Nasce l’associazione per la DOP della colatura di alici di Cetara
Inizia un nuovo importante percorso per la colatura di alici di Cetara. Il 28 ottobre 2015 si è costituita l’associazione per la valorizzazione della colatura di alici di Cetara. Si tratta di un comitato promotore che vede uniti i produttori di colatura di alici (le aziende IASA, Nettuno, Delfino), tre ristoratori di Cetara (San Pietro, Al Convento, La Cianciola) e due armatori Cetaresi (Pappalardo Salvatore e Federmar). Un primo passo concreto che accompagnerà il tipico condimento, ormai noto in tutto il mondo, verso il riconoscimento della DOP.
Dalla pesca delle alici nel golfo di Salerno fino alle regole tradizionali per la trasformazione delle alici e del recupero del liquido ambrato che segna la tradizione culinaria cetarese, questi gli aspetti fondamentali che, come prossimo passo, andranno a costituire il disciplinare di produzione, strumento indispensabile per difendersi dai numerosi tentativi di imitazione.
All’associazione, composta dai principali attori locali da anni impegnati nel settore, va l’arduo compito di continuare le attività di valorizzazione, con la nuova sfida della tutela del peculiare condimento cetarese.
Il comitato promotore, oltre ad avere il pieno sostegno del Comune di Cetara, si avvale della collaborazione professionale del professore Vincenzo Peretti, docente della facoltà di veterinaria Federico II di Napoli, esperto di riconoscimenti di marchi di origine comunitaria. “Siamo felici di questo primo passo – affermano all’unisono i promotori dell’iniziativa – E’ fondamentale la coesione di questo gruppo che, finalmente in forma compatta, andrà avanti con un comune obiettivo: il marchio DOP per la Colatura di alici di Cetara. Chi crede in questo obiettivo potrà darci il proprio sostegno.”
4 Commenti
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Ottimo!!! buon lavoro
Complimenti e in bocca al lupo all’Associazione. Esiste già un sito e dei contatti?
.Visto da fuori……ho la sensazione che manca qualche attore importante e che si stia partendo con un profilo basso , molto commerciale e poco attento alla specificità della risorsa.
Chi manca ha sempre torto.
Detto questo, la storia di ogni dop ha questa dinamica: c’è chi si tira fuori perché pensa di essere più bravo o per convenienza commerciale di marchio come in questo caso visto che la società di chi si è tirato fuori è dell’agrovesuviano.
La storia insegna però che solo il marchio riesce in qualche modo a tutelare il prodotto dalle imitazioni in Italia e all’estero. Alzare l’asticella pretestuosamente è un modo per non fare la dop e promuovere il proprio marchio.
Una dop deve comprendere la realtà, mettere paletti territoriali e andare avanti. E visto che c’è anche il sindaco impegnato in prima persona, credo che questa sarà l’unica e autentica colatura di Cetara riconosciuta dall’Europa.