio…
Fra primi e secondi piatti ci viene proposta una carrellata di prelibatezze di assoluto prestigio. Grazie per la preziosa testimonianza e per il racconto interessante di questa avventura culinaria.
Confermo quanto dissi l’anno scorso. La cittadinanza onoraria cilentana è a rischio. Non ti si vede da tanto….