Amatrice, più forti del terremoto! Rinasce dalle macerie lo storico Ristorante Roma gestito dalla famiglia Bucci da 120 anni
di Floriana Barone
Amatrice, ristorante Roma della famiglia Bucci. In paese è chiamato “il mago degli Spaghetti all’Amatriciana”: Arnaldo Bucci ha 86 anni, è un cuoco dal sorriso contagioso e il proprietario del Ristorante Roma di Amatrice(RI).
Il 24 agosto del 2006 il terremoto ha raso al suolo l’albergo di famiglia, l’hotel Roma, distruggendo, in un solo attimo, quasi 120 anni di attività ristorativa. Ma Arnaldo, Maria, Simona e Alessio non si sono mai persi d’animo: si sono rimboccati le maniche e, il 29 luglio 2017, hanno inaugurato il nuovo ristorante nell’area Food di San Cipriano. Lo spazio è stato costruito grazie alle donazioni del progetto “Un aiuto subito”, raccolte dal Corriere della Sera- RCS e La7, con risorse del Comune di Amatrice e il supporto della Regione Lazio: lì la famiglia Bucci ha ripreso la sua attività insieme a quella di altri 7 locali di Amatrice.
Una rinascita, ma soprattutto una bella conferma, perché l’Amatriciana del Ristorante Roma non si dimentica facilmente.
È stato il bisnonno di Simona ad aprire un’osteria nel 1897, poi nonno Alfonso l’ha trasformata in una trattoria in via Roma: allora, in cucina c’era nonna Maria, sua moglie. L’albergo invece lo hanno costruito Arnaldo e Aleandro Bucci nel 1977. Era situato nel cuore di Amatrice: comprendeva 54 stanze e tre sale dedicate alla ristorazione. Un punto di riferimento per gli abitanti del paese e per i turisti che passavano spesso da queste parti.
Arnaldo ha sempre dedicato parte della sua attività ai catering, in particolare all’Aquila e a Rieti. Nel 1983 ha servito Papa Giovanni Paolo II. Poi Ciampi, Andreotti, Berlusconi, Prodi e Scalfaro. Moltissimi personaggi della televisione e del cinema sono stati accolti nei locali dell’Hotel Roma. Proprio in occasione dell’incontro con Giovanni Paolo II al Palazzo Vescovile di Rieti, Arnaldo ha inventato il famoso riso papale: in bianco, con besciamella, mozzarella e prosciutto crudo.
La vita di Arnaldo è tutta qui: racconta volentieri degli affetti più cari e di tutti i personaggi famosi che ha avuto la fortuna di conoscere nel corso degli anni. È un amico storico dell’ex allenatore della Roma Carlo Mazzone: spesso si dilettano a giocare a carte sui tavolini del ristorante. Sorride e mostra con orgoglio le sue vecchie fotografie, come quella della mamma Maria, scattata nel 1917: la prima sposa a cavallo del paese.
Amatrice, ristorante Roma della famiglia Bucci
La struttura attuale del ristorante è stata disegnata dall’architetto Stefano Boeri e costruita con legno friulano. Colpiscono in particolare le grandi vetrate che illuminano l’ambiente e mostrano il panorama delle montagne intorno ad Amatrice: la vista è mozzafiato.
Oggi dietro ai fornelli c’è la mamma di Simona, Maria Palombini, 72 anni, mentre suo fratello Alessio prepara i dolci con passione e dedizione.
Il menu è semplice e propone i piatti tipici della tradizione paesana: gli ingredienti sono di ottima qualità e provengono dal territorio circostante. Poi è soprattutto la manualità di Maria in cucina a frea la differenza.
Si può iniziare con un antipasto misto (10€), composto da prosciutto, coppa, lonza, coglioni di mulo, salsicce carne e fegato, mozzarelle, fagioli con cipolla, coratella, verdure patinate e trippa o con i fritti (6€): olive, cremini, salvia, fiori di zucca e mozzarella in carrozza.
Tra i primi spiccano l’Amatriciana Rossa, l’Amatriciana Bianca (o Gricia), gli gnocchi ricci fatti in casa e cioè gnocchi di colore giallo e forma ovale preparati con farina, uova ed acqua calda, conditi alla Gricia o con il pomodoro, il riso papale o i ravioli ricotta e noci (tutte le proposte costano 10€). Tra i secondi si possono ordinare l’agnello locale cotto a scottadito(10€), un buon arrosto misto (10€) o gli arrosticini di pecora (10€). Molto buoni anche i dessert fatti in casa, come la zuppa inglese, la Mimosa o la torta ricotta e pere (4€).
L’Amatriciana è la regina del menu: la pasta è cotta al dente e ben condita, il guanciale è croccante e il pecorino ha un sapore unico, deciso e intenso e arriva dal Caseificio storico Fratelli Petrucci. E, poi, una curiosità: da queste parti non si usano i bucatini, come succede a Roma, ma solo spaghetti e mezze maniche.
Il consiglio è quello di raggiungere Amatrice nel fine settimana, non solo per assaggiare gli Spaghetti all’Amatriciana, ma soprattutto per conoscere le persone che, dopo il terremoto, hanno scelto, con grande coraggio, di ricominciare da zero, sostenendo i piccoli produttori della zona. Amatrice oggi è una grande famiglia.
Amatrice Ristorante Roma
Zona Area Food, Frazione S. Cipriano
Tel. 0746/825777
È consigliata la prenotazione
http://www.ristoranteromaamatrice.it/
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Aperti tutti i giorni a pranzo e a cena