Garantito IGP | Alex Kaspareth e la Gasthaus Torgglhof a Penon: amore al primo canederlo


Alex Torgglhof

Alex Torgglhof

di Carlo Macchi

E’ stato amore al primo canederlo. Anche perché contornato da un ragù di agnello da leccarsi i baffi.

Torgglhof - canederli

Torgglhof – canederli

Non credendo al mio palato ho cercato la conferma in una finissima e saporita crema di asparagi e ancora incredulo e sicuramente non sazio ho rilanciato gustandomi un brasato di manzo  morbido e succoso con una polenta veramente eccellente.

Torgglhof - crema di asparagi

Torgglhof – crema di asparagi

Naturalmente non mi sono perso l’insalata di cavolo cappuccio con speck, perfetta nel dosaggio tra senape e olio extravergine.

Torgglhof - filetto di manzo

Torgglhof – filetto di manzo

Il bello è che tutto questo l’ho gustato senza avere la minima idea di chi l’avesse preparato!

Torgglhof - insegna

Torgglhof – insegna

Ma andiamo con calma: ero a Penon, un piccolo borgo  sopra a Cortaccia, per Sauvignon Experience, la manifestazione  altoatesina che oltre ad organizzare il primo Concorso nazionale per il Sauvignon, prevedeva anche altre incontri incentrati su questo vitigno.

Avevamo terminato la sessione mattutina di degustazione per il concorso e ci viene annunciato che dalle 12 (orario altoatesino) il catering servirà il pranzo. Avendo terminato un po’ prima sono uscito in tempo per veder arrivare “il catering”, cioè una macchina piuttosto piccola dalla cui bauliera sono uscite fuori quattro pentole di formato quasi casalingo.

Registro mentalmente la cosa senza dargli troppa importanza e aspetto le 12. Dalle 12.01 è successo quello che ho scritto all’inizio. Quattro preparazioni perfette e buonissime in un “catering” non le avevo mangiate da quando Annibale valicò le Alpi e quindi mi avvicino al tavolo di servizio per  chiedere ad una signora che presumo essere la cuoca dove si trovi il suo ristorante. Lei mi guarda un po’ stupita e mi dice “Guardi che il cuoco è lui!”

Il lui è un giovanissimo ragazzo biondo  che, un po’ imbarazzato, mi dice che il suo locale si trova in paese.

Gli faccio i complimenti e gli chiedo un biglietto da visita. Lui mi guarda e confessa di non averne nemmeno uno. Ci viene in aiuto il suo grembiule azzurro con il nome del locale, che io fotografo e la cosa finisce lì.

In realtà non finisce per niente lì! Nei due giorni seguenti sono andato ben due volte a mangiare al Torgglhof e così ho avuto modo di testare con attenzione la cucina del giovanissimo (25 anni!) Alex Kaspareth, che per ben otto anni si è fatto le ossa in un ristorante a Cortaccia e da poco tempo è tornato nella Gasthaus di famiglia.

Un luogo e un locale  come siamo abituati a vedere in Alto Adige: uno spazio esterno con tavoloni e panche in legno e con un panorama notevole sul mondo, all’interno tre piccole sale  in stile spartano ma efficace e una cucina forse ancor più piccola.

Torgglhof - grembiule

Torgglhof – grembiule

Qui  Alex riesce comunque a gestire un menù che parte dai tipici piatti altoatesini, non cucinati però  con la vena rustica che spesso contraddistingue questi luoghi ma figli di una mano attenta non solo  alle ottime materie prime e ad una attenta presentazione. Vi faccio un esempio: pranzo per 15 persone  e nel menù troviamo un  semplicissimo  Filetto di manzo con burro alle erbe, patate al forno e verdure”.  La carne era buonissima  ma la cosa più buona era il sughetto che la carne aveva fatto. Questo vuol dire grande materia prima e mano sicura e precisa per una  perfetta cottura, considerando che  tutti e 15 i commensali sono stati serviti contemporaneamente

Mano precisa e voglia di fare qualcosa di nuovo anche nel cannellone ripieno d’asparagi verdi con pesto di crescione o nei canerderli al dente di leone su insalata con asparagi e speck croccante. Anche col pesce, in particolare col filetto di salmerino su insalata con erbe selvatiche e condimento al sesamo si nota la voglia di proporsi ad un livello più alto.

Torgglhof - cannellone ripieno

Torgglhof – cannellone ripieno

Torgglhof - salmerino

Torgglhof – salmerino

Alex , aiutato dalla mamma che gestisce la sala e dal padre che aiuta in cucina e al bar, affianca un menù stagionale al classico altoatesino, inserendo anche altri piatti concreti, come quelli citati all’inizio o come l’arrosto di manzo alla cipolla.

Sui dolci, oltre al classico strudel di mele  chi era con me (io sono allergico alle fragole) mi ha garantito che i canederli di ricotta con fragole, rabarbaro e salsa alla vaniglia erano veramente buoni.

La carta dei vini è purtroppo ristretta all’Alto Adige ma tutti i vini in carta (non sono moltissimi) sono proposti anche al calice con ricarichi veramente bassi.

Chi mi conosce sa che difficilmente mi sbilancio  ma per Alex voglio fare un eccezione: se avrà la forza e la volontà di andare avanti, senza però perdere le radici gastronomiche altoatesine, credo che tra qualche anno questo ragazzo sarà veramente molto conosciuto e apprezzato. Nel frattempo, consiglio a Slow Food di prenderlo in considerazione  per la Guida Osterie d’Italia.

A questo punto la parola tocca a voi: in auto, moto o (se ve la sentite) bici salite a Penon: un pranzo o una cena alla Gasthaus Torgglhof  sarà sicuramente una bella esperienza a prezzi molto corretti, perché dall’antipasto al dolce spenderete sui 40 euro, vini esclusi.

Gasthaus Torgglhof
Via Kauderle, 6, Penon, Bolzano
Telefono: 0471 880021