Antica Corte Pallavicina, tutti da Spigaroli per il culatello da incorniciare


I premiati della quinta edizione

Bellissima festa per la QUINTA NOTTE DEI CULATELLI all’ Antica Corte Pallavicina dei fratelli Spigaroli a Polesine Parmense. Cornice straordinaria, merito della famiglia Spigaroli che oggi ne ha fatto un relais delizioso.

Un pavone sul tetto dell'ingresso

Dalle camere di questo castello ad alzo zero, anzi qualche metro sotto il livello del Po, potrete ammirare le ansie del fiume sottostante , piante e meravigliosa fauna stanziale e di passo . Nelle cantine prendono aria, quella per noi non sanissima nebbiosa e umida, migliaia di culatelli, alcuni di proprietà, con tanto di nomi in evidenza, di stellatissimi ristoranti e grandi nomi: spiccano su tutti quelli del principe Carlo d’ Inghilterra. Insomma per non tediarvi, hanno realizzato qui , in una landa dove l’umidità e le zanzare la fanno da padrone, quello che i francesi fanno da sempre. Trasformare un mezzo rudere in una possibilità di eccellenze. Chapeau , due volte, agli Spigaroli.

Vizzari e Pierangelini

Show nello show, il battibecco con Pierangelini
Si inizia malissimo: torno verso il parcheggio e a 50 metri dall’ingresso dell’aia , dove stavano appostati 5/6 fotografi assatanatipronti ad immortalare celebrità, dalla direzione opposta compaiono PIERANGELINI ormai detto FURIO, ENZO VIZZARI e poco dietro FIAMMETTA FADDA, critico gastronomico di Panorama E LARA BOTTURA. Immortalare in solitudine e qualche secondo prima degli assatanati fotografi dietro a me il grande ed oggi piu’ che mai grosso Furio mi pare il minimo. Il VIzzari che con il suo occhietto sguizzante ha afferrato al volo i miei desiderata ,abbraccia lo cheffone. La foto coglie il PIERANGELONE nell’atto di scansarsi, ma ancora con il sorriso sulle labbra ,che pensava ad un gesto affettivo, un secondo prima di realizzare che il fellone, cioè io, gli aveva scattato, apriti cielo, una fotografia. Ragazzi , dico UNA FOTOGRAFIA !!!.
Poi la scena cambia: il bruto mi si avvicina pericolosamente, con il fare baldanzoso degli attori a via veneto negli anni ’60 trattenuto, a parole pero’ , che le diverse stazze non permettono di piu’, dal Vizzari , che con uno dei suoi sorrisetti gli dice: conosco il maffi ( anche qualcosa di diverso , dice , ma quelli son cavoli miei) , te lo presento.
Lui NON allunga la mano e mi intima, non fa più lo chef forse ma l’ufficiale giudiziario, di cancellare quella foto, gettare la macchina fotografica ed andare affanculo (questo non lo dice ma vi assicuro che l’ha pensato e forse di peggio ) .
Poi , e qui sta’ il clamore, GIRA I TACCHI E SE-NE-VA, ragazzi, offeso. Qualcuno donne soprattutto, dice che cercava una occasione per andarsene dove non aveva voglia di rimanere. L’esile e deliziosa FADDA cerca, credo, ancora di trattenerlo ma quello è un ciclone in piena e non sono bastate le sue delicatezze per trattenerlo.
Vi dico una cosa : nessuno ne ha sentito la mancanza e Maffi si è mangiato anche le sue fette di culatello. Bisognerebbe mandarlo a scuola di ri-educazione .

Marchesi e Ducasse con i futuri culatelli di Spigaroli

Di altra pasta è fatto il grande ALAIN DUCASSE , venuto fin qui da uno dei suoi 20 ristoranti sparsi nel mondo per ricevere il premio a lui dedicato. Deliziosi atteggiamenti i suoi, di uno, è vero, abituato a grandi palcoscenici, ma sottoporsi con civilissimo compiaciment , solo velato da leggera ironia verso la celebrità intesa come parossismo del mondo odierno, ad un fuoco di fila pazzesco di fotografie, mani strette, domande di ogni tipo ed ammennicoli vari, con quella leggerezza di aspetto e di gesti mi è parso sintomo di grande umanità e non solo di abituale professionalità. Non gli ho mai visto un lieve gesto di insofferenza , nemmeno verso gli eserciti di zanzare che ci hanno assillato nella prima parte della serata. DEL RESTO IO MI SONO PERMESSO DI CHIAMARLO SEMPRE DUCAZZ, perche’ uno così ,in tutto e per tutto, è dotato di almeno due impianti idraulici completi.

Max Bottura

Belle presenze, signore delicate, chef come piovesse : i SANTINI, BERTON , BOTTURA , il festeggiato , con una torta apposita, MARCHESI per i suoi ottanta anni , ed altri ancora.in un cortile a lato della corte dove poi si sarebbe svolta la cena si sono svolte le presentazioni dei premiati, facendo sedere gli ospiti su simpatiche balle di paglia. Qualche domanda , con traduzione, di Vizzari a Ducasse e qualche battuta di suggestione di Bottura, che raccontava fatterelli al tempo di quando lui da Ducasse faceva il piccolo di cucina.

Il pubblico. In prima fila Fiammetta Fadda, Gualtiero Marchesi ed Enzo Vizzari

Poi si è andati per l’orto dove quasi a bordo Po sono stati serviti beveraggi, salumi come se piovesse, frittini di pesce e di verdure ed una spalla cotta da premio mondiale. Focaccioni straordinari. Io, reduce, dalle terapie meranesi sono stato abbottonatissimo, pur assaggiando qua e là.
Poi, il meraviglioso taglio di un parmigiano reggiano di VENTI ANNI , che in alcuni punti ha mantenuto pressoché intatte le proprie caratteristiche ed in altri direi che ha virato verso profumi e perfino sapori castelmagneschi. Poi tutti seduti nella meravigliose corte , dove la centralità era costituita dai maialini neri con i quali Bottura ha cercato un contatto. Quelli si ritraevano , probabilmente già consci che lo c hef modenese in contemporanea li pensava già in qualche ricetta.

Angelo Agnelli

Al tavolo nobile, tutti i premiati, il mio conterraneo ANGELO AGNELLI, con signora e bimbo,il radiofonico Quaranta dalla trasmissione decoder, l’assente giustificato FARINETTI, super-MAX BERGAMI , il francescano BOTTURA con la deliziosa moglie LARA, PASQUALE FORTE imprenditore e agricoltore in Montalcino, DUCASSE che chiacchierava con VIZZARI , FIAMMETTA FADDA, MAURIZIO DI DIO, un nome impegnativo ,che si occupa di svariate cose per il gruppo BALDASSARRE AGNELLI e appassionato di orologi, con il quale ho amabilmente conversato, seduto pure io immeritatamente al medesimo tavolo.

ducasse e Vizzari impegnati ad aprire la forma di parmigiano di vent'anni

Ducasse e Vizzari mostrano la forma di parmigiano di vent'anni

Fiato alle trombe con i culatelli: 18 mesi , buono, 27 mesi straordinario e pazzesco e 36 mesi ,tostissimo e definitivo. Poi dei buoni ma non indimenticabili tortelli ( 250 persone, ragazzi), ANATRA MUTA BIANCA E NERA DEL PO , decorosa ma leggerina. Una CREMA PALLAVICINA ,accaldata, per chiudere . i vini della casa: FONTANELLA che va giu’ a litri senza lasciare traccia, ROSSO DEL MOTTO e MALVASIA DOLCE.
LA QUINTA NOTTE DEI CULATELLI SI CHIUDE CON LA PREMIAZIONE e con gli SPIGAROLI che salutano tutti sull’aia.
Una sola parola ma ripetuta : BRAVI –BRAVI-BRAVI

Giancarlo Maffi

ANTICA CORTE PALLAVICINA RELAIS
STRADA DEL PALAZZO DUE TORRI ,3
43010 POLESINE PARMENSE (PARMA)
tel: 0524-936555
www.acpallavicina.com

12 Commenti

  1. una precisazione : le due foto del taglio del reggianone sono di maurizio di dio, quello dal cognome impegnativo :-)

  2. Magari noi non lo sappiamo ma Pierangelini ha ceduto i propri diritti d’immagine, onde deve fare di tutto per non farsi fotografare se non da chi di dovere…….
    .
    Questa è una possibile spiegazione a quel comportamento non proprio principesco. Anche perchè, leggendo il tuo pezzo, si evince facilmente che c’era ad attenderlo pochi metri oltre una nutrita pattuglia di fotografi.
    Toglimi una curiosità, le altre celebrità hanno mostrato insofferenza verso i fotografi ? Dalle foto che hai inserito a commento del pezzo non sembra proprio.
    .
    Inoltre: la mano che lui non allunga sarebbe dovuta servire a difendersi da un tuo gancio sx o per rispondere ad una tua offerta di stretta di mano ?
    .
    Ciao

    1. dai vigna , non provocare. non sono un rissoso a fisico, solo un pochino a parole ma in via difensiva semmai.

      la mano è quella che non ha usato per stringere la mia.

      come chiaramente riportato nel testo anche riguardo a ducasse le foto scattate sono state migliaia e non credo proprio ci fosse modo di sottrarvisi.

      comunque ,in realtà, son problemi suoi, gravi pero’.

  3. Non potrebbe essere che ha ricosciuto nei Maffi i temibili allevatori di supergalline: su un libro biografico di Pierangelini si narra dell’esperimento fatto nel far accoppiare con il pollo di Bresse la gallina livornese, il primo allevato a polvere di latte e la seconda secondo il metodo Parisi (le cui uova credevo fossero un invenzione di Maffi finchè non ho visto la pubblicità sul giornale).

    1. forse nel tentare l’esperimento ha usato polvere da sparo ,invece di polvere di latte :-)

      1. Nel libro è scritto che sono schiattate si ma per colpa di una volpe famelica la sera prima della macellazione. In effetti la vita delle galline è difficile, particolarmente per quelle che frequentano gli chef…

  4. Bel posto. Anzi, bello lo sarà diventato poiché un anno fa c’era ancora da fare tutta l’aia intorno alla Corte; direi posto importante, dove si vedono lavoro e passione. I sotterranei con cinquemila culatelli appesi a formare tendoni e sipari , sono uno spettacolo i cui profumi ti rimbalzano per mesi, forse per sempre.
    Era Pasqua, non proprio il giorno migliore, ma l’aperitivo sul fiume, di là, al Cavallino, è stato memorabile: spalla cotta, culatello giovane, forme di parmigiano e bollicine di Tamburen rosato. Mancavano le fisarmoniche e donzelle inghirlandate per lasciarsi andare a canti e balli.
    Quanto a Pierangelini… bah, forse fa parte del personaggio: a volte basterebbe così poco, in fondo.
    P.S. Non che non ci si dorme la notte, ma Quaranta è conduttore con Tinto (lui è Fede) di Decanter: col decoder si prende il satellite, la trasmizzione vorrebbe parlar di vino e non son proprio sicuro che ci riesca. Ma probabilmente sì. :-)

  5. Leggendo il resoconto sono andato con il pensiero ad una manifestazione di promozione tenuta sul san Marzano, ma ci sarebbero altri esempi, il cui ospite d’onore è stato…Luca Sardella!
    Ecco, la tristezza è nella incapacità meridionale di guardare alla grande. Per festeggiare un prodotto secolare amato in tutto il mondo ci sarebbero voluti Decasse, marchesi, Vizzari, Pierangeini, Bottura, gli stellati campani e invece a chi ci si è rivolti? A un conduttore televisivo!
    Manca davvero la cultura e la capacità di essere aggiornati, di relazinarsi con quello che si muove. Uno deim otivi della crisi della campania,a cui sfuggono solo gli chef e le case vinicole, è proprio l’incapacità di uscire dal recinto e pensare di annullare i clamorosi ritardi con i personaggi televisivi.

  6. Avrei capito Belen ma Luca Sardella proprio no………………..a meno che non si cercava uno per tirarglieli in faccia i pomodori…………………

I commenti sono chiusi.