Aria Restaurant – Paolo Barrale: “fate i bravi”! autorevolezza e divertimento, in cucina e su Tik tok
di Laura Guerra
Popolare e divertente da guardare su Tik tok, raffinato e piacevole scoprire da Aria Restaurant a Napoli.
Ti arriva così, con sorniona e capace piacevolezza, la cucina di Paolo Barrale, chef di scuola classica francese, con esperienza di partite in ristoranti internazionali, ma che non ha paura di abitare la virtualità della rete, con la sicurezza di chi sa essere autorevole senza compiacersi. Anzi, in ogni video, visto da migliaia e spesso da centinaia di migliaia di persone, Paolo con un linguaggio semplice, diretto e uno stile comunicativo molto efficace, racconta per immagini la sua cucina, concludendo sempre con un bel: “fate i bravi”!
Con un bel montaggio ritmato, si è fatto largo in pochi mesi proponendo sia ricette da fare a casa tipo La pasta e patate azzeccosa azzeccosa, sia piatti che puoi scoprire da lui, a Piazza Borsa, insegna con 1 stella Michelin, nell’affasciante incontro tra tradizione mediterranea e fine dining.
Ne è un bell’esempio La Caponata con i sapori della tavolozza di verdure estive tutti lì, in una golosa sfera a forma di oliva, che ti riporta nell’orto di agosto.
Caldi e avvolgenti i brodi: fra gli antipasti quello di scarola che accompagna una minipizza di scarola, nei primi quello di carciofi che valorizza i bottoni ripieni di pane, o fra i secondi quello piccante ingentilito dalla canocchia di mare.
On line segnano grandi numeri i video in cui rivela i segreti della besciamella senza grumi, l’uso degli scarti, i trucchi per preparare un fondo o l’autentico racconto del suo pane fragrante e profumato, che a tavola troneggia in un assortito cestino arricchito anche dalla sfoglia al tarallo napoletano.
Live la cena da Aria dice senz’altro di una mano tecnica sicura sempre a servizio degli ingredienti che tendono un’ideale ponte fra Campania e Sicilia terra d’origine dello chef.
Piacevolissima la fetta di sfincione palermitano, pizza che racconta il ricordo della merenda del Paolo bambino, cresciuto nel pastificio di famiglia, quando accompagnava al mercato il papà Giuseppe.
L’espressione e l’equilibrio del pesce crudo, appena scottato o cotto – il ragù di polpo con spuma di patate non si dimentica – portano nel piatto un Mediterraneo vero che comprende le verdure di campagna e i profumi degli agrumi ma anche influenze asiatiche, vedi il suadente Kombu-jime: merluzzo, miso, kombu, ananas, lime; o la sua personale interpretazione di spigola con pomodoro capperi e scarola: convinte radici nel territorio napoletano e nella stagionalità invernale. Il bun con pulled di funghi è un invito a tornare.
Il confort dei primi piatti non rivela solo esperienza, ma la voglia di farti stare bene a tavola. Che poi è il filo rosso che connota tutta la cena e ti porta con allegria fino ai dolci, delicati e golosi al giusto punto con la fragrante Cassata ipotetica che, in un divertente tromp-oeil, ricordando un po’ le giostre e un po’il circo, ti riporta a casa sua.
Casa che è tante cose: le influenze dei sapori liguri, altro orizzonte mediterraneo, trasmesse da mamma Marisa; i viaggi ricchi di incontri con persone ed ingredienti, la lunga esperienza in cucine aperte al mondo, l’essere un punto di riferimento riconosciuto nell’ambiente come un capace ispiratore di giovani che vanno da lui anche solo per un consiglio, mossi dalla passione, ne escono motivati nella professione. Perché come ama ribadire “il cuoco non si fa, cuoco si è”. Una convinzione che risuona in pairing anche nel servizio dei vini curato da Mattia Orlando: gestisce una cantina ampia, profonda e alta – letteralmente – architettonicamente posizionata in sorprendente altitudine entrando, che consiglia il sorso giusto, aggrada il piacere dell’ospite, guida alla scoperta di etichette inedite.
L’ambiente, dal design e dall’arredo in linee e colori essenziali, sottolinea un’accoglienza molto contemporanea e al tempo stesso calda e senza inutile sussiego.
È quel che la clientela in gran parte internazionale cerca: raffinatezza e calore.
È quel che Paolo riesce a raccontare anche sul profilo tik tok del ristorante, cucinare a casa o in partita è divertimento, lavorare in brigata è divertimento, mangiare bene è divertimento, invitare a fare tutte queste cose è divertimento.