Anteprime Toscane: Chianti Lovers in seconda giornata: venti etichette da non perdere
di Antonio Di Spirito e Maurizio Valeriani
L’appuntamento odierno, presso la Fortezza da Basso in Firenze, era dedicato al Chianti D.O.C.G.; tutte quelle zone della Toscana che possono produrre Vino Chianti, ma non ricadono nella zona del Chianti Classico. Le denominazioni in questione sono: Colli Aretini, Colli Fiorentini, Colli Senesi, Colline Pisane, Montalbano, Montespertoli e Rufina.
L’annata 2016 è sembrata subito un’annata con risultati qualitativamente non uniformi.
Abbiamo trovato vini di buon corpo e con tannini gentili, spezie fini e note di sapidità e mineralità cui siamo abituati, e, nel contempo, molti campioni denotavano note di maturità eccessiva o, all’opposto, tannini aggressivi e/o note verdi.
L’annata 2015 è stata un’annata di grande respiro, con delle punte di eccellenza.
Un po’ più problematiche le Riserva 2014, che risentono gli effetti di un’annata difficile.
Ed ecco la consueta carrellata dei nostri venti migliori assaggi.
Chianti 2016 – Colognole: floreale e fruttato, unisce toni speziati a sensazioni agrumate, ed anticipa una beva dinamica e progressiva;
Chianti Rufina 2015 – Frascole: coniuga potenza ed eleganza, materia e bevibilità e chiude con piacevolissimi ricordi fumè;
Chianti Superiore 2015 – Podere Aberese: succoso e speziato, agile e scorrevole, lascia sensazioni agrumate e di piccoli frutti rossi;
Chianti Superiore 2015 – Poggiotondo: la nota sapida è bilanciata dall’avvolgenza della materia, ed anticipa un finale succoso ed agrumato;
Chianti Darno 2016 – Tenuta San Vito: l’olfattiva è un po’ reticente, ma è compensata da una materia imperiosa, e da una bellissima chiusura su note di macchia mediterranea;
Chianti 2016 – Fattoria di Piazzano: toni floreali si uniscono a sensazioni speziate, ed introducono un sorso dinamico e succoso;
Chianti Montalbano 2016 – Tenuta di Artimino: struttura e bevibilità vanno perfettamente d’accordo in questo vino sapido, floreale e speziato;
Chianti 2016 – Fattoria Uccelliera: il sorso progressivo e la materia avvolgente sono i marcatori gustativi, mentre l’olfattiva si caratterizza per toni agrumati e floreali;
Chianti Rufina 2015 – Villa Travignoli: agile, scorrevole, di grande bevibilità, senza trascurare la polpa e la componente fruttata;
Chianti Superiore 2015 – Fattoria di Sammontana: note di macchia mediterranea si uniscono a sensazioni balsamiche e fanno da preludio ad un sorso avvolgente e ad una beva profonda;
Chianti 2016 – Conte Guicciardini: succoso, e speziato, fresco e agile, come un Chianti deve essere, con ricordi floreali e di piccoli frutti rossi;
Chianti Rufina Riserva 2014 – Fattoria Il Capitano: il sorso progressivo, la freschezza e la sapidità vengono precedute da sensazioni speziate e floreali;
Chianti 2016 – Fattoria Lavacchio: si caratterizza per una grande materia, note fumè, una beva avvolgente ed un lungo di macchia mediterranea;
Chianti 2016 – Podere Ghisone: un vino di precisione dove la tecnica accompagna struttura e complessità di beva;
Chianti Rufina Riserva 2014 – Cantine Bellini: succosità e avvolgenza coesistono con bevibilità e sensazioni floreali e fruttate;
Chianti Rufina 2015 – Fattoria Lavacchio: note di macchia mediterranea, unite a toni speziati, sono l’apripista per un sorso sapido, fresco e progressivo;
Chianti 2016 – Casale dello Sparviero: mineralità, sentori fumè ed un piacevole finale di macchia mediterranea caratterizzano questo vino succoso e speziato;
Chianti 2016 – Fattoria Poggio Alloro: la tessitura del tannino è veramente pregevole, la freschezza ancora vibrante e la materia molto presente ed avvolgente;
Chianti 2016 – La Querce: un po’ di tecnica a volte non guasta, purchè sia unita a territorialità e tipicità; e questo è il caso di questo Chianti che ha note speziate ed agrumate ed un finale di macchia mediterranea;
Chianti Riserva 2014 – Piandaccoli: toni iodati si uniscono a sentori di piccoli frutti rossi, il sorso è progressivo e la beva scorrevole e dinamica.