Arienzo, (Caserta). Trattoria Bizzarro da Angelo. Sant’ Alfonso passava di qua
Via Camellare 8
Tel. 0823. 805649
aperto sempre, chiuso il mercoledì sera
di Tommaso Esposito
Mi ritrovo tra i vicoletti stretti e lunghi, ora in salita ora in discesa che menano tutti alla casa di Sant’Alfonso de’ Liguori, che da Vescovo si ritirò ad Arienzo, aria buona e vitto sano, per dare sollievo ai suoi acciacchi.
In una delle piazzette troverete anche l’avita dimora di Basilio Puoti, il grande purista di fine Ottocento o di Nicolò Valletta, illumista sì, ma esperto di contrasto alla jettatura.
Un borgo interessante, dunque.
C’era una cantina di paese: vino spillato alla botte, anguille fritte, pane cafone e tiella di stocco per alticci avventori e ciurma di giovani rapiti dal revival folklorico anni ’70.
L’ultima volta che son stato qua studiavo ancora. Trenta e passa anni fa.
De Nuptis era il nome dell’antica trattoria e del proprietario cuciniere cantiniere.
Da qualche tempo Angelo Bizzarro gli è succeduto.
Rinnovo del locale, cambio dell’insegna, ma la cucina è la stessa.
Buoni salumi e provolone, caciocavallo, prosciutto, capicollo e salsiccia secca. Norcineria locale.
Dai fornelli affidati alla consorte giunge una pasta e fagioli.
Con i tubetti grandi come vuole la tradizione.
Un pignatiello di gnocchi di patate con mozzarella e rraù. Buoni.
Costatelle di agnello alla brace. L’agnello è stato pasciuto tra le valli di Arpaia, da queste parti laddove i Sanniti sottomisero al giogo i Romani.
E si sente: tenero e sapido.
Eccolo qua il baccalà.
Un trancio di mussillo, fritto arruscatiello arruscatiello e accompagnato da papaccelle appassite in padella, quella di ferro suppongo dal colore e dal sapore.
Non ho saputo resistere alla tentazione di assaggiare un pò di coroniello di stocco in cassuola con olive di Gaeta e capperi.
Saporito, ma Angelo mi dice che il suo capolavore è la tiella di stocco con patate. Sarà per la prossima a breve, non aspetterò più trent’anni.
Un bicchiere di Gragnano, ehm ehm, sannita, oltre confine. Va bene per l’aglianico, ma la vite di sciascinoso non so come sia arrivata quassù.
Insomma un buon pasto poco sopra i 20 euro.
Da tenere in conto per una gita fuori porta.
Un commento
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A fine agosto primi di settembre sono in zona ,è possibile trovare questi piatti ben descritti , perchè ricordo la fanciullezza vissuta con mia madre che preparava tutto questo e altro grazie.