Al Castello di Verduno se siete a Cheese
Via Umberto I, 9
tel. 0172.470125
www.castellodiverduno.com
Aperto la sera, a pranzo sabato e domenica
Chiuso mercoledì
Quando vi trovate in giro per le Langhe è questo un posto da non perdere. In primo luogo perché il paesino ha un affaccio incredibile da dove si dominano i luoghi che fanno la storia del Barolo e anche del Barbaresco. In secondo luogo perché nel Castello, dove si producono tra l’altro grandi vini, c’è una cucina giovane, di orto, ricca di idee e senza troppi ghirigori. Saldamente attaccata alla tradizione piamentese con alcuni spunti interessanti.
Nella bella stagione si mangia all’aperto, d’inverno nel salone suggestivo del pricipale corpo di fabbrica. Qui Alessandra Buglioni di Menale, si esprime con una attenzione rinnovata alla materia vegetale molto interessante.
Lo si vede subito anche da alcuni piatti tradizionalissimi come la giaridniera piemontese o anche nella delicata tortina di zucche fresche.
E se il baccalà è decisamente tradizionale la versione della lingua di be è interessante per la componente acida usata senza paura e che regala al piatto una bella spinta.
Classica la minestra di animelle, un antico piatto corroborante che si usava al termine di una giornata di lavoro nei campi.
Impeccabili i classici come la quaglia o il carpione, mentre non mancano certo i tajarin e il battuto di carne cruda.
Insomma, una esperienza semplice, fuori dalle rotte normali, molto amata dalla clientela locale.
Pagherete tra i 40 e i 60 euro.