Antonio Paolini e Martino Iannone. I Luoghi della cucina internazionale a Roma e dintorni
VILLAGGIO EDITORIALE, 162 PAG. – 10 EURO
Non solo trippa, coratella e maccheroni alla puttanesca. Roma é ormai piazza di un mondo globale che, accanto alle tradizionali trattorie ed ai ristoranti con chef internazionali propone assaggi delle cucine di paesi vicini e lontani, dall’India all’Africa, dal nord al sud America, dal Tirolo alla Scandinavia. E quanto ampia sia l’offerta, anche chi a Roma vive resta sorpreso nello scoprirlo nella guida della piccola editrice che cura il settimanale ‘RomaC’e”: ben 162 e di certo non sono neppure tutti. Sono 162 i ristoranti censiti, con specialità, prezzo medio, giorni ed orari di apertura ed altre indicazioni pratiche ma anche se si consiglia per la famiglia o piuttosto per una cena a lume di candela o un pranzo d’affari. Ogni capitolo (cucina Indiana, Giapponese, Cinese, Orientale, Africana ed Araba, Nord e Sud Americana, Europea, Ebraica) è aperto da un’introduzione che spiega le caratteristiche della gastronomia della regione e chiuso da un glossario su materie prime e piatti principali. E, chicca inedita, a bancarelle, negozi e take away, come quelle che spuntano ogni venerdì – giorno di preghiera per i musulmani- attorno alla Moschea e vendono dolci al sesamo ed al miele, harissa e pane arabo, cucinano felafel e kebab da mangiare sul posto o portare a casa. E’ l’Esquilino, cuore multietnico di Roma, il quartiere dove più numerosi sono empori, finger food e take away, oltre che i locali di cucina etnica, soprattutto cinese, indiana, africana, orientale ed araba, che sono poi le etnie che abitano le strade attorno a piazza Vittorio. Ma, scorrendo la guida, si trovano locali sparsi in tutta la città, soprattutto in centro ma anche nelle periferie. Il ghetto, è, ovviamente, luogo deputato per la cucina kosher.