Antica Osteria Nonna Rosa: la cucina di Peppe Guida
di Albert Sapere
In quel tratto del territorio di Vico Equense che guarda il mare dall’alto in basso, da giusto vent’anni, l’Antica Osteria Nonna Rosa è la meta di una affezionata clientela e di tanti appassionati gourmet che trovano qui oltre ad una calorosa e professionale accoglienza, una cucina fatta di ottima materia prima, cotture del pesce precise, tradizione e tecnica.
Da dieci anni stella Michelin, Peppe Guida in cucina e la moglie Lella in sala, hanno costruito un locale che basa la sua forza sulla famiglia. Partendo dalla tradizione quella di Nonna Rosa si è arrivati ad una cucina moderna che rispetta e trae ispirazione dalla tradizione.
Uno di quei ristoranti di cui non si parla molto, soprattutto sul web, ma che anno dopo anno rinforza la sua posizione di indirizzo solido e sicuro nella proposta e nella grande capacità di ricevere in maniera solare gli ospiti. Ottimo il rapporto tra la qualità della proposta ed il prezzo, i cinquanta euro spesi per pranzare vi sembreranno un vero affare.
Da oltre un anno lo staff di Nonna Rosa nel periodo estivo, invece delle ferie, si sposta a Castellammare dove gestisce il ristorante Yacht Club a Marina di Stabia.
Nota di merito per il pane, tutto di ottima fattura con lievito madre, belle alveolature e crosta molto croccante, Francesco Guida segue tutto il reparto lievitati con grande competenza.
Appetizer che rappresentano il meglio delle eccellenze del Territorio, molti fatti in casa tipo la pancetta e le olive, immancabile la polpettina di ragù con la ricotta.
Una vecchia conoscenza, uno dei piatti classici di Peppe. Cottura del pesce millimetrica, un piatto fresco che trova profondità e una nota aromatica intensa. Il pesce azzurro viene valorizzato dall’abbinamento. Piatto che da solo vale il viaggio.
Altra cottura notevole del pesce. La ricotta è leggermente eccessiva nella quantità, stempera troppo il gusto della triglia, il mandarino ravviva ma non pulisce completamente il palato.
Dolce la zuppa di mozzarella, amaricante il carciofo, contrasto gustoso.
Bello anche da vedere, con diverse tonalità di rosso. Una bisque di crostacei ben fatta con la giusta sapidità, la dolcezza dei gamberi aggiunti crudi e poi i capellini, che è un formato di pasta più piccolo degli spaghetti e più grande degli spaghettini, a terminare questa zuppa di pasta dal sapore di mare intenso.
Una versione marinara della cacio e pepe, con il complemento del pomodoro giallo. Goloso, anche se i sapori non sono proprio netti.
Nella cultura napoletana questa è la religione: Il ragù. Ogni famiglia ha la sua versione, quando si mangia si associa sempre con i giorni di festa. Rustico, carnale e molto personale quello di Peppe, gli gnocchi di patate soffici sono i comprimari di questo piatto, perché il protagonista è il ragù.
Bravo, molto bravo nella cottura dei pesci, in questo piatto che prevede tre cotture diverse tra loro. Una finta semplicità, per un piatto che è un inno al Mediterraneo.
I dolci sono dolci, quelli classici, li apprezzo anche io che sono amante delle acidità per i fine pasto, perché veramente ben fatti. Una pasticceria in cui si apprezzano anche le presentazioni. Molto buona la zeppola di patate finale, un piccolo gioiello per tecnica della frittura e sofficità dell’impasto.
Antica Osteria Nonna Rosa
Via Privata Bonea
Vico Equense (Na)
Tel. 081.8799055 – 339 3742099
Aperto la sera; sabato e domenica anche a pranzo
Chiuso nella giornata di mercoledì e domenica sera
Chiusura per ferie in estate
Un commento
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Sono passati tanti anni dall’ultima volta che sono andata con mio marito a mangiare in questa osteria, l’ho frequentata per molti anni ed ho potuto constatare col passare del tempo l’evoluzione delle ricette, ricordo con nostalgia, il pozzetto nel centro della sala sul quale venivano esposti nelle ceste di vimini il pescato del giorno, e ho mangiato delle piccole aragoste il cui sapore non ho trovato da nessun’altra parte. Inoltre quando Peppe gestiva in contemporanea il silenzio cantatore:un ristorante difronte l’isola dei Galli, li ci preparò dei gamberi rossi di Mazara, preparati e cucinati in modo superbo, e da qui già iniziava a dare dimostrazione del suo talento, poi ancora sono stata diverse volte al Gian Battista della Porta, una struttura altrettanto bella, poi…..poi il tempo è passato e ……..devo ritornarci anche se non nascondo che amavo molto la semplicità che catterizzava l’osteria, i totani con le patate, i fiori di zucca ripieni di ricotta fritti in pastella, il liquore della mamma e quanti e quanti ce ne ha offerti……Ricordo che nella saletta dove aveva diversi formaggi e salumi esposti ci confidò che tale era la sua passione per la cucina che la sera pensava, a qualche ricetta nuova da inventare…..