Antico Pomodoro Riccio dell’Alto Casertano: Saecularis
Saecularis Azienda Agricola
Via Lavone, 15, 81010 Ruviano CE
Rapiti sulla strada del pomodoro riccio, che dalla Reggia di Caserta porta dritti a Ruviano, un piccolo borgo agricolo attaccato a Caiazzo, tanti appassionati di eccellenze territoriali si dirigono da Seacularis, l’artigianale azienda agricola che coltiva e trasforma in passata e pacchetella l’antico “pomodoro riccio” cultivar locale.
Lo scenario che si apre oltre il fiume Volturno (che delimita la città di Caserta verso l’Alta Campania) è esattamente quello che ci si potrebbe immaginare: ulivi secolari di varietà caiazzana, vigneti di pallagrello e casavecchia e macchia mediterranea a perdita d’occhio, fino a scorgere i confini con il Sannio. Il paesaggio è davvero incantevole e ci accompagna lungo tutto il percorso al campo di pomodoro riccio, dove Giovanni Coppola, dalla mattina alle 4:30 è a raccogliere il “riccio” costoluto dalla buccia sottile e dalla polpa soda.
È grazie all’agronomo Vincenzo Coppola, fratello di Giovanni, se oggi abbiamo la possibilità di provare il gusto unico di questa cultivar di pomodoro. Nel 2017, dopo un attento studio su 100 campioni effettuato dall’Università di Portici, emerge che l’unico pomodoro ad avere attributi “diversi” è proprio quello che la mamma di Vincenzo e Giovanni Coppola coltiva per uso familiare, come da usanza tramandata, con i semi piantati di anno in anno, conservando la purezza del DNA, ben lontano dall’essere identificato “ibrido”. Nasce così il progetto Seacularis, che in realtà traina l’azienda zootecnica del 1900 dei bisnonni dei fratelli Coppola, messa su con sacrifici e con l’acquisto di terreno con i soldi guadagnati in America che il bisnonno emigrante spediva alla moglie rimasta a Ruviano. Ereditata poi dalla mamma di Vincenzo e Giovanni, è poi passata di mano a Giovanni Coppola, che fa rivivere l’azienda con un veste diversa, dove il pomodoro riccio e l’oliva caiazzana hanno preso il posto delle mucche da latte, oggi presenti in un numero limitato giusto per produrre il letame che viene impiegato per concimare i campi che da biologico certificato, Seacularis si sta trasformando in biodinamica. Un ciclo chiuso, dunque, che da febbraio e marzo, quando il pomodoro riccio è seminato, su circa un ettaro, si trapianta a maggio e si raccoglie tra luglio e agosto ottenendo circa 20.000 bottiglie nel formato da 66 cl.
Vincenzo Coppola inizialmente coinvolge nella produzione del pomodoro riccio anche l’azienda agricola La Sbecciatrice, che insieme a Seacularis sono le ambasciatrici di questa varietà e dove Vincenzo ne è ufficialmente l’autore di questa rinascita.
Il Pomodoro Riccio rappresenta una parte importante della tradizione agricola della Campania. La sua coltivazione rispetta pratiche secolari, contribuendo alla sostenibilità e alla conservazione della biodiversità del patrimonio agricolo del luogo. Aziende come Saecularis Agricoltura di Ruviano continuano a produrre questo pomodoro, mantenendo vive le tradizioni e le tecniche di coltivazione che si tramandano da generazioni, aiutando a promuovere il territorio, attirando turisti e appassionati di gastronomia che desiderano scoprire e gustare prodotti autentici e di alta qualità, diventando anche un mezzo per valorizzare e sostenere l’economia locale.
Caratteristiche del Pomodoro Riccio
Dalle caratteristiche antiossidanti e ricco di polifenoli, il pomodoro riccio ama il terreno secco delle colline caiatine e non è irrigato (la produzione è in aridocoltura). Estremamente versatile in cucina, è idoneo per preparare sughi, zuppe e altre ricette che richiedono una base di pomodoro ricca e saporita. Le proprietà uniche e il sapore inconfondibile, rendono questo pomodoro antico apprezzato non solo per la sua qualità, ma anche per il suo ruolo nella valorizzazione delle tradizioni agricole locali e non oggi, ma già alla corte dei Borboni, visto che se ne trovano raffigurati in diversi dipinti al Palazzo Reale di Caserta.
Dalla forma irregolare, con coste evidenti che gli conferiscono un aspetto “riccio”, la buccia di questa cultivar è sottile e di colore rosso intenso, mentre la polpa è carnosa, succosa, e con pochi semi. Questo aspetto distintivo è un invito per i consumatori, anche se è noto soprattutto per il suo sapore dolce e aromatico, capace di elevare qualsiasi piatto e che lo rende ideale per essere consumato fresco o trasformato in passata o pacchetelle (una modalità di conservazione tradizionale, in cui i pomodori vengono tagliati a metà e conservati in barattoli di vetro, permettendo di mantenere intatti sapore e nutrienti del pomodoro fresco). La trasformazione del pomodoro riccio è un lungo processo. Dopo la raccolta nelle prime ore del giorno, quando non c’è umidità, il pomodoro è steso sulla paglia ad asciugare e subisce una prima selezione. Dopo 3-4 giorni, viene nuovamente selezionato prima di essere definitivamente trasformato.
“I costi di lavorazione sono alti, senza dubbio. Qui le multinazionali non ci sono, a loro non interessa, perché è un pomodoro delicato. Per una bottiglia di passata Seacularis il costo è di 3,50 €, non è per tutti. Basti però pensare che su 100 Kg di pomodoro riccio ne riusciamo a produrre circa 50 lt, se tutto va bene” – dichiara Giovanni Coppola.
Attualmente la produzione di Seacularis è al 97% assorbita da Francesco e Sasà Martucci, che lo impiegano per condire le loro pizze, rendendo popolare un prodotto unico e come splendido esempio di come la tradizione, la qualità e la passione per la terra possano convergere nella produzione di una rarità agricola ed essere apprezzato in tutto il mondo. I Martucci valorizzano il pomodoro riccio in modo serio e professionale, come vanto della biodiversità della loro terra, senza sfruttare la capacità di trasmettere questa eccellenza attraverso la loro pizza, al vertice di 50 Top Pizza. Si potrebbe pensare che questo comportamento sia normale, ma non è così. In alcuni casi i contadini, che vivono del loro esclusivo lavoro, sono costretti a rincorrere i clienti per chiedere quello che è dovuto. Inoltre, chi è in difetto, risponde con arroganza.
Viva l’antico pomodoro riccio Saecularis, azienda che ha il merito di salvarlo dall’estinzione e di tutelarne la diffusione.
Saecularis Azienda Agricola
Un commento
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Ho assistito personalmente alle varie fasi della lavorazione di questo tesoro ,dalla piantagione fino alla messa in bottiglia del pomodoro riccio e devo dire che c’e’ molto lavoro.Pero’ tutto vale la pena.Il profumo che emana questo ben di Dio e’ unico e inconfondibile!Bisogna assaggiarlo e ne rimarrete meravigliati.Continuate ragazzi perché sono sicuro che andrete lontano e ve ne saremo tutti grati.