Asprinio d’Aversa Spumante metodo classico extra brut doc | Voto 88/100
Uva: Asprinio d’Aversa
Fascia di prezzo: nd
Fermentazione e maturazione: metodo classico
Vista: 5/5 Naso: 25/30 Palato: 26/30 Non omologazione: 32/35
A volte ai teologi sfugge il senso della religiosità immediata, popolare. Per cercare di capire Dio a volte lo perdono. Un po’ come avviene talvolta ai critici del vino in Italia: ormai la cultura tradizionale del bere e quella degli ultimi vent’anni sono due mondi paralleli ma separati.
L’altro giorno, prima di Pasqua, si cercava un barlume di festività a mensa e un uomo della scorta di Rosaria ha offerto un po’ di Asprinio fatto in casa.
L’ultimo me lo aveva fatto provare Franco Landolfo. Lo assaggio e lo trovo molto buono: fresco, magari con un filo di ossidazione tradizionale delle vinificazioni contadine che stancavano l’uva e che ne giustificano la necessità di berlo entro l’anno.
Ancora una volta mi ha colpito l’acidità, la forza di questa uva in difficoltà.
Ci ripenso per il pranzo di Pasqua quando scelgo le bollicine di Grotta del Sole per la nostra tavola: Gennaro Martusciello ha molto creduto in questo progetto e la cantina di Quarto, insieme a Struzziero con il Greco, è stata la prima a produrre un metodo classico con uve campane.
Lo spumante era in cantina da almeno sei anni. Lo prendo e lo apro: mi sono sciasciato.
Ritrovo l’acidità del vino contadino, l’anima del uva. Ma anche una eccezionale complessità olfattiva al naso, con note agrumate, sentori di pasticceria, ottimo allungo in bocca dove è pieno, bollicine molto persistenti.
Siamo in presenza di alto artigianato: qui la presa di spuma avviene dopo 36 mesi dalla vendemmia. L’ultimo millesimo è stato il 1997, poi negli anni 2000 si sono fatte cuvee di annate diverse.
Per il vino, come per le vicende umane, bisogna fare i conti con quello che io chiamo l’effetto Pisacane. Nel 1857 fu preso a forconate, tre anni dopo Garibaldi passò nelle stesse zone in trionfo. Insomma, bisogna fare la cosa giusta al momento giusto
Sullo spumante metodo classico Gennaro ha molto lavorato, ma il mercato non gli ha riservato quel successo che ci si sarebbe aspettato.
Oggi quasi tutte le aziende spumantizzano, ovviamente quasi tutte al Nord, e vendono.
Poco male, almeno si tiene il prezzo dell’uva.
Però il capolavoro che ho bevuto a Pasqua, ricordando una persona che ha fatto tanto per il vino campano, ci ammonisce che è possibile fare grandi cose con l’Asprinio, e non bisogna mollare la presa.
Sede a Quarto, via Spinelli 2. Tel. 081.8762566. www.grottadelsole.it. Enologo: Francesco Martusciello. Ettari: 42 vitati. Bottiglie: 800.000. Vitigni: aglianico, falanghina, piedirosso, fianco, greco, asprinio.
4 Commenti
I commenti sono chiusi.
Sono d’accordo Luciano, se tutti rispettassero le peculiarità varietali e la vocazione territoriale, si vedrebbero molti meno vini “BANALI” e qeste PERLE brillerebbero della giusta luce, che un grande come Gennaro, era riuscito ad intravedere. Sto lottando per salvare le ultime Alberate e noi tutti…DICO TUTTI campani, dovremmo mobilitarci per non far estinguere questo vitigno che è rimasto l’unico veicolo di riscatto di un territorio martoriato, e la ristorazione dovrebbe preservare quei pochi, ma incredibili abbinamenti possibili con queste chicche.
Come Fiduciario della nuova Condotta “Agro Aversano-Atellano” sono stato ad un convegno a Parete ,presso la sede della Coop. Sole in quanto, questa bellissima realtà casertana, 1° produttore di fragole in Europa ( 20 milioni di fatturato), ha aderito al progetto “Mille orti in Africa”. Per l’occasione, ho parlato con il Presidente regionale Nino Pascale, presente alla manifestazione, dell’ impegno assoluto che la ns. Condotta si è posto affinchè tali Alberate, siano
dichiarate “Presidio” Slow Food, con grande ritorno di immagine, benefici economici etc. per il territorio , produttori e consumatori. La settimana prossima
avvieremo i primi contatti con Vito Trotta, delegato regionale per i “Presidi” per concordare le prime iniziative da intraprendeere e, sono sicuro, la CCIAA di
Caserta, Agrosviluppo ed altri Enti interessati all’iniziativa, ci forniranno il loro indispensabile sostegno. Auguri, nel frattempo, a Grotta del Sole.
Una delle ragioni per le quali vale la pena continuare a credere e investire sulle bollicine campane. Così del 2006 ce ne sarà pochissimo in giro, e molte solo qui ad (Ana)Capri! :-)
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